Si è svolta, presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati l`audizione del Ministro dell`Ambiente e della tutela del territorio e del mare, On. Stefania Prestigiacomo, sulle linee programmatiche del Suo Dicastero.
Il Ministro ha preliminarmente ricordato l`iter del DL 90/08 sulle misurestraordinarie per fronteggiare l`emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile, convertito dalla L. 123/08, che ha impegnato sia la Commissione che il Ministero in un lavoro intenso.
L`On. Prestigiacomo si è soffermata sulla grande questione ambientale, che è locale, nazionale e globale, sottolineando che la stessa “deve essere assunta dalla nostra società come nodo centrale dello sviluppo, come parametro sul quale misurare le politiche complessive, come chiave di volta per programmare lo sviluppo, uno sviluppo che non potrà che essere sostenibile”” e sulla necessità di una scelta rivolta all`energia sostenibile e quindi alle fonti rinnovabili.
Sul fronte delle tecnologie, ha evidenziato l`esigenza di puntare sulla produzione, in Italia, di materiali e tecnologie per le fonti rinnovabili, in modo da avere un doppio vantaggio: l`incremento dell`energia da fonti alternative e lo sviluppo di un comparto che guardi al futuro energetico e che sia capace di competere sui mercati internazionali.
Il Ministro ha sottolineato che l`obiettivo dello sviluppo energetico e industriale, oltre a far parte del programma di Governo, si inserisce nelle strategie comunitarie volte all`integrazione delle politiche energetiche e ambientali e ad incentivare la creazione di filiere nazionali delle fonti rinnovabili, riducendo in questo modo i costi delle tecnologie. A tale proposito ha rilevato come il Mezzogiorno può e deve raccogliere e sostenere questa sfida e svolgere un ruolo importante tramite la nuova Banca del Sud e la sua funzione di promozione delle politiche industriali nelle regioni meridionali.
Un ulteriore aspetto affrontato dal Ministro riguarda la problematica del c.d. “localismo dei no””. A tale riguardo ha evidenziato che “non vi è infrastruttura, soprattutto energetica, nel nostro Paese che non venga paralizzata da istanze locali”” e ha espresso il proposito di “trovare un equilibrio nuovo e più avanzato che consenta, anche attraverso una strategia incentivante, di trovare un`intesa con i territori, perchè da un lato c`è l`esigenza di realizzare opere strategiche per il Paese, anche sotto il profilo ambientale, dall`altra c`è tutto un versante, di spessore e rilievo, di interventi in materia ambientale che può essere affrontato solo d`intesa con le istituzioni locali””.
Si è poi soffermato sul rispetto dei parametri di Kyoto sottolineando, al riguardo, che si tratta di una questione concernente non solo il nostro apparato produttivo e industriale, ma anche il nostro sistema dei trasporti e i nostri assetti e stili di vita urbani.
In questo contesto, il Titolare del Dicastero ha preannunciato l`intenzione di promuovere il raggiungimento degli standard della qualità dell`aria, con particolare riferimento alle città e ai sistemi urbani, privilegiando un approccio integrato alle politiche di sviluppo urbano, quali ad esempio, i trasporti pubblici, la mobilità sostenibile, la logistica, l`efficienza energetica, la qualità architettonica e l`edilizia sostenibile, anche attraverso la predisposizione di linee guida da proporre ai Comuni e a tutti gli enti interessati al problema.
Relativamente alle azioni di tutela del territorio, l`On. Prestigiacomo ha evidenziato l`intenzione di porre in essere misure preventive e di mitigazione degli effetti derivanti dalle variazioni climatiche e dalle modificazioni sull`utilizzo e l`assetto del territorio. In questo ambito il proposito è quello di assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque e di funzionalità ecologica fissati al 2015, in attuazione delle vigenti direttive europee e dare piena attuazione agli interventi per la gestione del servizio idrico integrato, al fine di garantire una corretta gestione del territorio attraverso la realizzazione di interventi integrati di difesa del suolo e di uso sostenibile delle risorse idriche, per assicurare la prevenzione dei disastri idrogeologici e dei fenomeni derivanti dalla siccità.
Sul fronte delle autorità di bacino il Ministro dell`Ambiente ha sottolineato la necessità di una politica che tenga conto delle esigenze finanziarie in tali situazioni di estrema delicatezza. Infatti, “i costi del non fare, del non intervenire laddove gli interventi sono necessari, rischia di generare poi costi molto maggiori e i molteplici eventi calamitosi aggravati dalla mancata gestione delle emergenze del territorio ne sono la prova””. A tale proposito ha rilevato, altresì, che anche i piani finanziari dovrebbero essere sottoposti a VIA, in quanto i costi per la collettività non sono solo quelli a breve, ma anche quelli di medio e lungo periodo e che i programmi e gli obiettivi ambientali hanno bisogno di strumenti normativi adeguati.
Nell`ambito degli interventi di semplificazione, ha specificato che occorre valorizzare e razionalizzare il sistema dei controlli al fine di assicurare una tutela integrata e complessiva dell`ambiente, con particolare riferimento alla VAS; “si tratta di eliminare le duplicazioni, semplificare le procedure e ridurre le moltiplicazioni dei livelli amministrativi con la finalità primaria di coniugare le esigenze della necessaria salvaguardia ambientale con quelle dello sviluppo sostenibile””.
Il Ministro si è soffermato, infine, sull`esigenza di “favorire lo sviluppo delle imprese che si specializzano nella difesa dell`ambiente attraverso la costruzione degli impianti di termovalorizzazione, la realizzazione degli impianti di depurazione delle acque, la produzione di energie rinnovabili, ecc.“
Ha concluso illustrando il proposito di progettare, d`intesa con gli altri Dicasteri competenti, un piano nazionale per gli interventi ambientali, su cui far confluire risorse pubbliche e private, indirizzandole principalmente verso le aree del Mezzogiorno che soffrono di un particolare deficit di infrastrutture ambientali e che costituiscono polo turistico. Ha precisato, al riguardo, che il suddetto piano sarà sostenuto ricorrendo al cofinanziamento esistente o attivabile su base locale e comunitaria, mediante l`utilizzo dei fondi strutturali e del Fondo per le aree sottoutilizzate e con il ricorso alla finanza di progetto.