[Il Sole 24 Ore – 25/10/2011 – di L.Ser.]
Cessioni, proventi ai Comuni
L`incasso degli immobili pubblici potrebbe andare agli enti locali
Ancora un topolino partorito dalla montagna del potenziale patrimonio pubblico italiano, iscritto a bilancio per oltre 1.800 miliardi. Le attese dismissioni per ridurre l`indebitamento nazionale,
ormai sopra i 1.900 miliardi, che dovrebbero finire nel decreto sviluppo riguardano soltanto il settore immobiliare, ma per ora si tratta perlopiù di linee di indirizzo per velocizzare le procedure preliminari a una eventuale cessione o per razionalizzare l`utilizzo degli immobili da parte della pubblica amministrazione. In linea di massima appaiono come le prime disposizioni attuative di una strategia indicata dai tecnici del ministero dell`Economia a fine settembre in occasione del seminario sulla valorizzazione del patrimonio pubblico. Sono tre i punti salienti previsti nel decreto: la razionalizzazione dell`utilizzo degli immobili, in particolare dell`occupazione degli spazi che le amministrazioni devono ridurre in misura del 20 per cento tra il 2012 e il 2013; la dismissione del patrimonio residenziale pubblico agli inquilini, la valorizzazione del patrimonio immobiliare militare e la possibile cessione di edifici carcerari di pregio, anche con permuta con edifici privati in costruzione allo scopo di aumentare gli spazi e ridurre l`affollamento negli istituti di pena. Una delle novità più rilevanti che potrebbero essere inserite nel decreto riguarda la destinazione dei proventi di queste dismissioni: andranno agli enti locali «per le spese di investimento in deroga al Patto di stabilità».
Proprio la possibilità di destinare i proventi delle cessioni agli enti locali per spese in deroga al Patto di stabilità era stata una delle proposte suggerite da Confindustria nel manifesto sul rilancio della crescita presentato nei giorni scorsi.
Il decreto prevede, in particolare, «disposizioni in materia di razionalizzazione delle strutture periferiche delle amministrazioni centrali dello Stato, dismissioni del patrimonio residenziale pubblico, semplificazione dei permessi di costruire e di locazione di immobili urbani ad uso diverso di quello di abitazione». A proposito di razionalizzazione viene specificato che «le medesime amministrazioni devono ridurre, in misura non inferiore al 10 per cento per ognuno degli anni 2012 e 2013, l`uso della superficie quadrata degli immobili demaniali destinati agli uffici pubblici o la spesa complessiva per il canone di locazione in caso di sottoscrizione di nuovi contratti. I risparmi comunque realizzati, certificati dai competenti organi di controllo mediante comparazione tra la spesa sostenuta nel 2011 e quella relativa a ciascuno degli anni 2012 e 2013, contribuiscono al 50 per cento al miglioramento dei saldi di finanza pubblica e al
50% sono destinati alla contrattazione integrativa». Si fa riferimento alla valorizzazione del patrimonio immobiliare militare. «Il ministero della Difesa – recita il decreto – sentita l`agenzia del Demanio, può chiedere al Comune interessato di adottare, entro novanta giorni, la delibera con la quale si provvede ad assegnare agli immobili la destinazione d`uso civile corrispondente a quella di effettivo utilizzo».