Negli ultimi anni, il forte irrigidimento delle condizioni del Patto di stabilità interno ha esasperato il problema dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione e del blocco degli investimenti degli enti locali, determinando una situazione di forte sofferenza per le imprese di costruzioni.
Per questa ragione, la risoluzione del problema del Patto di stabilità deve essere ricercata nell’allentamento dei vincoli fissati per gli enti locali e nella modifica strutturale delle regole del Patto.
Allo stesso tempo, però, non bisogna trascurare alcune possibilità offerte dalla normativa attuale per limitare gli effetti negativi del Patto. Una di queste consiste nel prevedere la gestione del Patto di stabilità interno a livello locale attraverso la sua regionalizzazione.
La regionalizzazione del Patto di stabilità permette di liberare a costo zero, per le imprese e per la Pubblica Amministrazione,una parte significativa dei pagamenti per opere pubbliche dovuti alle imprese. Inoltre, la regionalizzazione consente di assicurare una maggiore sostenibilità della finanza locale in una prospettiva di medio periodo.
Secondo un’indagine realizzata dall’Ance, nel 2011, la regionalizzazione del Patto di stabilità interno da parte di 13 regioni (su 19) ha consentito di liberare circa 1,2 miliardi di euro di pagamenti. Questo è anche il risultato dell’azione del sistema associativo Ance che, in alcune realtà territoriali, ha sensibilizzato le amministrazioni locali sull’utilità di adottare questo strumento.
Nel 2011, quindi, la regionalizzazione si è dimostrata uno strumento molto utile per limitare gli effetti negativi del Patto.
Alla luce dell’ulteriore irrigidimento del Patto di stabilità interno contenuto nella Legge di stabilità per il 2012 (6,4 miliardi di euro nel 2012) ma anche, e soprattutto, del rafforzamento dello strumento della regionalizzazione e dell’estensione delle regole del Patto ad una platea di enti locali molto più ampia a partire dal 2013 (ulteriori 3.800 Comuni con popolazione tra 1.000 e 5.000 abitanti), appare necessario garantire il pieno utilizzo di questo strumento in tutte le Regioni, già partire dal 2012.
In allegato è disponibile il documento del Centro Studi dell’Ance sui risultati della regionalizzazione del Patto di stabilità interno nel 2011 e le prospettive di sviluppo nell’utilizzo di questo strumento
5001-ANCE-Regionalizzazione Patto di stabilità interno.pdfApri