Il 6 dicembre u.s. si è svolta, presso le Commissioni riunite Bilancio della Camera dei Deputati e Senato l`audizione del Ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca di cui si trasmette la relativa documentazione depositata agli atti.
Il Ministro, dopo aver indicato lo scopo della politica per la coesione territoriale che è quello di incrementare le opportunità di sviluppo (crescita e inclusione sociale) dei cittadini indipendentemente dal luogo in cui vivono, ha chiarito i propri compiti.Non si tratta di gestire la spesa dei fondi, ma di agire da “integratore multi-livello””, fra ambito decisionale europeo, centri di competenza nazionale pubblici e privati e centri decentrati di decisione e di aggregazione della
“voce”” dei cittadini. Ha precisato che è un compito “di promotore di innovazione metodologica e di luogo per la valutazione dei risultati e per l`azione rimediale, assieme alla Commissione Europea, quando tali risultati appaiono insoddisfacenti””.
Il Ministro è passato, poi, ad esaminare la crisi italiana con particolare riferimento al Sud il cui ritardo strutturale condiziona in modo evidente anche la congiuntura.
Ha evidenziato che l`Italia ha accumulato un grave ritardo nella programmazione 2007-2013: con una percentuale di pagamenti eseguiti al 21 novembre 2011 pari al 7,4% che la rendono penultima tra gli Stati membri, prima della sola Romania.
Ha, quindi, sottolineato la particolare gravità – sia pure con significative differenze – del ritardo delle Regioni “Convergenza””, dovuto principalmente a quattro fattori:
– debolezza di indirizzo dei centri di competenza e coordinamento nazionali, cui corrisponde analoga debolezza del livello regionale;
– incertezze originate dal susseguirsi di tagli di finanza pubblica non risolutivi ed effetto di “spiazzamento”” della spesa a causa del patto di stabilità interno;
– frammentazione degli interventi;
– focalizzazione sui processi anzichè sui risultati e scarsa mobilitazione locale.
Proprio per far fronte a tali problematiche è stato creato un Ministro ad hoc che opererà secondo i seguenti principi:
– concentrazione delle risorse su quattro priorità – scuola, agenda digitale, ferrovie, credito per l`occupazione – tutte indispensabili al rilancio dello sviluppo del Sud;
– azione di affiancamento e supporto da parte di centri “forti”” di competenza nazionale;
– fissazione di obiettivi tangibili in termini della qualità di vita dei cittadini;
– cooperazione rafforzata con la Comunità Europea.
Il Ministro Barca ha, altresì, annunciato che per intaccare le criticità del sistema, il decreto-legge 201/2011, approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 dicembre, darà al Piano di Azione Coesione – che deve essere concordato con le Regioni entro il 15 dicembre – il volano ad una deroga al patto di stabilità interno (fino a un plafond annuo di un miliardo per tutte le Regioni italiane, per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014). La metodologia del Piano applicata al Fondo di sviluppo e coesione 2007 -2013 ne comporterà lo sblocco, si tratta di esaminare tempestivamente il contenuto delle scelte progettuali compiute, valutare e concordare con le Regioni eventuali sostituzioni, e passare quindi tempestivamente all`attuazione con modalità assolutamente semplificate di accordo fra le parti.
è passato, poi, ad evidenziare due ulteriori assi di intervento che completano l`Agenda:
– la promozione e il presidio di alcuni grandi progetti (a partire da quello per la messa in sicurezza delle insulae di Pompei, avviato dal precedente Governo), selezionati per la loro utilità sociale e perchè servano di prototipo per la realizzazione di simili interventi nel Sud e nel Centro Nord del Paese;
– azioni per migliorare la qualità delle informazioni dei cittadini sui tempi e sui risultati dei progetti in corso nei loro territori e per promuovere a un tempo competizione e solidarietà fra territori diversi.
Ampio spazio è stato dedicato al documento consegnato agli atti della Commissione dove vengono analizzati:
– lo stato del Sud e del Centro-Nord a fine 2011;
– lo stato di attuazione dei Fondi Comunitari;
– stato di attuazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione;
– politiche nazionali e i conseguenti riflessi sul Sud.