[www.ilsole24ore.com – 14/02/2012 – di Daniela Roveda]
Obama punta sulle infrastrutture
Più tasse per tutti e soprattutto per i super ricchi, ma anche nuovi ingenti stanziamenti pro-crescita tra cui ben 476 miliardi per le infrastrutture: il budget 2012-2013 presentato ieri dal presidente Obama rispecchia in tutto e per tutto la visione democratica per il risanamento del Paese, in netto contrasto con il mantra repubblicano “meno tasse meno spese”” ripetuto incessantemente da tutti i candidati in corsa per la presidenza Usa. La Finanziaria prevede una spesa pubblica complessiva di 3.800 miliardi e un aumento a 2.900 miliardi delle entrate grazie all`incremento delle aliquote e a un più severo trattamento fiscale di redditi alti, dividendi, capital gains ed eredità. Una Finanziaria quindi che intende raggiungere l`obiettivo professato dal presidente di ridurre il divario tra ricchi e poveri.
La proposta è quindi quella di riportare l`aliquota massima sui redditi individuali dal 35% al 39,6%, elevare dal 15% al 20% l`aliquota sui capital gains per i contribuenti più facoltosi, alzare dal 35% al 45% le tasse di successione, equiparare i dividendi al reddito ordinario portando l`aliquota massima al 39,6% dal 15% di oggi e infine instaurare un`aliquota minima del 30% per i milionari secondo la cosiddetta “regola Buffett“. Sempre in nome dell`equità fiscale sarebbero eliminate le agevolazioni per l`industria petrolifera mentre i profitti degli hedge funds e delle società di private equity sarebbero soggetti all`aliquota sui redditi ordinari anzichè a quella sui capital gains.
L`aumento del gettito fiscale dovrebbe essere sufficiente a finanziare nuovi stanziamenti pro-crescita e abbassare il deficit di bilancio dai 1.300 miliardi stimati per l`anno fiscale in corso (l`8,5% del Pil) a 901 miliardi (il 5,5%) per il 2013. Una riduzione significativa ma insufficiente a soddisfare la promessa fatta nel 2009 di dimezzare il deficit, portandolo quindi a 648 miliardi entro il 2013.
Più tasse per tutti e soprattutto per i super-ricchi, ma anche nuovi ingenti stanziamenti pro-crescita tra cui ben 476 miliardi per le infrastrutture: il budget 2012-2013 presentato ieri dal presidente Obama rispecchia in tutto e per tutto la visione democratica per il risanamento del Paese, in netto contrasto con il mantra repubblicano “meno tasse meno spese”” ripetuto incessantemente da tutti i candidati in corsa per la presidenza Usa. La Finanziaria prevede una spesa pubblica complessiva di 3.800 miliardi e un aumento a 2.900 miliardi delle entrate grazie all`incremento delle aliquote e a un più severo trattamento fiscale di redditi alti, dividendi, capital gains ed eredità. Una Finanziaria quindi che intende raggiungere l`obiettivo professato dal presidente di ridurre il divario tra ricchi e poveri.
La proposta è quindi quella di riportare l`aliquota massima sui redditi individuali dal 35% al 39,6%, elevare dal 15% al 20% l`aliquota sui capital gains per i contribuenti più facoltosi, alzare dal 35% al 45% le tasse di successione, equiparare i dividendi al reddito ordinario portando l`aliquota massima al 39,6% dal 15% di oggi e infine instaurare un`aliquota minima del 30% per i milionari secondo la cosiddetta “regola Buffett“. Sempre in nome dell`equità fiscale sarebbero eliminate le agevolazioni per l`industria petrolifera mentre i profitti degli hedge funds e delle società di private equity sarebbero soggetti all`aliquota sui redditi ordinari anzichè a quella sui capital gains.
L`aumento del gettito fiscale dovrebbe essere sufficiente a finanziare nuovi stanziamenti pro-crescita e abbassare il deficit di bilancio dai 1.300 miliardi stimati per l`anno fiscale in corso (l`8,5% del Pil) a 901 miliardi (il 5,5%) per il 2013. Una riduzione significativa ma insufficiente a soddisfare la promessa fatta nel 2009 di dimezzare il deficit, portandolo quindi a 648 miliardi entro il 2013.