[La Stampa – 15/03/2012 – di Rosaria Talarico]
“Rimetteremo in circolo i soldi dovuti alle aziende”
Il ministro Passera: i ritardi dello Stato nei pagamenti sfiorano la disonestà
Da mesi gli imprenditori protestano (qualcuno purtroppo anche con il suicidio) per i ritardi nei pagamenti che, insieme alla crisi, hanno costretto al fallimento moltissime aziende. Per rimettere in moto l`economia occorre «riportare in circolo i circa 100 miliardi di crediti privati e pubblici non pagati alle imprese». A dirlo è Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, aggiungendo che l`Italia deve essere tra i primi Paesi ad applicare la direttiva europea per i pagamenti. «Non pagare per mesi – ha sottolineato – trimestri, o addirittura semestri, ciò che è dovuto sfiora la disonestà». Naturalmente per quanto riguarda il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese ci sono delle difficoltà perché «dobbiamo assicurarci che sia in linea con la finanza pubblica», ma dare una sferzata al sistema economico «è un compito che tutti ci siamo presi e porteremo fino in fondo». Proprio quando i dati sui mutui sono in calo vertiginoso (salgono invece assicurazioni e garanzie richieste per la stipula) anche una delle più grandi banche italiane prova a fare la sua parte per risollevare le sorti di bilanci aziendali e familiari disastrati. In realtà da risollevare c’è anche la popolarità delle banche, ormai a livelli da minimo storico. Così Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, annuncia in un convegno a cui ha partecipato anche il ministro (ed ex banchiere) Passera, un importante piano di sostegno al sistema economico italiano. Che tradotto vuol dire soldi. «Nei prossimi quattro anni – ha spiegato Ghizzoni – metteremo a disposizione 40 miliardi di euro di credito aggiuntivo alle imprese, oltre a 35 miliardi di credito aggiuntivo alle famiglie». Un aiuto per un Paese in cui la mancanza di lavoro è diventata cronica. Passera lo definisce «impressionante disagio occupazionale». Per il ministro ed ex presidente di Banca Intesa «la vera priorità del Paese è creare posti di lavoro. C’è una quota molto rilevante della nostra società che teme il futuro», mentre l`occupazione deve essere «il tema di performance della politica e dell`economia. Con il lavoro si crea benessere, però le imprese hanno bisogno di un sistema che funzioni, ci vuole dinamismo e una forte attenzione alla coesione. Così si costruisce fiducia, che è il vero carburante del sistema». E di certo aiuta anche un accesso al credito più semplice.