In relazione all`esame, in terza lettura, presso l`Aula del Senato, del disegno di legge recante
“Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”” (DDL 2472-B/S), l`ANCE ha evidenziato le proprie osservazione sul testo approvato dalla Camera dei Deputati.
In particolare, ha evidenziato le criticità connesse alla disposizione del testo che prevede la stesura, da parte del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, di un rapporto annuale sull`applicazione nei piani urbanistici comunali delle disposizioni contenute nel DM lavori pubblici 1444/1968 in tema di standard urbanistici – ossia di quantità minime di spazi da riservare per attività collettive, verde pubblico o parcheggio – in rapporto agli insediamenti residenziali e produttivi, nonchè della disposizione che prevede l`obbligo, per i comuni che risultino inadempienti, di approvare le necessarie varianti di adeguamento entro il 31 dicembre di ogni anno.
Tali norme risultano, infatti, anacronistiche poichè la materia degli standard urbanistici è ora rimessa alla potestà legislativa delle Regioni che in molti casi l`hanno esercitata prevedendo dotazioni differenti sotto il profilo quantitativo. Spetta, quindi, a tali Enti l`eventuale verifica del rispetto degli standard urbanistici (compresa la dotazione di spazi verdi urbani) da essi previsti o tutt`al più al Ministero delle infrastrutture, non potendo tale prerogativa essere, in ogni caso, avocata dal Ministero dell`ambiente.
L`Associazione ha, inoltre, evidenziato le criticità connesse alla norma sulla destinazione dei proventi derivanti dal contributo per il rilascio dei permessi costruire e dalle sanzioni amministrative per gli illeciti edilizi ai sensi del D.p.r. 380/2001 “Testo Unico Edilizia””, poichè va a confliggere con l`art. 2, comma 8 della Legge 244/2007 (Legge Finanziaria 2008) che disciplina la stessa materia, creando un ulteriore problema interpretativo.
Le proposte sono state condivise e saranno oggetto di valutazione nel corso dell`iter formativo del provvedimento.