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Nel documento finale della Commissione Bilancio sull`Atto che avvia il semestre europeo sul coordinamento delle politiche economiche degli Stati UE, indicate le misure necessarie per la crescita tra cui: sostegno al settore dell`edilizia, nuovi investimenti delle PMI, riforma del Patto di stabilità interno e rapido pagamento dei debiti delle P.A..

Archivio, Governo e Parlamento

Analisi annuale della crescita: il parere della Camera sulla Comunicazione della Commissione UE

27 Aprile 2012
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La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha svolto l`esame della Comunicazione della Commissione europea “Analisi annuale della crescita per il 2012“ COM (2011) 815 – Relatore On. Giorgio La Malfa del Gruppo parlamentare Misto), pubblicata il 23 novembre 2011, con cui è stata avviata, per la seconda volta, la procedura del Semestre europeo al fine di garantire ex ante il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri dell`Unione europea.
Nel documento approvato dalla Commissione si segnala quanto segue:
Premesse
Nelle premesse dell`Atto, viene, in particolare, evidenziato che:
– “l`aggravarsi della crisi non consente di fare errori che potrebbero mettere a repentaglio le possibilità di avviare una inversione del ciclo negativo con una ripresa solida e duratura delle economie dell`area dell`euro””;
– “paradossalmente, nell`attuale fase un approccio molto rigoroso è una peculiarità dell`Europa, posto che negli Stati uniti, per contrastare l`urto di una grave crisi dapprima finanziaria e poi anche
economica, sono stati avviati massicci programmi per il sostegno della domanda attraverso il ricorso alla leva della finanza pubblica””;
– “la priorità che l`Europa è chiamata ad affrontare è di individuare gli spazi necessari per politiche anticicliche che consentano di superare la condizione di stagnazione, se non di vera e propria recessione. Allo scopo non sono sufficienti le indicazioni della strategia Europa 2020, soprattutto in quanto non supportate adeguatamente dal punto di vista finanziario””;
– “il dato più preoccupante dell`andamento dell`economia italiana è costituito dal fatto che essa non riesce a recuperare il differenziale nei tassi di crescita accumulato negli scorsi anni non soltanto rispetto ai concorrenti globali più agguerriti, ma anche nei confronti dei maggiori partner dell`Unione europea””.
Conclusioni
Con il documento viene espressa una valutazione positiva evidenziando la necessità che il Governo nel rispetto dei vincoli costituzionali, adotti una serie di misure in grado di garantire positive ricadute sull`economia reale quali:
– “l`agevolazione di nuovi investimenti, specie da parte di PMI e nelle aree svantaggiate, con particolare riguardo alle spese di ricerca, nonchè un ulteriore sgravio fiscale e contributivo per le imprese che aumentino il numero dei loro dipendenti a tempo indeterminato””;
– “misure a sostegno del settore dell`edilizia, o, comunque, dei comparti in cui prevalgono le imprese di piccola dimensione che impiegano molta manodopera””;
– “misure dirette a sostenere l`internazionalizzazione delle imprese di piccola e media dimensione, garantendo uno stretto raccordo delle politiche di promozione realizzate a livello regionale con quelle nazionali””;
– “misure dirette a favorire la rapida corresponsione dei debiti di fornitura contratti dalle pubbliche amministrazioni, con priorità per le piccole e medie imprese che utilizzino i relativi proventi per il finanziamento di nuovi investimenti””;
– “misure volte a favorire l`evoluzione del sistema produttivo verso la green economy, a partire dalla riproposizione degli incentivi per il risparmio energetico“;
– “una riforma del Patto di stabilità interno che faciliti il finanziamento da parte degli enti locali, in coerenza con l`attuazione del federalismo fiscale, di alcune indifferibili spese in conto capitale, in primo luogo per infrastrutture, suscettibili di assicurare vantaggi concretamente apprezzabili per l`economia e le comunità di riferimento””;
– “l`adozione di iniziative, da concordare con il sistema bancario, dirette a evitare il rischio di una contrazione del volume dei crediti erogati alle imprese, eventualmente incrementando le risorse a disposizione di strumenti quali il Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese“.
Si veda precedente del 14 dicembre 2011.
Si allega il testo del documento finale approvato.

6208-Testo del Documento finale approvato.pdfApri
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