[Il Sole 24 Ore – 17/05/2012 – di Giorgio Santilli]
Le reazioni
L`Ance: confermare il plafond di 2 miliardi
Passato il D-Day, il giorno dei «decreti ingiuntivi» contro le amministrazioni che non pagano, i costruttori dell`Ance rilanciano sulla necessità di individuare soluzioni che affrontino subito il nodo dei pagamenti dovuti dalle pubbliche amministrazioni alle imprese. E confermano le obiezioni presentate martedì ai provvedimenti che il Governo sta mettendo a punto in tema di certificazione dei debiti della Pa e di compensazioni fra crediti commerciali e debiti fiscali iscritti a ruolo. In particolare, il timore del presidente Paolo Buzzetti è di mettere a rischio, con le nuove norme, la cessione pro-soluto di due miliardi di crediti che era stata già definita con l`intervento di Cassa depositi e prestiti.
«L`Ance – sostiene Buzzetti – ritiene irrinunciabile mantenere la destinazione del plafond di due miliardi, messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti, esclusivamente per la cessione pro soluto del credito». L`Associazione nazionale dei costruttori ha ricordato nella giornata di martedì come dalla collaborazione con Cdp fosse emerso «un meccanismo finalizzato ad agevolare la cessione del credito pro soluto e che, quando questo meccanismo stava diventando operativo, fosse stata sollevata la questione dell`impatto che la misura avrebbe avuto sull`indebitamento». All`Ance non è piaciuto che il Governo sia intervenuto «introducendo la modalità pro solvendo, accanto a quella pro soluto, modifica normativa che ha svuotato di efficacia la misura».
L`altra obiezione che arriva dalla platea dei costruttori è quella che riguarda l`eccessivo limite ai debiti compensabili con i crediti commerciali. Il decreto che il Governo sta mettendo a punto attua l`articolo 31 del decreto legge 78/2010 che consente la compensazione solo per le somme dovute al fisco già iscritte a ruolo. A parte l`iniquità di premiare solo chi ha già subito un accertamento dal fisco, molti costruttori chiedono di inserire tra le compensazioni possibili anche quelle relative a oneri contributivi. Se questo allargamento del perimetro sembra fuori della portata dell`attuale provvedimento, la discussione sul pro soluto è invece, effettivamente, uno dei nodi che sta rallentando l`approvazione dei decreti.