[Il Sole 24 Ore – 30/05/2012 – di Gi.Co.]
Dai ritardi della Pa extra-costo di 2,35 miliardi
Con pagamenti europei imprese più garantite
Extracosto per le imprese italiane fornitrici della Pa a quota 2,35 miliardi nel 2012 (erano stati 1,97 nel 2011) causa il ritardo nei pagamenti delle forniture. Ma se si attuasse la direttiva Ue Late payements – che prevede pagamenti entro 30 giorni – il risparmio per le imprese salirebbe a 5 miliardi, di cui circa 1,1 solo per i (mancati) fallimenti che questi ritardi determinano.
è quanto emerge da uno studio condotto da I-Com, Istituto per la competitività, per conto del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili che verrà presentato oggi
nel corso dell`assemblea annuale a Roma. Lo studio sottolinea come l`impegno assunto dal Governo italiano di recepire la direttiva europea Late payments entro l`anno (che si aggiunge ai quattro decreti governativi della scorsa settimana) comporterebbe la riduzione di 2/3 dei tempi attuali di pagamento, stimati per il 2012 in 90 giorni di media (che si aggiungono ai 90 giorni contrattuali medi). Un dato che pone l`Italia in testa alla poco invidiabile classifica trai grandi Paesi europei, visto che la media è di 21 giorni in Francia, 18 nel Regno Unito e addirittura 11 in Germania.
Così, per sopperire alla carenza di liquidità, le imprese fornitrici (e quelle sub-fornitrici, nel caso in cui le prime scarichino a loro volta parte del problema sulle seconde) saranno costrette a rivolgersi al mercato finanziario per mantenere fede ai propri programmi di spesa.
Applicando il tasso d`interesse medio sui prestiti bancari a breve al debito medio della Pa nei confronti dei propri fornitori, I-Com stima per il 2012 un extracosto per le imprese fornitrici della Pa in Italia dovuto al ritardo nei pagamenti pari a 2,35 miliardi di euro (in crescita rispetto ai 1,97 miliardi del 2011).
«Finalmente, con i decreti della scorsa settimana, il Governo italiano sta intervenendo per alleviare la terribile ferita inferta negli anni al tessuto economico e produttivo del Paese dal ritardo dei pagamenti alle imprese – sottolinea Stefano da Empoli, presidente di I-Com – e diviene a questo punto fondamentale che il Governo rispetti l`impegno assunto con l`Europa di recepire entro l`anno la direttiva europea Late payments».
Forte su questo fronte l`impegno dei dottori commercialisti. «I quattro decreti appena firmati dal Governo Monti, che intervengono sull`emergenza, e l`impegno a recepire la direttiva, che dovrebbe sistemare il tema in maniera strutturale, in anticipo rispetto alla scadenza del 2013 sono passi assolutamente apprezzabili – spiega il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Claudio Siciliotti – tuttavia il processo andrà costantemente monitorato perché, come emerge dallo studio I-Com, le prime esperienze di alcuni Paesi, ad esempio la Spagna, che hanno già adottato la direttiva, appaiono finora tutt`altro che positive. Ma più di ogni altra considerazione sarà decisivo il cambiamento culturale e organizzativo della pubblica amministrazione italiana».