Nel corso degli ultimi mesi, l’Ance ha più volte sottolineato che la regionalizzazione del patto di stabilità interno rappresenta uno dei principali strumenti a disposizione delle Regioni per limitare gli effetti negativi del patto e favorire lo sblocco dei pagamenti alle imprese, in particolare nel campo dei lavori pubblici.
Uno strumento che già nel 2011 ha consentito di liberare 1,2 miliardi di euro di pagamenti in 13 Regioni e permesso, come sottolineato dalla Corte dei Conti, di allievare le tensioni sul sistema economico locale.
Per l’anno 2012, lo strumento della regionalizzazione è stato rafforzato. In sede di conversione in legge del decreto sulla revisione della spesa pubblica (DL 95/2012, c.d. “spending review” 2), infatti, il Senato ha approvato una disposizione (art. 16 commi 12 bis a 12 sexies) che introduce un notevole incentivo alla regionalizzazione del Patto di stabilità interno prevedendo l’attribuzione di un premio – fino a un importo complessivo di 800 milioni di euro – alle Regioni che attuano lo strumento nella componente di compensazione verticale.
Con l’introduzione di questa disposizione, la regionalizzazione non rappresenta più soltanto un meccanismo a disposizione delle Regioni per aumentare, a costo zero, i pagamenti alle imprese del proprio territorio ma diventa anche un’opportunità per le stesse Regioni di acquisire nuove risorse in un contesto di drastico taglio ai trasferimenti statali.
Di fatto, le Regioni stanno attuando rapidamente la disposizione introdotta dal DL spending review 2.
Secondo l’indagine realizzata dall’Ance, 16 su 17 regioni hanno deciso di attuare la regionalizzazione del Patto “incentivata” (solo la Sicilia non ha previsto di dare attuazione alla misura). In base alle informazioni disponibili al 7 settembre 2012, l’importo delle autorizzazioni di spesa sbloccato dalle Regioni per il pagamento di spese in conto capitale, e quindi prevalentemente per lavori pubblici, ammonta a circa 1,1 miliardo di euro.
In molte Regioni, però, è molto elevata la percentuale di Comuni soggetti a Patto che hanno presentato richiesta di adesione alla regionalizzazione per poter liberare pagamenti e l’importo delle richieste avanzate dai Comuni è molto superiore all’importo ceduto dalla Regione.
Ciò dimostra, ancora una volta, la drammaticità del problema dei ritardati pagamenti alle imprese che realizzano lavori pubblici provocati dal Patto di stabilità interno. A questo proposito, occorre ricordare che nel 2011, più dei tre quarti degli enti locali hanno bloccato i pagamenti alle imprese per via del Patto.
In allegato sono disponibili la nota del Centro Studi sui provvedimenti regionali in materia di regionalizzazione del Patto adottati nel 2012 ed un documento di approfondimento sulle misure adottate nel triennio 2009-2011
7829-Regionalizzazione PattostabilitàTriennio 2009-2011.pdfApri
7829-Regionalizzazione Patto di stabilità interno 2012.pdfApri