In relazione all`
iter del disegno di legge recante “Modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali” (
DDL 2997/S e
2794/S),
all`esame, in prima lettura, della Commissione Istruzione del Senato, l’Associazione ha evidenziato le proprie proposte sui contenuti del provvedimento.
In particolare, ha sottolineato l’opportunità di chiarire che ai fini della definizione delle linee guida per l’espletamento della procedura di selezione pubblica – necessaria per attribuire la qualifica di restauratore di beni culturali – vengano sentite tutte le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, firmatarie di contratti collettivi nei quali sia prevista la figura professionale del restauratore dei beni culturali e non solo le organizzazioni sindacali più rappresentative.
Con riferimento, poi, al conseguimento del punteggio, previsto dalla Tabella 3 del provvedimento, utile ai fini dell’acquisizione della qualifica di restauratore, l’Associazione ha rilevato la necessità di prevedere che lo stesso possa essere attribuito anche per l’attività di restauro conclusasi prima della data di entrata in vigore del provvedimento, oltre che per quella presa in carico alla medesima data e comunque conclusasi entro il 31 dicembre 2014.
Tale proposta è volta ad evitare che possa essere esclusa, ai fini del computo del punteggio minimo previsto per il riconoscimento del titolo, l’attività di restauro conclusa precedentemente alla data di entrata in vigore della legge, e consentire, pertanto, a coloro che hanno già concluso detti lavori e/o che dispongono di titoli di studio cui sono attribuiti punteggi minimali, di raggiungere un numero sufficiente di crediti formativi per vedere riconosciuta la qualifica di restauratore.
Questo al fine di consentire l’accesso alla qualifica di restauratore a numerosi soggetti, spesso coincidenti con il titolare dell’impresa, che svolgono da molti anni un’attività regolarmente certificata dalle Soprintendenze, e che causa la congiuntura economica negativa non hanno commesse in corso di esecuzione.
Le proposte dell’ANCE sono state condivise e saranno oggetto di valutazione nel prosieguo dell’iter formativo del provvedimento.