[Il Sole 24 Ore – 26/10/2012 – di Alessandro Arona]
Crediti con la Pa. Sbloccati i versamenti alle aziende per i lavori eseguiti
Anas pagherà entro 10 giorni 700 milioni alle imprese
«Nel giro di dieci giorni l`Anas potrà onorare tutti i pagamenti scaduti, oltre 700 milioni di euro». Ad annunciare la soluzione al blocco, accumulato nei mesi scorsi dalla società strade nei pagamenti alle imprese di costruzione per lavori eseguiti, è stato ieri lo stesso presidente Pietro Ciucci, nel corso del Forum Infrastrutture 2012 organizzato a Roma da Business International (Fiera Milano Spa). Per 400 milioni di euro le risorse arrivano dalle misure temporanee del Dl Sviluppo-bis, e per il resto «da operazioni di finanziamento straordinario – ha detto Ciucci – concordate in questi giorni con Cassa depositi e prestiti».
I mancati pagamenti Anas derivano dal blocco dei trasferimenti di cassa da parte dello Stato, «ritardi – ha spiegato Ciucci – che abbiamo cominciato ad accumulare a partire, da maggio-giugno. Noi paghiamo per lavori circa 200 milioni di euro al mese, abbiamo accumulato ritardi
per poco più di tre mesi».
È stato il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, (Sviluppo-bis), pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale del 19 ottobre, a fornire all`Anas una soluzione: «Per far fronte ai pagamenti per lavori e forniture già eseguiti – si legge – Anas può utilizzare in via transitoria e di anticipazione disponibilità finanziarie giacenti sul conto intestato alla stessa società» (l`ex Fondo centrale di garanzia autostradale). È però solo un anticipo di cassa: l`Anas ha l`obbligo di reintegrare i fondi entro l`anno «mediante utilizzo delle risorse che verranno erogate ad Anas dallo Stato a fronte di crediti già maturati».
«È chiaro – ha confermato infatti il presidente dell`Anas – che questo problema non è risolto una volta per tutte». Se cioè lo Stato continuerà ad avere l`esigenza di frenare la spesa di cassa per rientrare negli obiettivi di bilancio, saremo da capo.
Nel Forum di Roma, dove erano presenti società autostradali, banche, imprese di costruzione, è emersa la grande difficoltà in cui versa il project financing per la realizzazione di infrastrutture. Una difficoltà soprattutto finanziaria, dovuta alla carenza di liquidità a medio-lungo termine da parte delle banche e all`incremento dei tassi di interesse fatti pagare dalle banche italiane a causa dell`effetto spread che loro stesse subiscono nell`approvvigionarsi.
«La crisi di liquidità è paurosa sul medio-lungo termine» ha detto il presidente di Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini. «Sarebbe molto utile – ha aggiunto – che la Bce facesse una nuova operazione di “quantitative easing” (Ltro) vincolata a finanziamenti alle infrastrutture a medio termine, 7-9 anni. Le banche, cioè, avrebbero la possibilità di finanziarsi presso la Bce solo presentando un pre-contratto di finanziamento a un`infrastruttura. Sappiamo che la cosa è in discussione».
In questo quadro di difficoltà di credito stentano a decollare le numerose innovazioni messe in campo nell`ultimo anno e mezzo in materia di partenariato pubblico privato, dai project bond al contratto di disponibilità, dalla gestione anticipata delle opere connesse alla valorizzazione immobiliare come contributo pubblico.