E’ all’esame della Commissione Lavori Pubblici del Senato il decreto legge 187/2012 recante “Misure urgenti per la ridefinizione dei rapporti contrattuali con la Società Stretto di Messina S.p.A. ed in materia di trasporto pubblico locale” (
DDL 3556/S -Relatore il Sen. Luigi Grillo del Gruppo parlamentare PdL).
Il provvedimento d’urgenza proroga per un periodo complessivo di circa due anni i termini per l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo stretto di Messina al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità.
A tale riguardo, viene prevista la stipula – entro il termine perentorio del 1° marzo 2013, a pena di caducazione di tutti gli atti che regolano la concessione e i rapporti contrattuali della società concessionaria connessi alla realizzazione dell’opera – di un apposito atto aggiuntivo al contratto vigente.
Entro 60 giorni dalla stipula dell’atto la Società Stretto di Messina presenterà al CIPE il progetto per un esame in linea tecnica per individuare le opere e i relativi costi. Il CIPE dovrà, quindi, esaminare definitivamente il progetto dell’opera, entro 540 giorni dal predetto esame in linea tecnica. Nel periodo intercorrente tra le due sedute CIPE, il rapporto contrattuale tra la società Stretto di Messina e il Contraente generale è sospeso.
Qualora entro i 540 giorni suddetti il CIPE non dovesse pervenire ad una approvazione del progetto o di singoli lotti funzionali, è disposta la caducazione ex lege di tutti gli atti che regolano la concessione e i rapporti contrattuali della società concessionaria connessi alla realizzazione dell’opera, con il riconoscimento di un indennizzo costituito dal pagamento delle spese effettuate più una maggiorazione del 10%.
Viene, prevista, altresì, la caducazione, qualora, a seguito dello svolgimento delle attività di selezione della migliore offerta di finanziamento per la quota privata, previste dopo il primo esame tecnico del CIPE, non si riesca ad individuare un soggetto finanziatore.
Anche in caso di mancata realizzazione del Ponte, la Società Stretto di Messina potrà essere autorizzata, previa approvazione dei progetti definitivi da parte del CIPE, ad eseguire lavori infrastrutturali funzionali all’esigenza trasportistica, se già ricompresi nel progetto definitivo generale, a carico del bilancio dello Stato nei limiti delle risorse che saranno individuate con successivi provvedimenti.
Agli oneri derivanti dagli eventuali indennizzi conseguenti all’attuazione delle norme si farà fronte mediante utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Le risorse del fondo sono a tale fine riprogrammate dal CIPE a valere sulle assegnazioni destinate al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.