In Aula del Senato sono state presentate due Interrogazioni a risposta scritta 4-00095 (primo firmatario il Sen. Gian Carlo Sangalli del Gruppo parlamentare PD) e 4-00102 (a firma della Sen. Anna Cinzia Bonfrisco del Gruppo parlamentare PdL) sulle criticità connesse alle nuove norme in materia di responsabilità solidale negli appalti (art. 13-ter del DL 83/2012 convertito dalla L. 134/2012 “Misure urgenti per la crescita del Paese”). Criticità evidenziate anche dall’ANCE (si veda, da ultimo, la notizia su “Interventi Ance” del 29 aprile 2013).
Nelle Premesse degli Atti di controllo, in particolare, viene evidenziato che:
– il suddetto art. 13-ter che ha modificato l’articolo 35, c. 28, del DL 223/2006 in tema di soggetti responsabili per il versamento di somme all’Erario nel caso di appalto di opere e di servizi, ha introdotto la responsabilità dell’appaltatore e del subappaltatore per il versamento all’Erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva dovuta dal subappaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto e nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto;
– la disposizione prevede, altresì, la possibilità che l’appaltatore possa sottrarsi a tale responsabilità verificando che gli adempimenti fiscali scaduti alla data del versamento siano stati correttamente eseguiti dal subappaltatore, mediante l’acquisizione di una documentazione prima del versamento del corrispettivo, analogamente a quanto è tenuto a fare il committente con l’appaltatore, pena pesanti sanzioni;
– il meccanismo della solidarietà può essere arrestato a causa dell’incompletezza della documentazione ovvero della difficoltà di dimostrazione del corretto assolvimento dell’IVA e, di conseguenza, della presentazione dell’autocertificazione;
– in molti casi, siffatta incompletezza della documentazione o dell’autocertificazione, causata dalle difficoltà di dimostrazione del corretto assolvimento dell’Iva, può impropriamente concorrere a ritardare i pagamenti delle prestazioni;
– le nuove regole per gestire le richieste di autocertificazioni comportano ulteriori e notevoli aggravi burocratici ed un conseguente aumento dei costi gestionali, talvolta insostenibili, per le imprese di piccole dimensioni;
– un sistema di tal fatta potrebbe comportare, anche per valori di importi minimi, sanzioni pesantissime (da 5.000 a 200.000 euro), colpendo il più delle volte micro o piccoli imprenditori;
– da più parti sono state sollevate eccezioni circa il mancato rispetto di principi di comunitari, quali quelli della proporzionalità`, della certezza del diritto e della parità di trattamento tra Stati comunitari, ovvero criticità attinenti all’attuazione della normativa in questione, come ad esempio, il carattere ultroneo della responsabilità in materia di Iva in presenza di modalità contabili che già ne assicurano la correttezza;
– è necessario ripristinare il corretto rapporto costituzionalmente riconosciuto tra le imprese e lo Stato, lasciando a quest’ultimo il controllo sulla regolarità dei versamenti fiscali.
Nelle conclusioni viene chiesto al Ministro dell’Economia e delle Finanze:
nell’Interrogazione 4-00095:
“quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere al fine di promuovere la modifica della disposizione normativa, in special modo nella parte in cui è previsto il versamento dell’Iva che, come esposto in premessa, determina, a giudizio degli interroganti, maggiori adempimenti fiscali, burocratici e amministrativi, ulteriori rallentamenti dei pagamenti, nonché inaccettabili difficoltà nel regolare esercizio delle attività per le imprese, già costrette a fronteggiare una grave crisi economica e una elevata pressione fiscale”;
nell’Interrogazione 4-00102:
– “se il Ministro in indirizzo non ritenga che la normativa in materia di responsabilità fiscale solidale presenti profili censurabili da un punto di vista sia costituzionale che comunitario”;
– “se non ritenga possibile attivarsi al fine di migliorare tale normativa, prevedendo misure che favoriscano il rispetto delle obbligazioni contratte, contenendo, peraltro, il dannoso fenomeno del ritardato pagamento nelle transazioni commerciali, come l’istituzione di un esimente per i debitori che paghino il corrispettivo dovuto nel termine (30 giorni) previsto dalla recente disciplina introdotta dal decreto legislativo n. 192 del 2012, di attuazione della direttiva n. 2011/7/UE”;
– “se non ritenga opportuno, altresì, intervenire più generalmente sulla normativa in materia di responsabilità solidale, in una logica di necessaria semplificazione e razionalizzazione, al fine di non gravare ulteriormentedi rilevanti costi amministrativi e gestionali le imprese, soprattutto le piccole e medie imprese che operano sui mercati mondiali e contribuiscono sostanzialmente all’export nazionale, rilanciando così la competitività del sistema produttivo e, più in generale, del Paese, misurabile non solo in termini di pressione fiscale, ma anche di semplicità e certezza del diritto”.
Si allega il testo delle Interrogazioni a risposta scritta.
11186-Testo delle Interrogazioni.pdfApri