Nell’Accordo sancito sono state ripartiti oltre 12 miliardi tra Regioni, Province e Comuni per sanare i debiti contratti dalle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese: 7,2 miliardi per le Regioni, 5 miliardi per Comuni e Province. A queste risorse si aggiungono altri 2,1 miliardi per pagare i debiti di parte capitale a favore delle imprese da parte degli enti locali.
In particolare, in base all’Accordo, la distribuzione tra le singole Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano degli importi delle somme da destinare ai pagamenti dei debiti delle P.A. avviene prioritariamente con riferimento ai debiti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012, non estinti alle data dell’8 aprile 2013 e successivamente, con riferimento ai debiti non esigibili per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il 31 dicembre 2012. In allegato all’Accordo sono indicati i criteri di riparto delle suddette somme tra le Regioni nonchè una serie di emendamenti al DL 35/2013 in fase di conversione in Parlamento predisposti dalle Regioni.
Nella stessa giornata è stato sancito analogo accordo in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie, tra Governo, Province e Comuni per la ripartizione degli spazi finanziari da escludere dal patto di stabilità interno, ai sensi dell’art. 1, comma 1, del DL 35/2013, in cui si prevede che i pagamenti di debiti di parte capitale certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012, ovvero dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, ivi inclusi i pagamenti delle Province in favore dei Comuni, sostenuti nel corso del 2013 dagli enti locali, sono esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno per un importo complessivo di 5 miliardi di euro. Gli spazi finanziari residuali, non distribuiti per le finalità suddette possono essere attribuiti agli enti locali per escludere dal patto di stabilità interno, i pagamenti effettuati prima del 9 aprile 2013 per i debiti citati, in proporzione alle richieste effettuate a valere sui medesimi pagamenti.