In relazione all`iter del disegno di legge di conversione del DL 43/2013 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per EXPO 2015” (
DDL 576/S) all’esame, in prima lettura, in sede referente, delle Commissioni riunite Lavori Pubblici e Territorio e Ambiente del Senato, ha rilevato, nelle competenti sedi parlamentari, le proprie osservazioni relative, tra l’altro, a:
– Centrali di committenza
Viene evidenziata l’opportunità di prorogare al 31 dicembre 2013 (invece del 31 marzo 2013) l’obbligo, previsto dall’art. 23, c. 5 del DL 201/2011 convertito dalla L. 214/2011, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, di utilizzare un’unica centrale di committenza per l’acquisizione di lavori servizi e forniture. L’attuazione di tale disposizione sta infatti comportando notevoli difficoltà sia per l’esigenza di individuare in modo preciso le fasi della procedura di acquisto da affidare alla centrale di committenza sia per gli aspetti organizzativi e di risorse. La proroga proposta allineerebbe, inoltre, il termine per l’obbligo della centrale unica per i Comuni con meno di 5.000 abitanti a quello, previsto entro il 1° gennaio 2014, per l’esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali, riguardante gli stessi Comuni (introdotto dal DL 95/2012, convertito dalla L. 135/2012);
Viene rilevata, altresì, la necessità di disciplinare gli effetti prodotti dalla norma a partire dal 1° aprile 2013, facendo salva l’efficacia di eventuali bandi di gara emanati dalle centrali di committenza che si fossero già costituite e di eventuali bandi di gara e avvisi pubblicati dai Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, a far data del 1° aprile 2013 e fino all’entrata in vigore della legge che proroga il termine dell’entrata in vigore del ricorso obbligatorio alle centrali di committenza.
– Garanzia globale di esecuzione
Viene rilevata la necessità di prorogare fino al 30 giugno 2014 la norma transitoria di cui all’art. 357, comma 5, del DPR 207/2010 (Regolamento di attuazione del codice dei contratti pubblici) in materia di garanzia globale di esecuzione.
Tale istituto previsto dall’art. 113 del Codice dei contratti pubblici come garanzia obbligatoria per gli appalti di progettazione esecutiva ed esecuzione di lavori di ammontare superiore a 75 milioni di euro e per gli affidamenti di lavori a contraente generale nonché, su richiesta dell’amministrazione aggiudicatrice, per gli appalti di sola esecuzione di lavori di ammontare superiore a 100 milioni di euro, costituisce per le imprese un onere finanziariamente rilevante soprattutto nell’attuale situazione di crisi economica, particolarmente sentita dalle imprese di costruzione che operano nel settore dei lavori pubblici a causa dell’assenza di gare d’appalto e della mancanza di liquidità dovuta ai ritardati pagamenti da parte delle amministrazioni.
Inoltre, risultano ancora pochissimi i soggetti economici in grado di prestare tale garanzia, con conseguente notevole restrizione del mercato.
Per tali motivi, viene evidenziata l’opportunità di prorogare di un altro anno l’applicazione della norma transitoria con cui si prevede che le disposizioni sulla garanzia globale si applicano ai contratti i cui bandi di gara siano pubblicati a decorrere da un anno successivo alla data di entrata in vigore del regolamento stesso.
– White list
Viene evidenziata la necessità di integrare l’art. 5 bis del DL 74/2012 convertito dalla L. 122/2012 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012) in materia di controlli antimafia prevedendo che nel caso in cui il Prefetto abbia rigettato l’istanza di iscrizione nelle cd. white list per aver accertato la sussistenza di situazioni relative ai tentativi di infiltrazione mafiosa, l’impresa interessata può riproporre domanda quando siano intervenute modificazioni dell’assetto societario e/o gestionale dirette ad eliminare le predette situazioni.
Tale modifica ha la finalità di superare alcune incertezze che si sono verificate nella attuazione delle c.d. white list, ossia degli elenchi di imprese non soggette a tentativo di infiltrazione mafiosa istituiti presso le prefetture – uffici territoriali del Governo delle province interessate dal sisma del maggio 2012, rendendo esplicito un principio già enunciato dalla giurisprudenza.
– Terre e rocce da scavo-Piccoli cantieri
Viene rilevata l’opportunità di inserire apposite norme sulla disciplina delle terre e rocce da scavo nei piccoli cantieri, riproponendo al riguardo la formulazione contenuta nelle disposizioni del DDL 4240-B/C (sulle modifiche al D.Lgs 152/2006 e altre disposizioni in materia ambientale), approvato in terza lettura, in sede legislativa, dalla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura.
Le proposte dell’ANCE sono state sostanzialmente condivise e saranno oggetto di valutazione nel corso dell’iter formativo del provvedimento.