In relazione all’iter del disegno di legge di conversione del decreto-legge 133/2013, recante “Disposizioni urgenti concernenti l’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia” (
DDL 1188/S), all’esame, in prima lettura, in sede referente, della Commissione Finanze del Senato, l’ANCE è tornata ad evidenziare, come già nell’ambito dell’esame del disegno di legge di Stabilità (si veda, al riguardo, notizia
del 9 dicembre u.s.) una propria richiesta sul testo concernente la tassazione IMU.
Nello specifico, l’Associazione ha chiesto di estendere il regime di esclusione dall’IMU per i “fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati”, previsto dall’art.13, comma 9-bis del DL 201/201, convertito dalla L.214/2011 (come sostituito dall’art.2, co.2, lett. a del D.L. 102/2013, convertito dalla L.124/2013), anche alle aree edificabili, iscritte in bilancio tra le “Rimanenze” dell’Attivo Circolante, cioè “beni merce” per le imprese di costruzioni.
Si tratta delle aree in possesso delle imprese di costruzione e sulle quali sono stati già avviati gli adempimenti propedeutici all’utilizzazione edificatoria (es. è stato richiesto il permesso di costruire; è stata sottoscritta la convenzione urbanistica; è stato adottato il piano attuativo, quale il piano di lottizzazione, con delibera comunale); quindi aree destinate all’immediata trasformazione urbanistica (anch’esse “beni merce” delle imprese di costruzione, così come i fabbricati ultimati e destinati alla vendita), per le quali, così come per i fabbricati, è illegittima la tassazione IMU.
La proposta dell’ANCE è stata sostanzialmente condivisa e sarà oggetto di valutazione nel corso dell’iter formativo del provvedimento.