Il 14 aprile 2014 è stato presentato a Padova l’annuale Rapporto congiunturale sull`industria delle costruzioni in Veneto, nell’ambito del convegno “Primo obiettivo: la difesa del suolo dal rischio idrogeologico”. Il convegno, promosso da Ance Veneto è stato introdotto dal Presidente di Ance Veneto Luigi Schiavo.
Il Rapporto è stato illustrato da Flavio Monosilio del Centro Studi dell’Ance. Alla presentazione è seguita una tavola rotonda, coordinata dal Vice Direttore Generale Ance Antonio Gennari, cui hanno partecipato Maurizio Conte (Assessore all’Ambiente – Regione Veneto), Barbara Degani (Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente), Alessandro De Sabbata (Direttore Sezione Sicurezza e Qualità Regione Veneto – Coordinatore attività post emergenziali di Protezione civile).
Lo studio, promosso da Ance Veneto e curato dal Centro Studi dell’Ance, conferma la crisi in atto nel settore delle costruzioni che ha visto nel 2013 un ulteriore calo del 6,6% in termini reali su base annua. Tale flessione è stata parzialmente mitigata, oltre che dagli effetti positivi derivanti dalla proroga e dal temporaneo potenziamento degli incentivi fiscali (55% e 65%) relativi agli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, anche dall’attuazione del Piano Casa. Il Veneto, con circa 72.000 istanze presentate fino a gennaio 2014, secondo le recenti stime di Unioncamere-Veneto, continua ad essere la regione più attiva nell’utilizzo di tale provvedimento.
In sette anni (2007-2013) la caduta degli investimenti ha raggiunto il 35,3% pari a circa 7,4 miliardi di euro. Flessioni significative si continuano a registrare per la nuova edilizia abitativa (-52,7%), per l’edilizia non residenziale privata (-40,6%) e per le opere pubbliche (-48,9%). Solo il comparto della riqualificazione degli immobili residenziali ha mostrato una crescita dei livelli produttivi del 10,3%.
In Veneto la contrazione degli investimenti in costruzioni continuerà anche nel 2014 con una flessione tendenziale del 2,4% in termini reali, in rallentamento rispetto agli anni precedenti.
Anche sotto il profilo occupazionale il quadro rimane difficile. La perdita di occupazione nel settore, dall’inizio della crisi, è molto rilevante: tra il IV trimestre 2008 e il IV trimestre 2013 le costruzioni hanno perso 53.800 occupati per un calo in termini percentuali del 25,7%. Tale caduta coinvolge, soprattutto, i lavoratori dipendenti -47.200 unità mentre per gli indipendenti il calo si attesta a 6.600.
Gli effetti della crisi sono visibili anche sul fronte delle imprese: nel 2013 le imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare sono state 304, in aumento del 16,9% rispetto all’anno precedente. Complessivamente dal 2009 i fallimenti in Veneto sono stati 1.351, su un totale di 13.371 avvenuti in Italia (circa il 10%).
Lo studio prosegue facendo il punto sul significativo razionamento del credito alle famiglie ed alle imprese, sul rischio sismico ed idrogeologico del territorio e sull`andamento dei bandi di gara per lavori pubblici e del project financing. Completano il quadro l’analisi della manovra di finanza pubblica per il 2014, delle risorse dei fondi strutturali e ex-Fas e del problema dei ritardati pagamenti alle imprese, con particolare riferimento al Patto di Stabilità interno.
In allegato sono disponibili la versione completa del Rapporto congiunturale sull`industria delle costruzioni in Veneto, le slide di presentazione e la rassegna stampa.
15899-Rassegna stampa.pdfApri
15899-Presentazione Centro Studi ANCE.pdfApri
15899-Rapporto Cong Costruzioni in Veneto – aprile 2014.pdfApri