Nell’ambito dell’esame, presso la Commissione Istruzione del Senato, in sede referente, in seconda lettura, del disegno di legge recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” (DDL 1934/S), l’ANCE ha inviato un proprio contributo relativo alla formazione in edilizia.
Nella nota viene evidenziato, tra l’altro, come il tema della formazione rivesta da sempre carattere prioritario nel settore dell’edilizia: l’elevata qualificazione dei lavoratori rappresenta un valore aggiunto non solo per il percorso professionale dei lavoratori stessi, ma anche per la produttività dell’impresa e la sua competitività nello scenario nazionale ed internazionale, con ricadute positive per l’intero Paese in termini di ripresa economica e occupazionale.
Al riguardo va sottolineata l’importanza dell’attività posta in essere dal sistema bilaterale dell’edilizia, esempio virtuoso per tutti gli altri comparti produttivi, gestito pariteticamente con le Organizzazioni sindacali e costituito oggi da ben 300 enti presenti in tutte le province italiane, di cui più di 100 dedicati alla formazione degli operatori del settore.
Viene, altresì, rilevata l’importanza dell’istituzione, presso le Camere di commercio, di un registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro – che contemplerà un’area aperta e consultabile gratuitamente nella quale sono visibili le imprese e gli enti pubblici/privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza-lavoro in collaborazione con le istituzioni scolastiche e formative – prevista dal comma 9 dell’articolo 4 del provvedimento, rilevando l’opportunità di un’interrelazione tra tale registro e la Borsa Lavoro Edile Nazionale (BLEN.it), progetto realizzato dal Formedil Nazionale, in collaborazione con la Cnce, quale attuazione di disposizioni contrattuali, volto ad offrire un’occasione occupazionale sia ai lavoratori, sia alle imprese alla ricerca di manodopera qualificata, in una logica di condivisione delle informazioni e di raccordo delle aspettative.
Viene, inoltre, espressa la non condivisione dell’eliminazione della norma del testo, nel corso dell’iter alla Camera, in cui si contemplava la possibilità di svolgere periodi di formazione in azienda attraverso la stipula di contratti di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale. Stante l’intento del Governo di incentivare l’utilizzo del contratto di apprendistato quale canale preferenziale per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, la soppressione di tale disposizione rappresenta, infatti, un passo indietro nell’attuazione di un programma in tal senso, nonché un’occasione mancata per favorire l’occupazione giovanile e al contempo la crescita delle imprese.
Si allega il Documento consegnato agli atti della Commissione.
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