Il Consiglio dei Ministri, nella seduta dell’11 giugno u.s., n. 67, ha fornito l’aggiornamento sullo stato di attuazione del Programma, comunicando che nella seduta del 29 maggio scorso sono stati adottati 23 decreti, di cui 13 riferiti al Governo in carica.
Il Consiglio, ha inoltre, approvato, tra l’altro:
– un decreto legge recante misure urgenti in materia di enti territoriali. Nello specifico il testo prevede:
Patto di stabilità interno: sono previste norme che allentano i vincoli consentendo a Comuni, Province e Città metropolitane margini maggiori per investimenti volti alla cura del territorio e all’erogazione dei servizi. In particolare, vengono rideterminati gli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018 concedendo agli enti un maggiore contributo di 100 milioni di euro (in termini di spazi finanziari) l’anno così suddiviso: 10 milioni per eventi calamitosi e messa in sicurezza del territorio; 40 milioni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per interventi di bonifica dei siti contaminati dall’amianto; 30 milioni per l’esercizio della funzione di ente capofila nel caso di gestione associata di alcune funzioni; 20 milioni per le spese per sentenze passate in giudicato a seguito di contenziosi connessi a cedimenti strutturali e procedure di esproprio;
Pagamento debiti commerciali: per l’anno 2015 sono incrementate di 2 miliardi di euro le risorse destinate alle Regioni e alle Province autonome per far fronte al pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2014. Per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili dei Comuni maturati al 31 dicembre 2014, vengono concessi ulteriori 850 milioni;
Fondo compensazione IMU e TASI: per il 2015 è attribuito ai Comuni un contributo di 530 milioni di euro;
Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR) e Carta d’identità elettronica;
Misure per l’accelerazione della ricostruzione in Abruzzo: disposizioni per favorire l’accelerazione e la trasparenza degli interventi di ricostruzione degli immobili privati nei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 2009. Sono comprese ulteriori misure per assicurare la ricostruzione di edifici pubblici, compresi quelli di interesse storico, artistico e archeologico;
Zone Franche Urbane dell’Emilia Romagna: nei territorio dell’Emilia Romagna colpiti dall’alluvione del 17 gennaio 2014 e nei Comuni colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012 viene istituita la zona franca che beneficia di consistenti agevolazioni fiscali;
Sisma Lombardia: vengono stanziati 205 milioni di euro a favore delle popolazione della Lombardia colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012;
Clausola di salvaguardia: nel decreto viene introdotta una norma che evita nel 2015 l’aumento dell’accisa sulla benzina previsto dalla legge di stabilità in caso di mancata autorizzazione da parte della Ue del meccanismo del reverse charge dell’Iva nel settore della grande distribuzione;
– un decreto legislativo, approvato in via definitiva, recante misure per la conciliazione delle esigenze di cura, vita e di lavoro, in attuazione dell’articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Il provvedimento interviene, prevalentemente, sul testo unico a tutela della maternità (n° 151 del 26 marzo 2001), e reca misure volte a sostenere le cure parentali e a tutelare in particolare le madri lavoratrici. Il decreto contiene, inoltre, due disposizioni innovative in materia di telelavoro e di donne vittime di violenza di genere;
– un decreto legislativo, approvato in via definitiva, sulla disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183. Per quanto riguarda i contratti di collaborazione a progetto (Co. Co. Pro.), a partire dall’entrata in vigore del decreto, non potranno più esserne attivati (quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza). Comunque, a partire dal 1° gennaio 2016, ai rapporti di collaborazione personali che si concretizzino in prestazioni di lavoro continuative ed etero-organizzate dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato. Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che prevedono discipline specifiche relative al trattamento economico e normativo in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore e poche altri tipi di collaborazioni.
Vengono confermate le seguenti tipologie:
· Contratto a tempo determinato cui non sono apportate modifiche sostanziali;
· Contratto di somministrazione;
· Contratto a chiamata;
· Lavoro accessorio (voucher);
· Apprendistato;
· Part-time;
– un decreto legislativo, approvato in esame preliminare, recante disposizioni per la realizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Il decreto legislativo prevede, al fine di razionalizzare e semplificare l’attività ispettiva, l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
La principale funzione dell’Ispettorato nazionale, risiede nel coordinamento, sulla base di direttive emanate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria. In supporto alla programmazione dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato, si prevede l’obbligo per l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle entrate di mettere a disposizione dell’Ispettorato, anche attraverso l’accesso a specifici archivi informatici, dati e informazioni, sia in forma analitica che aggregata;
– un decreto legislativo, approvato in esame preliminare, recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Le disposizioni contenute nel decreto possono essere suddivise nei seguenti quattro gruppi fondamentali:
- disposizioni comuni alle integrazioni salariali ordinarie (CIGO) e straordinarie (CIGS);
- disposizioni in materia di CIGO;
· disposizioni in materia di CIGS;
· disposizioni in materia di fondi di solidarietà.
Nell’ambito delle disposizioni in materia di integrazioni salariali ordinarie (CIGO) viene prevista, tra l’altro, una riduzione generalizzata del 10% sul contributo ordinario pagato su ogni lavoratore. L’aliquota del contributo ordinario pagato da tutte le imprese indipendentemente dall’utilizzo della cassa passa quindi dall’1,90% all’1,70% della retribuzione per le imprese fino a 50 dipendenti; dal 2,20% al 2% per quelle sopra i 50; dal 5,20% al 4,70% per l’edilizia;
– un decreto legislativo, approvato in esame preliminare, recante diposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Il decreto legislativo istituisce una Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, coordinata dalla nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), e formata dalle strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro, dall’INPS, dall’INAIL, dalle Agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione, dagli enti di formazione e da Italia Lavoro e ISFOL. Sarà istituito un Albo nazionale dei soggetti accreditati a svolgere funzioni in materia di politiche attive del lavoro, un Sistema informativo delle politiche del lavoro ed il fascicolo elettronico del lavoratore. Per semplificare gli adempimenti per i datori di lavoro, si prevede che le comunicazioni di assunzione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro dovranno essere effettuate in via telematica;
– un decreto legislativo, approvato in esame preliminare, recante diposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Le disposizioni contenute nel decreto possono essere suddivise in tre gruppi fondamentali. Il primo concerne la semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese; il secondo i rapporti di lavoro; il terzo le pari opportunità.
Semplificazioni procedure e adempimenti riguardanti:
· Razionalizzazione e semplificazione dell’inserimento mirato delle persone con disabilità;
· Razionalizzazione e semplificazione in materia di costituzione e gestione del rapporto di lavoro;
· Razionalizzazione e semplificazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
· Revisione delle sanzioni in materia di lavoro e legislazione sociale. Al riguardo, viene, tra l’altro, eliminato l’obbligo, nell’ambito dei cantieri edili, di munire “il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro”;
– un decreto legislativo, approvato in esame definitivo, dopo aver acquisito il parere della Conferenza Stato – Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2012/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio europeo del 21 novembre 2012, che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico abrogando, contestualmente, il decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 188, che recava l’attuazione della direttiva 2001/12/CE, della direttiva 2001/13/CE e della direttiva 2001/14/CE in materia ferroviaria;
– un decreto legislativo finalizzato a sanare tutti i rilievi evidenziati dalla Commissione europea nella procedura di infrazione n. 2014/2284 in materia di efficienza energetica, concernenti prescrizioni non già previste nell’ordinamento giuridico nazionale vigente;
– due regolamenti, dopo aver ricevuto i pareri favorevoli della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato:
- il primo per il funzionamento del Comitato interministeriale per gli affari europei – CIAE, istituito presso la Presidenza del Consiglio, ne migliora la funzionalità adeguandolo anche al nuovo assetto del Governo rispetto al previgente regolamento (DPCM del 6 gennaio 2009), al fine di renderlo operativo per lo svolgimento dei compito di concordare le linee politiche del Governo nel processo di formazione della posizione italiana nella fase di predisposizione degli atti dell’Unione europea;
- il secondo disciplina il funzionamento del Comitato tecnico di valutazione degli atti dell’Unione europea istituito presso il Dipartimento per le politiche europee con il compito di assicurare il necessario supporto tecnico al CIAE.
Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza nella Regione Marche per fare fronte ai danni causati da eventi atmosferici eccezionali che hanno colpito il territorio nei giorni dal 4 al 6 marzo 2015.
Per completare gli interventi di protezione civile in atto sono stati prorogati gli stati d’emergenza già dichiarati in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio delle Province di Grosseto, Livorno, Massa Carrara e Pisa nei giorni dall’11 al 14 ottobre 2014 ed il territorio delle Province di Lucca e Massa Carrara nei giorni dal 5 al 7 novembre 2014.
Un’ulteriore proroga per i medesimi motivi è stata deliberata per il territorio delle Province di Torino, Alessandria, Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli nei giorni dal 12 al 14 ottobre, il 4 e 5, l’11 e 12 ed il 14 e 15 novembre 2014.
Il Consiglio, infine, ha esaminato alcune leggi regionali, nell’ambito delle quali ha deliberato l’impugnativa, in particolare, delle seguenti:
Legge Regione Marche n. 16 del 13/04/2015, “Disposizioni di aggiornamento della legislazione regionale. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015” e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 “Bilancio di previsione per l’anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017”, in quanto una norma in materia di edilizia viola sia l’articolo 117, secondo comma, lettera l) della Costituzione, che riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato la materia dell’ordinamento civile, sia l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, contrastando con i principi fondamentali in materia di governo del territorio;
Legge Regione Puglia n. 17 del 10/04/2015 “Disciplina della tutela e dell’uso della costa”, in quanto alcune disposizioni relative alle concessioni demaniali presentano profili di incostituzionalità sia in relazione all’art. 117, primo comma, della Costituzione, che impone il rispetto dei vincoli comunitari nell’esercizio del potere legislativo delle Regioni, sia in relazione all’art.117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, che riserva allo Sato la competenza in materia di tutela della concorrenza;
Legge Regione Molise n. 7 del 14/04/2015, “Disposizioni modificative della legge regionale 11 dicembre 2009, n. 30 (Intervento regionale straordinario volto a rilanciare il settore edilizio, a promuovere le tecniche di bioedilizia e l’utilizzo di fonti di energia alternative e rinnovabili, nonché a sostenere l’edilizia sociale da destinare alle categorie svantaggiate e l’edilizia scolastica)”, in quanto una norma in materia di pianificazione paesaggistica viola la competenza esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente di cui all’art. 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione. Altre norme, in materia di edilizia, invadono la potestà legislativa esclusiva statale in materia di “ordinamento civile”, violando l’art. 117, secondo comma, lett. l), Cost. e contrastano con i principi fondamentali della materia “governo del territorio”, violando l’art. 117, terzo comma , della Costituzione;
e la non impugnativa, tra l’altro, delle seguenti:
Legge Regione Valle d’Aosta n. 6 del 30/03/2015 “Revisione della disciplina regionale concernente la concessione di contributi in materia di sistemazioni idraulico-forestali e difesa del suolo e di agriturismo. Modificazioni alle leggi regionali 1° dicembre 1992, n. 67 (Interventi in materia di sistemazioni idraulico-forestali e difesa del suolo), e 4 dicembre 2006, n. 29 (Nuova disciplina dell’agriturismo. Abrogazione della legge regionale 24 luglio 1995, n. 27, e del regolamento regionale 14 aprile 1998, n. 1)”;
Legge regione Liguria n. 15 del 10/04/2015 “Disposizioni di riordino delle funzioni conferite alle province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni)”;
Legge Regione Puglia n. 19 del 10/04/2015 “Modifiche alla legge regionale 7 ottobre 2009, n. 20 (Norme per la pianificazione paesaggistica)”;
Legge Regione Umbria n. 13 del 09/04/2015 “Modificazioni ed integrazioni della legge regionale 2 febbraio 2010, n. 6 (Disciplina della promozione della qualità nella progettazione architettonica)”;
Legge Regione Piemonte n. 6 del 13/04/2015 “Autorecupero degli alloggi carenti di manutenzione da parte degli assegnatari. Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)”.