Sono state pubblicate, sul sito del Ministero del lavoro, le risposte della Commissione per gli interpelli ad alcuni quesiti in materia di sicurezza sul lavoro: si segnalano, nello specifico, i quesiti di maggiore interesse per il settore edile.
Interpello 1/2015
Il quesito posto alla Commissione concerne il decreto interministeriale 4 marzo 2013,che individua i criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata ad attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare.
L’istante chiede in che modo la figura del Coordinatore per la sicurezza, cui spetta la redazione del Piano di sicurezza e coordinamento (PSC), rientri nell’ambito del decreto, dal momento che il decreto medesimo non cita tale figura in nessuna parte se non indirettamente con un rimando all’articolo 100 del decreto legislativo n. 81/2008 (di seguito Testo Unico), relativo appunto al PSC.
La Commissione chiarisce che l’Allegato XV, punto 2.2.1, lettera b), del Testo Unico stabilisce che il PSC deve contenere l’analisi degli elementi essenziali di cui all’Allegato XV.2, in relazione, tra gli altri, “all’eventuale presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere, con particolare attenzione ai lavori stradali ed autostradali al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impiegati nei confronti dei rischi derivanti dal traffico circostante”.
In virtù di tale disposizione – conclude la Commissione – il riferimento del decreto 4 marzo 2013 all’articolo 100 del Testo Unico non appare inappropriato.
Interpello 3/2015
In questo interpello la Commissione chiarisce che anche le imprese familiari di cui all’articolo 21 del Testo Unico, che operino in un cantiere temporaneo o mobile, devono redigere il piano operativo di sicurezza (POS) di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h), del Testo Unico.
Tale piano deve riportare tutti i punti dell’Allegato XV, ad eccezione di quelli i cui obblighi non si applicano alla fattispecie delle imprese familiari. A titolo esemplificativo, nei POS delle imprese familiari non potrà essere indicata la figura del RSPP, i nominativi degli addetti al primo soccorso, ecc..
Interpello 5/2015
La Commissione risponde a un quesito riguardante l’articolo 65 del Testo Unico sui locali sotterranei o semisotterranei, e in particolare la possibilità che, alle condizioni specificate dallo stesso articolo, vi possa essere permanenza di lavoratori in detti locali per l’intera giornata lavorativa contrattuale.
La Commissione evidenzia che il potere attribuito all’organo di vigilanza di consentire l’uso dei locali chiusi sotterranei o semisotterranei anche per altre lavorazioni per le quali non ricorrano particolari esigenze tecniche, ai sensi dell’articolo 65, comma 3, del Testo Unico, si concretizza in uno specifico potere autorizzativo che si attua con un determinato provvedimento.
Tale provvedimento deve essere congruamente motivato in ordine a quanto previsto dallo stesso comma 3 dell’articolo 65, ovvero che le lavorazioni non diano luogo a emissioni di agenti nocivi, che sia rispettato il Testo Unico e che siano comunque assicurate idonee condizioni di aerazione, illuminazione e microclima.
Ne consegue che nell’ambito dell’atto autorizzativo anche eventuali limitazioni sull’orario di lavoro devono trovare una concreta e determinata motivazione strettamente correlata alle esigenze imposte e specificate dalla norma medesima.
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