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Tra le priorità individuate: adozione dei decreti delegati attuativi delle direttive appalti; linee guida per gli aiuti di stato; economia circolare e rifiuti; mobilità dei lavoratori e contrasto al lavoro sommerso; attuazione del PON “Infrastrutture e Reti” 2014-2020; maggiore efficacia della partecipazione dell’Italia ai processi decisionali UE.

Archivio, Governo e Parlamento

Partecipazione dell’Italia all’UE: la Relazione programmatica per il 2016 all’esame del Parlamento.

26 Gennaio 2016
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E’ all’attenzione del Parlamento la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’UE per il 2016 (Doc LXXXVII –bis n.4) che illustra gli orientamenti e delle priorità che il Governo intende perseguire con riferimento agli sviluppi del processo di integrazione europea.
Alla Camera dei Deputati, in particolare, la Relazione sarà esaminata dalla Commissione Politiche dell’Unione europea (Relatore l’On. Marina Berlinghieri del Gruppo parlamentare PD) congiuntamente con il Programma di 18 mesi del Consiglio UE e il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2016 (sui quali si veda notizia di “In Evidenza” del 22 gennaio 2016).
 
Tra gli ambiti prioritari individuati nel documento si evidenziano, in particolare, i seguenti:
 
APPALTI PUBBLICI
Nel corso del primo semestre 2016, proseguiranno le attività nel quadro del recepimento delle tre nuove Direttive sulle concessioni, sugli appalti pubblici e sulle utilities, entrate in vigore nell’aprile 2014 (Direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE). A seguito della proposta della Commissione europea della creazione di un partenariato informale finalizzato ad una strategia nazionale che superi le criticità sistemiche attualmente esistenti, è stato istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri un Gruppo di lavoro, che svolge attività di studio e approfondimento. Al riguardo viene evidenziato che l’individuazione di azioni e soluzioni alle criticità del sistema è necessaria anche perché il rispetto delle regole sugli appalti pubblici costituisce una delle condizionalità generali ex ante per l’utilizzo dei Fondi strutturali ed è un elemento fondamentale dell’Accordo di Partenariato sui Fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020. Viene, altresì, ricordato che il disegno di legge delega per l’attuazione delle direttive (approvato definitivamente dal Senato il 14 gennaio scorso), contiene numerosi principi e criteri direttivi. In particolare, il Governo è delegato ad adottare entro il 18 aprile 2016, un decreto legislativo per l’attuazione delle nuove direttive nonché, entro il 31 luglio 2016, un decreto legislativo per il riordino complessivo della materia, attraverso la redazione di un nuovo codice dei contratti e delle concessioni che supererà e abrogherà l’attuale codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 163/2006).
 
AIUTI DI STATO
Al fine di assicurare l’efficienza degli aiuti di Stato e per garantire la massima trasparenza sulle relative misure, sarà intensificata l’azione di coordinamento per la realizzazione delle seguenti iniziative:  pubblicazione degli aiuti sul Sito Web; attuazione degli impegni assunti con l’Accordo di Partenariato italiano 2014-2020; Relazione sulle compensazioni per oneri di servizio pubblico nei Servizi di Interesse Economico Generale (SIEG). Saranno, altresì, predisposte linee guida per l’attuazione uniforme e coordinata della disciplina degli aiuti, tese ad agevolare gli investimenti in alcuni settori economici compatibili come: infrastrutture, energia, trasporti ecc., in conformità ai recenti Orientamenti comunitari intervenuti in materia. Proseguiranno le attività relative ai nuovi orientamenti della Commissione europea in tema di aiuti di Stato nelle infrastrutture, ed in particolare, relativamente a:
-nuove griglie analitiche per la verifica della presenza di aiuti di Stato nel finanziamento pubblico di opere infrastrutturali;
– il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI);
– l’uso combinato dei fondi strutturali e dei finanziamenti della BEI con garanzia UE;
– il trattamento degli aiuti di Stato nel cofinanziamento con fondi strutturali e nazionali di progetti EFSI.
 
PMI
Verrà curata la predisposizione del Rapporto Annuale di monitoraggio delle principali misure a sostegno delle piccole e medie imprese, in attuazione della Comunicazione della Commissione europea del 25 giugno 2008 (COM 394) “Pensare anzitutto in piccolo. Uno Small Business Act (SBA) per l’Europa” e della Direttiva di recepimento del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2010. Il Rapporto italiano di monitoraggio, indicato come esempio di “buona pratica” dalla Commissione europea, rappresenta un punto di riferimento per soggetti pubblici e privati che si occupano di politiche a favore delle micro, piccole e medie imprese (MicroPMl). Proseguirà la collaborazione, attraverso la competente rappresentanza nazionale per lo SBA, al Consorzio che ha ricevuto l’incarico per condurre le attività di osservatorio sull’implementazione dello Small Business Act a livello europeo, al fine di fornire un supporto per l’elaborazione dei Fact Sheet sull’Italia.
 
RIFORMA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E SEMPLIFICAZIONE
Particolare attenzione sarà dedicata al coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni, dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni alle consultazioni aperte a livello europeo, diffondendo informazioni e occasioni di partecipazione attraverso il sito web “Italia Semplice” dedicato all’Agenda per la semplificazione. Riguardo a quest’ultima, il programma di riduzione degli oneri regolatori e le altre azioni da essa previste saranno realizzate dal Governo contestualmente e coerentemente con i principi del nuovo pacchetto di riforme “Legiferare Meglio”.
Tra le misure legislative, vengono evidenziate  due rilevanti iniziative derivanti dalla Legge 7 agosto 2015, n. 124 (delega in materia di Pubblica Amministrazione):
-l’introduzione del meccanismo del silenzio-assenso tra amministrazioni pubbliche, che sta già riducendo i tempi di rilascio di concerti e di pareri a 30 giorni al massimo;
-il decreto delegato (approvato in sede di esame preliminare dal Consiglio dei Ministri del 23 novembre 2015) che abrogherà le disposizioni di legge che prevedono decreti di attuazione non più adottabili e ne modificherà altre per rimuovere gli ostacoli che ne hanno sin qui impedito l’attuazione.
 
AMBIENTE
Viene evidenziato, in particolare, l’orientamento del Governo a:
-avere un ruolo di impulso nella determinazione delle nuove misure e del nuovo quadro normativo relativo al Piano di azione per l’economia circolare;
-sostenere, nell’ambito del processo di revisione della Strategia EU 2020, che i principi dell’uso efficiente delle risorse e dell’economia circolare siano ampiamente compresi nelle misure per rilanciare la crescita sostenibile e inclusiva;
-nell’ambito del “pacchetto rifiuti”, continuare a sostenere l’introduzione di una metodologia unica e armonizzata di calcolo delle quantità di rifiuti riciclate; chiarire definitivamente i concetti chiave di recupero, riciclaggio, recupero di materia, riempimento, cessazione della qualifica di rifiuto e trattamento prima del conferimento in discarica; rafforzare le politiche di prevenzione, con particolare riguardo alla diminuzione dei rifiuti alimentari; incrementare il riciclo dei rifiuti rispetto ad altre forme di recupero e smaltimento, nell’ottica di sostenere l’economia circolare e l’efficienza delle risorse.
Per quanto riguarda la revisione del “pacchetto rifiuti”, che comprende la modifica di sei Direttive concernenti la gestione dei rifiuti, delle discariche e di alcune tipologie specifiche di rifiuti – quali gli imballaggi, i veicoli a fine vita, le pile ed i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche – l’obiettivo del Governo è di: continuare a sostenere l’introduzione di una metodologia unica e armonizzata di calcolo delle quantità di rifiuti riciclate; chiarire definitivamente i concetti chiave di recupero, riciclaggio, recupero di materia, riempimento, cessazione della qualifica di rifiuto e trattamento prima del conferimento in discarica; rafforzare le politiche di prevenzione, con particolare riguardo alla diminuzione dei rifiuti alimentari; incrementare il riciclo dei rifiuti rispetto ad altre forme di recupero e smaltimento, nell’ottica di sostenere l’economia circolare e l’efficienza delle risorse.
Per quanto riguarda in particolare il riciclo dei rifiuti, viene evidenziata l’importanza del contributo dei “Sistemi a responsabilità estesa del produttore”. In tale ottica, il Governo è favorevole a stabilire un set di criteri minimi di trasparenza ed efficienza cui devono attenersi i sistemi che operano sotto il principio della responsabilità estesa dei produttori.
 
ENERGIA
Saràindividuato, nell’ambito della realizzazione dell’Unione Energetica, un sistema di governance adeguato, efficiente e trasparente che lasci la necessaria flessibilità agli Stati membri assicurando, nel contempo, il raggiungimento dei target per il 2030 fissati dal Consiglio europeo di ottobre 2014; sarà concluso il negoziato sulla proposta di Regolamento sull’etichettatura energetica.
 
TRASPORTI
 Il Governo contribuirà all’attuazione del Programma Operativo Nazionale “Infrastrutture e Reti” 2014-2020, il cui obiettivo è quello di “Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature delle principali infrastrutture di rete” per sostenere la creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti multimodale con investimenti nelle Reti di Trasporto trans-europee (Trans- European Networks – Transport /TEN-T) e sviluppare, migliorandoli, sistemi di trasporto sostenibili dal punto di vista dell’ambiente.
 
OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI
Saranno perseguiti, in particolare, i seguenti obiettivi:
-rafforzamento degli interventi di politica attiva diretti a favorire l’occupazione e la crescita, in particolare a sostegno dell’occupazione giovanile (anche attraverso il finanziamento della Garanzia giovani) e dell’inserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo;
–avvio del Labour Mobility Package – “Pacchetto mobilità del Lavoro” : il pacchetto di nuove misure sulla libera circolazione dei lavoratori incluso nel programma della Commissione Juncker e volto a sostenere la mobilità del lavoro;
–riforma della Rete Europea dei servizi dell’occupazione (EURES – European Employment Services –e rafforzamento della cooperazione tra servizi per l’impiego, in particolare a sostegno dei disoccupati di lunga durata a basso reddito;
-predisposizione di interventi diretti ad affrontare la crisi migratoria, mirati, soprattutto, all’integrazione socio-lavorativa degli immigrati nella società italiana ed al contrasto al lavoro sommerso;
potenziamento del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e contrasto ai fenomeni elusivi connessi alla mobilità transfrontaliera dei lavoratori (recepimento della Direttiva Enforcement 2014/67/UE);
 
COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE POLITICHE EUROPEE
Proseguirà l’azione di assicurare una maggiore efficacia della partecipazione dell’Italia ai processi decisionali dell’Unione Europea, attraverso il rafforzamento della governance nazionale. Sarà, altresì, consolidato il ruolo del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) e sarà proseguito lo sforzo di ridurre il pre-contenzioso e contenzioso europeo, migliorando i meccanismi per un tempestivo e corretto adeguamento alle norme europee. A quest’ultimo riguardo, in particolare:
-proseguirà l’azionedi rafforzamento della prevenzione delle infrazioni;
-sarà intensificata l’attività di risoluzione dei casi pendenti;
-sarà rafforzata l’attività di controllo centralizzato del rispetto – da parte delle singole Amministrazioni – del termine di recepimento delle direttive da attuare in via amministrativa;
-proseguirà l’informativa al Parlamento sull’avvio delle procedure d’infrazione ex art. 258 e 260 TFUE nonché nella contestuale responsabilizzazione dei Ministri con competenza prevalente per la gestione dei casi di pre-contenzioso aperti dalla Commissione.
In merito all’adeguamento del diritto interno al diritto UE sarà data priorità alla puntuale adozione della “legge di delegazione europea”, per attuare il recepimento delle direttive e degli altri atti dell’unione europea, e della “legge europea” al fine di prevedere norme di diretta attuazione degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’unione europea.
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