CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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Interpellanza urgente
C. Mannino, M5S
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Bando riqualificazione periferie
(ex art.1, commi 974-978, L.208/2015)
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Considerato, tra l’altro, che l’articolo 1, commi 974-978, della legge n. 208 del 2015 (stabilità 2016), istituisce il programma straordinario per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, secondo modalità e procedure stabilite con apposito bando che risulta non ancora approvato, viene chiesto:
in quali tempi si intenda emanare il bando previsto al comma 975 dell’articolo 1 della legge suddetta e se non ritenga di assumere iniziative per dilazionare i tempi ristretti della presentazione delle proposte, che, data la complessità degli interventi, comporterebbero inevitabilmente scarsa qualità delle stesse e scarsa partecipazione al citato programma.
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Viene evidenziato che:
-il bando di cui alla L 208/2015 fa seguito ad analoga iniziativa prevista dall’art. 1, comma 431, della L 190/2014, la cui istruttoria ha consentito di individuare gli aspetti di maggior rilievo tecnico da tenere presenti nell’avvio del nuovo intervento e le migliori scelte attuative da adottare per evitare di incorrere nelle problematiche che sono emerse nel corso del primo programma di riqualificazione urbana, in relazione al quale sono pervenute ben 865 proposte progettuali che saranno a breve esaminate nell’ambito del comitato di valutazione;
–il testo del nuovo bando – la cui redazione, concertata con tutte le amministrazioni competenti, è ormai conclusa e manca esclusivamente della necessaria comunicazione alla Conferenza Stato-regioni – prevede modalità di redazione e di esame dei progetti ammissibili a finanziamento notevolmente semplificate rispetto alla precedente esperienza, nonché ambiti di intervento più ampi e meglio specificati;
-per quanto riguarda i termini, questi sono da considerarsi di carattere ordinatorio in quanto riferiti all’emanazione di atti favorevoli per i potenziali destinatari;
-si provvederà ad adeguare le scadenze inizialmente definite al fine di assicurare la massima e più qualificata partecipazione ad una iniziativa di così grande rilievo per la rigenerazione delle periferie urbane degradate del Paese.
Sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo
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Interpellanza urgente
A. Scotto, SI-SEL
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Concessioni autostradale e aumento dei pedaggi
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–Chiarire quali e quante siano le concessioni autostradali ricadenti nell’ambito applicativo dell’art. 143 del Dlgs 163/2006 che consente di prorogare la durata delle concessioni autostradali;
-assumere iniziative per calmierare l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2016 degli ultimi adeguamenti tariffari di pedaggio autostradale (elencati nelle premesse dell’Interpellanza)e rendere trasparenti all’utenza i meccanismi di adeguamento delle tariffe autostradali, vincolandoli agli investimenti effettivamente realizzati su ogni singola arteria.
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Chiarito che:
-sono in corso i contatti tra il Ministero delle Infrastrutture e i competenti uffici della Commissione europea, relativamente alle modifiche ai Contratti di concessione e che, ad oggi, non è stata concessa alcuna proroga alle suddette concessioni in essere, ad eccezione di quantoprevisto nel terzo atto aggiuntivo alla Convenzioneunica, stipulata tra il concedenteCAL Spa, società partecipata pariteticamenteal 50 per cento da ANAS Spa e al
50 per cento dalla regione Lombardia, nella concessionaria BreBeMi Spa;
-le formule tariffarie previste dalla normativa vigente stabiliscono già una corrispondenza tra il pedaggio e gli investimenti effettivamente realizzati dalle società concessionarie e implicano, da parte del MIT, quale Ministero concedente, verifiche tecniche, economiche e amministrative, ad esito delle quali è approvato l’adeguamento tariffario annuale. Per l’adeguamento del 2016, vengono riportati i casi specifici delle soluzioni adottate dal Ministero con l’obiettivo di: assicurare gli incrementi tariffari ove previsti dagli atti convenzionali vigenti; escludere variazioni tariffarie all’utenza in presenza di concessioni scadute e in corso di riaffidamento; prevedere, per le società concessionarie con aggiornamento di PEF in corso, incrementi commisurati ai nuovi PEF, escludendo l’esigenza di successivi recuperi in corso d’anno a discapito dell’utenza. Pur condividendo la necessità di valutare ulteriori iniziative di agevolazione tariffaria, che pure sono al vaglio del MIT, viene ricordato che il pedaggio autostradale è una componente fondamentale del rapporto concessorio e che lo stesso, unitamente ad altre risorse, è necessario per realizzare i programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria che sono alla base del livello di servizi e di sicurezza da garantire a tutti gli utenti delle infrastrutture, anche grazie alle risorse richieste dall’utenza stessa che, quindi, allo stato, sono da ritenersi ancora necessarie.
Sottosegretario di Stato per la Salute, Vito De Filippo
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C. Latronico, FI
Interrogazione a risposta orale
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Dissesto idrogeologico
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-Adottare iniziative per accelerare la predisposizione del piano nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico al fine di ridurre e gestire il rischio con investimenti per far ripartire il Paese;
-indicare lo stato di attuazione delle opere previste per il contrasto del dissesto idrogeologico in Basilicata e se non ritenga necessario promuovere una revisione della pianificazione di emergenza su tutto il territorio nazionale.
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Il Ministero dell’Ambiente, insieme alla struttura di missione contro il dissesto, ha avviato le procedure di programmazione degli interventi nell’ambito della definizione del Piano operativo nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, relativo al periodo 2015-2020. Il Piano, che è volto alla identificazione di un «parco progetti», raccoglie il fabbisogno manifestato dalle regioni, attraverso le proposte di intervento presentate secondo la procedura definita dal DPCM del 28 maggio 2015, che prevede l’utilizzo del sistema ReNDiS-web.
Con riferimento alla pianificazione degli interventi sul territorio nazionale, attualmente, sono in corso le revisioni di tutti i programmi in essere. In particolare, si sta procedendo: a) a dare attuazione all’art.1, c.111, della L. 147/2013 che dispone la revoca e la contestuale rifinalizzazione delle risorse statali relative agli interventi che non hanno raggiunto, alla data del 30 giugno 2015, la fase di pubblicazione del bando di gara, ovvero il mancato affidamento dei lavori;
b) ad effettuare la riprogrammazione delle economie finali e da ribasso d’asta;
c) a verificare l’attuazione dell’art.10, c. 9, del DL 91/2014, che dispone che «gli interventi per i quali sono trasferite le relative risorse statali o regionali entro il 30 giugno 2014» devono risultare «completati entro il 31 dicembre 2015».
In esito a tali attività, si procederà ad eventuali revisioni, che porteranno alla sottoscrizione di opportuni atti integrativi.
Inoltre, l’art. 55 della L. 221/2015, al fine di consentire la celere predisposizione del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, favorendo la necessaria attività progettuale, ha istituito un Fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La delibera CIPE n. 32 del 2015 ha già assegnato a tale Fondo 100 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, da attribuirsi, secondo la citata chiave di riparto ordinaria prevista per i fondi FSC, pari all’80 per cento al sud e al 20 per cento al centro-nord. Il funzionamento del Fondo sarà disciplinato con DPCM, su proposta del Ministero dell’Ambiente, in corso di predisposizione. Sottosegretaria di Stato per l’Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo
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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea
D. Crippa, M5S
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Esposizione debitoria relativa a contratti di mutuo
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Chiarire quale sia l’esposizione debitoria in relazione a contratti di mutuo e di finanziamento, e quali misure si intendano assumere per favorire la soddisfazione del credito senza compromettere, al contempo, la disponibilità e la proprietà dell’immobile in capo al debitore.
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Nel 2015 la Commissione procedure concorsuali, presieduta dal professor Rordorf, si è occupata di progettare una revisione organica della materia concorsuale dell’insolvenza. I lavori della Commissione sono confluiti in uno schema di disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei Ministri del 10 febbraio scorso. In tale ambito sono previste misure che incentivano l’emersione anticipata dalla crisi e agevolano lo svolgimento dei negoziati fra debitori e creditori.
Con riferimento alle misure di sostegno ai consumatori, si ricorda anche l’art. 2 della L. 24 dicembre 2007, che consente la sospensione fino a diciotto mesi del pagamento delle rate dei mutui ipotecari erogati per l’acquisto dell’abitazione principale al verificarsi di determinate condizioni. Ove tali condizioni ricorrano, per la sospensione il finanziatore non vi si può opporre.
Vi è, poi, l’art. 120 introdotto nello Schema di decreto legislativo, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio 2016, volto a disciplinare i casi in cui il consumatore è in ritardo nei pagamenti delle rate di rimborso del credito e si procede all’avvio di procedure esecutive, in attuazione di quanto dispone la direttiva 2014/17/UE. In questa normativa il finanziatore è chiamato ad adottare procedure apposite per gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà, che permettano l’esercizio di un ragionevole grado di tolleranza prima di dare avvio a procedure di esecuzione della garanzia. In secondo luogo, in caso di inadempimento del debitore, si prevede che il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene al creditore comporta l’estinzione totale del debito, anche nel caso in cui il valore dell’immobile sia inferiore al debito residuo. Rimane invece confermato il diritto del consumatore, nel caso in cui il bene abbia un valore maggiore rispetto al debito, di ottenere dal creditore l’eventuale differenza. Lo Schema accoglie, inoltre, l’ipotesi di patto marciano, non certo quello di patto commissorio, vietato dall’articolo 2744 del codice civile.
Ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan
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Interrogazione a risposta in commissione
R. Gebhard, Misto
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Reverse charge per le opere murarie effettuate nell’ambito di ampliamenti di edifici
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Considerato che dal 1° gennaio 2015, l’applicazione del reverse charge è stata estesa anche alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici (articolo 17, comma 6, lettera a-ter), del DPR 633/1972 e che,
successivamente, è intervenuta la circolare ministeriale n. 14/E del 27 marzo 2015 che ha individuato le prestazioni rientranti nella nozione di «completamento di edifici» secondo le classificazioni fornite dai codici attività ATECO 2007:
chiarire se sia conforme alla normativa vigente che l’impresa che effettua lavori di opere murarie per il committente, nell’ambito di un ampliamento di un edificio, rientri nel meccanismo dell’inversione contabile, per cui debba emettere la fattura senza IVA, indicando che si tratta di operazione imponibile ex art. 17, c.6, lett. a-ter), del DPR 633/1972 con applicazione dell’IVA a carico del committente.
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Il codice attività 41.2 «costruzione di edifici residenziali e non residenziali», include la costruzione completa di edifici residenziali o non residenziali eseguiti per conto proprio o per conto terzi e poi venduti. La realizzazione della costruzione, in parte o nella sua totalità può essere data in affidamento all’esterno (outsourcing). È incluso lo sviluppo di progetti immobiliari con costruzione. Se, invece, si effettuano solo parti specifiche del processo di costruzione l’attività è classificata nella divisione 43 ovvero «completamento e finitura di edifici». Pertanto, l’attività dell’impresa che effettua lavori di opere murarie per il committente, nell’ambito di un ampliamento di un edificio, rientrante nel codice attività 43.39.01 «altri lavori di costruzione e installazione n.c.a.», se riferita ad edifici, deve essere assoggettata al meccanismo dell’inversione contabile, ai sensi della lettera a-ter) dell’articolo 17, c.6, lett. a-ter), del DPR 633/1972.
In tale caso, dunque, l’applicazione del meccanismo del reverse charge comporta che i prestatori dei servizi emettano fattura senza addebito d’imposta, con l’osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 21 e ss. del suddetto DPR 633/1972; il committente, a sua volta, integra la fattura con indicazione dell’aliquota e della relativa imposta e la annota nel registro delle fatture del mese di ricevimento ovvero anche successivamente, ma comunque entro quindici giorni dal ricevimento e con riferimento al relativo mese; lo stesso documento, ai fini della detrazione, è annotato anche nel registro degli acquisti di cui all’articolo 25 del DPR 633/1972.
Viceministro dell’Economia e delle finanze, Enrico Morando
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Interrogazione a risposta in commissione
S. Allasia, LN
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Sicurezza sugli ascensori
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Effettuare una stima dell’impatto sui contribuenti delle disposizioni dello Schema di DPR attuativo della direttiva 2014/33/Ue in tema di sicurezza sugli ascensori, in corso di definizione, con particolare riferimento agli eventuali e maggiori oneri che potrebbero derivare dall’ottemperanza ai nuovi adempimenti in tema di controlli ivi previsti.
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Il provvedimento in materia di sicurezza degli ascensori non prevede alcuna nuova tassa o onere per i «contribuenti», ma solo ed eventualmente interventi di miglioramento della sicurezza. Lo Schema di decreto che il MISE sta mettendo a punto assieme alle altre amministrazioni competenti, che è ancora allo stadio di mera bozza e, come tale, non ancora esaminato dal Consiglio dei ministri, nasce dalla necessità di recepire una direttiva dell’Unione europea del 2014 in materia di sicurezza degli ascensori di nuova installazione nonché di valutare se e come, in tale sede, avviare anche l’attuazione di una raccomandazione europea sulla sicurezza degli ascensori già in servizio che risale al 1995, ma che è richiamata anche nelle premesse della nuova direttiva.
In occasione del detto recepimento, è stata svolta una prima analisi con l’obiettivo di verificare il numero e le condizioni degli ascensori potenzialmente più pericolosi, perché installati da più di 20 anni ed in base a precedenti disposizioni con minori garanzie di sicurezza.
Viceministra dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova
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Interrogazione a risposta in commissione
D. Baruffi, PD
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Fondo incentivi per la contrattazione di secondo livello
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Adottare iniziative al fine di rispondere alle legittime aspettative delle aziende riguardo all’ammissione allo sgravio contributivo previsto dall’art. 1, cc. 67 e 68, della L. 247/2007 con particolare riferimento alle somme corrisposte nel 2015.
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Il Fondo destinato a finanziare uno sgravio contributivo sulla contrattazione di secondo livello, istituito dall’art. 1, cc. 67 e 68, della L. 247/2007, prevedeva una dotazione iniziale pari a 650 milioni di euro. Il Ministero del Lavoro ha adottato, in riferimento agli anni del periodo 2008 – 2014, i decreti attuativi sulla base delle risorse a disposizione per ciascun anno di riferimento. Per l’anno 2013, in conseguenza di appositi interventi normativi che hanno azzerato il budget a disposizione, non è stato possibile adottare il relativo decreto attuativo.
A decorrere dal 2016 il Governo ha, invece, deciso di utilizzare parte delle risorse in parola per realizzare alcuni interventi tra cui: la promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata e una nuova forma di incentivazione della contrattazione di secondo livello. Con la legge di stabilità per il 2016 è stato, infatti, introdotto un regime fiscale agevolato, consistente nell’assoggettabilità ad una imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali pari al 10 per cento – entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi elevato a 2.500 euro per le imprese che coinvolgano pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro – dei premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione è legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione nonché per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.
Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interrogazione a risposta scritta
E. Realacci, PD
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Efficienza energetica
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Considerato che c’è un estremo ritardo nell’implementazione del fondo nazionale per l’efficienza energetica e che secondo i dati del CESEF – Centro Studi sull’economia e il management dell’efficienza energetica – i fondi pari a 70 milioni di euro all’anno del fondo nazionale per l’efficienza energetica (ex Dlgs 102/2014) a sostegno del settore non vengono erogati per la mancata identificazione del soggetto gestore, si chiede di sapere se non si intenda assumere iniziative, ricorrendo agli strumenti normativi più utili per la nomina del gestore del Fondo nazionale per l’efficienza energetica al fine di erogare quanto prima le predette somme accantonate a favore della sostenibilità della green-economy.
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Interrogazione a risposta scritta
A. D’Agostino, SCpI
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Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno
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Considerato che i bonus relativi al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno (di cui alla L.208/2015, art.1, commi da 98 a 108 –legge di stabilità 2016) sono in larga parte non usufruibili per la mancanza dei decreti attuativi viene chiesto di:
accelerare l’iter di adozione dei decreti attuativi del credito d’imposta per le imprese che investono nel Mezzogiorno.
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Interrogazione a risposta scritta
E. Realacci, PD
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Riqualificazione energetica delle parti comuni di edifici
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Assumere iniziative affinché l’Agenzia delle entrate emani celermente la circolare per definire le modalità di attuazione della cessione del credito per gli interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni di edifici condominiali prevista dall’art. 1 c.74 della L. 208/2015 (Legge di stabilità 2016).
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Interrogazione a risposta scritta
C. Lo Monte, Misto
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Manutenzione strade in Sicilia
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Avviare un attento monitoraggio sullo stato dei collegamenti stradali, assumendo iniziative per stanziare le risorse necessarie per effettuare, in collaborazione con la regione siciliana, gli interventi più urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade che, specialmente in questa regione, si trovano oggi in pessime condizioni essendo interessate da continui cedimenti e smottamenti, che rappresentano un serio rischio per l’incolumità dei cittadini e delle cittadine.
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Interrogazione a risposta scritta
F. Bonomo, PD
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Incentivi pe la progettazione e la pianificazione urbana
(art.92 D.Lgs 163/2006)
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Considerato il contenzioso ed il contrasto interpretativo in merito all’originaria portata della disciplina di cui all’art. 92 del Dlgs 163/2006 che prevedeva compensi incentivanti in favore degli Uffici per la progettazione interna agli enti pubblici sia in relazione alla progettazione di opere pubbliche (comma 5) sia in relazione alla redazione di atti di pianificazione (comma 6):
– chiarire se l’intenzione del legislatore fosse quella di corrispondere l’incentivo a tutti i tipi di pianificazione (come sembrerebbe dalla dizione «atto di pianificazione comunque denominato») ovvero di circoscriverlo soltanto agli atti di pianificazione collegati alle opere pubbliche (varianti per il recepimento di opere pubbliche), come i recenti pareri della Corte dei Conti hanno evidenziato;
-assumere iniziative, anche normative, per evitare che le P. A. utilizzino lo strumento della ripetizione di indebito nel caso in cui i dipendenti hanno percepito i descritti emolumenti in forza di atti e regolamenti approvati dalle stesse amministrazioni in attuazione della normativa citata.
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Interrogazione a risposta in commissione
D. De Lorenzis, M5S
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Ricarica veicoli elettrici
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-Indicare lo stato di attuazione del piano e della rete infrastrutturale di ricarica dei veicoli elettrici in Italia;
-chiarire se:
-siano state impiegate tutte le risorse finanziarie stanziate per il «Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica», ai sensi dell’art. 17-septies, c.8, del DL 83/2012, convertito dalla L. 134/2012, prevista per il fondo istituito nello stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per l’anno 2013 e a 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015;
-siano state impiegate tutte le risorse finanziarie stanziate per il «Fondo per l’erogazione degli incentivi», con una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2013 e di 45 milioni di euro per l’anno 2014, previsti all’art.17-undecies, c. 1, del DL 83/2012;
-siano assunte iniziative per lo stanziamento di ulteriori finanziamenti statali;
-il Governo abbia mai fatto una ricognizione al fine di verificare quale sia lo stato di applicazione dell’art.4, c. 1-ter del DPR 380/2001 in materia di regolamenti edilizi al fine di favorire l’installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli elettrici.
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Interrogazione a risposta in commissione
M. Pili, Misto
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Pignoramento prima casa
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-Assumere iniziative al fine di evitare che sia nella facoltà di un soggetto privato come una banca aggredire, senza tutele per il consumatore, l’immobile destinato ad abitazione principale;
-salvaguardare il diritto alla prima casa e la sua intoccabilità.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interrogazione a risposta orale
G. Rossi, PD
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Ricalcolo fondo solidarietà Comuni
(gettito IMU agricola)
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Considerato che:
tra i comuni parzialmente montani e quelli della cosiddetta “collina svantaggiata”, per i quali il Ministero dell’Economia ha provveduto a ricalcolare il fondo di solidarietà, sottraendo la stima del gettito dell’IMU sui terreni agricoli, si stanno accumulando le preoccupazioni, sulla correttezza delle stime medesime e sul gettito realmente incassato;
l’Istituto per la finanza e l’economia locale (IFEL) dell’Anci, interpellato in merito dai Comuni, ha affermato di aver verificato che vi è stata una sovrastima governativa del gettito IMU, con un gettito mai riscosso a fronte del taglio subito per i terreni montani e che in questo senso l’Anci ha manifestato l’intenzione di chiedere un ristoro anche per il 2015 per il gettito stimato e non acquisito dai Comuni, viene chiesto:
quali azioni si intenda porre in essere, al fine di sanare la situazione relativa all’IMU agricola relativa al 2015 e completare la compensazione, solo parzialmente avvenuta per il 2014, che stanno creando, in merito a gettito e compensazioni da parte statale, oggettive difficoltà ai Comuni, in particolare a quelli individuati come “parzialmente montani” e quelli della cosiddetta “collina svantaggiata“.
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Interrogazione a risposta scritta
G. P. Girotto, M5S
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Bonifiche dei siti SIN
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Considerato che in base alla relazione del Ministro per la coesione territoriale, presentata nel febbraio 2014, andrà presentata al CIPE, nel mese di marzo, l’allocazione programmatica dell’80% delle risorse relative al Fondo sviluppo e coesione come previsto dall’art. 5, comma 5, del Dlgs 88/2011 e dalla legge di stabilità per il 2014 – che ha ridefinito la dotazione finanziaria per il nuovo ciclo settennale di programmazione in 54,81 miliardi e ha delineato gli aspetti fondamentali per le procedure e l’impiego delle risorse – e che la presentazione di tale allocazione va accompagnata da un documento di indirizzo strategico che definisce gli obiettivi e i criteri di utilizzazione delle risorse stanziate, si chiede di sapere:
-se il Governo, nel documento di indirizzo strategico da presentare al CIPE intenda privilegiare la risoluzione dei problemi collegati al ritardo nell’attuazione delle bonifiche dei siti SIN;
–quante risorse si intendano destinare alla bonifica ed al recupero dei siti inquinati nell’ambito dell’allocazione programmatica citata;
–se si intenda intervenire e con quali modalità, sul recupero dei siti inquinati al fine di arginare i rischi per la salute pubblica e incentivarne il riutilizzo per finalità produttive favorendo pertanto la crescita occupazionale e riducendo il consumo di suolo.
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Interrogazione a risposta scritta
P. Tosato, LN
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Avversità atmosferiche in Veneto
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-valutare la situazione critica in qui versano le province di Venezia, Belluno, Treviso e Verona, a causa delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi tra il 2 e il 3 marzo 2016 e provvedere alla dichiarazione dello stato di emergenza e allo stanziamento delle risorse occorrenti per la ricostruzione e il risarcimento dei danni subiti dai privati e dalle imprese.
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