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Tra le tematiche sottoposte al Governo: garanzia giovani; strategia crescita digitale; discariche abusive; fondi solidarietà; teleriscaldamento; privatizzazione ferrovie; cambiamenti climatici; bonus mobili; fondo vittime amianto; decreto correttivo D.Lgs 102/2014 sull’efficienza energetica.

Archivio, Governo e Parlamento

Atti di indirizzo e controllo n. 14/2016: Mozioni e Interrogazioni in Parlamento.

18 Aprile 2016
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Sono stati discussi alla Camera dei Deputati ed al Senato, tra gli altri, i seguenti Atti di indirizzo e controllo:
 
CAMERA DEI DEPUTATI
ATTO e PRIMA FIRMA
OGGETTO
IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
RISPOSTA DEL GOVERNO
2-01326
Interpellanza urgente
 
A. Ascani, PD
Garanzia giovani
 
Chiarire l’incidenza dei risultati del Piano nazionale «Garanzia Giovani» rispetto ai dati occupazionali ed i meccanismi di funzionamento attuali e futuri del piano medesimo.
Evidenziato che:
-i risultati raggiunti dal Piano nazionale “Garanzia giovani” possono considerarsi complessivamente soddisfacenti;
-il Piano ha motivato e attivato oltre un milione di giovani. Al 1o aprile di quest’anno, 665 mila degli 875 mila giovani iscritti al Piano nazionale, al netto delle cancellazioni, risultano presi in carico dai servizi competenti e 307 mila hanno ricevuto una delle offerte previste dal Piano;
-l’attività di monitoraggio e implementazione del Piano ha suggerito alcune misure correttive;
–nell’ambito del cosiddetto «super bonus – trasformazione tirocini» si è operata una precisa scelta volta a sostenere le assunzioni di lavoro con contratto a tempo indeterminato e a favorire la trasformazione dei tirocini in forme di lavoro stabili.
Nello specifico, qualsiasi datore di lavoro che assume con un contratto di lavoro a tempo indeterminato un giovane che abbia svolto, ovvero che stia svolgendo, un tirocinio extracurriculare si vedrà riconosciuto un incentivo di importo pari al doppio di quello attualmente previsto, sulla base del profiling, fino ad un massimo pari a 12 mila euro. Il superbonus «trasformazione tirocini» potrà essere fruito da quei datori di lavoro che attiveranno un contratto di lavoro a decorrere dal 1o marzo e fino al 31 dicembre 2016;
-per quanto concerne, invece, la misura cosiddetta “tirocini”, i correttivi introdotti mirano ad evitare un utilizzo improprio della stessa da parte di imprese ospitanti. Si è, infatti, intervenuti sull’indennità di tirocinio, ora costituita da un importo fisso a valere sul Programma operativo nazionale «Occupazione giovani» pari a 300 euro;
-con riferimento alla misura «Orientamento specialistico», l’intervento correttivo ha comportato una riduzione della durata massima della misura da otto a quattro ore;
-nel mese di maggio verrà prodotto un report per fare il punto sul biennio di attuazione del Programma, che, come è noto, è stato avviato il 1o maggio 2014;
-il Piano rappresenta solo una parte della strategia messa in atto dal Governo per affrontare il tema della disoccupazione giovanile. Questa strategia, peraltro, è in perfetta sintonia con l’iniziativa europea «Youth Guarantee»;
-un ruolo rilevante viene, altresì, svolto dalla decontribuzione per i nuovi contratti a tempo indeterminato istituiti a partire dal 2015, dalle misure normative e dalle iniziative volte a rilanciare nel nostro Paese l’apprendistato e l’alternanza scuola-lavoro.
 
Sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Franca Biondelli
3-01843
Interrogazione a risposta orale
 
M. Liuzzi, M5S
Strategia crescita digitale
Chiarire quale sia lo stato di attuazione della «Strategia per la crescita digitale 2014-2020».
Vengono illustrate le principali linee di intervento della  Strategia per la crescita digitale 2014-2020:
-dal mese di marzo 2016, è operativo il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale che permette ai cittadini e alle imprese di accedere con un’unica identità a tutti i servizi online della P.A. L’adesione a SPID è prevista entro il mese di dicembre 2017;
– il sistema dei pagamenti elettronici, cosiddetto pagoPA, obbligatorio per tutte le P.A., chiamate ad aderire in qualità di enti beneficiari dei pagamenti, è già perfettamente funzionante dall’anno 2012;
– l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), entro la fine del 2016, prenderà il posto delle oltre ottomila anagrafi dei comuni italiani. Con l’ANPR si realizza un’unica banca dati con le informazioni anagrafiche della popolazione residente a cui faranno riferimento non solo i comuni, ma l’intera P.A.;
-dal 6 giugno 2014, data di avvio dell’obbligo della fatturazione elettronica per ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza, fino al 30 novembre 2015, sono stati quasi 23 milioni le fatture elettroniche gestite dal Sistema di interscambio.
Assicurare la sincronizzazione di tutti gli interventi previsti nell’ambito della strategia per la crescita digitale 2014-2020 sarà una delle chiavi di accesso del Paese e consentirà di superare il circolo vizioso degli anni passati.
 
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Angelo Rughetti
4-09771
Interrogazione a risposta scritta
 
C. Mannino, M5S
Discariche abusive
 
 
 
– Indicare l’ammontare della penalità semestrale che l’Italia dovrà pagare secondo quanto stabilito dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 2 dicembre 2014 (causa C-196/13);
– indicare quante e quali discariche non siano ancora conformi a quanto stabilito dalla suddetta sentenza;
– chiarire se, riguardo al pagamento della multa semestrale, ci si voglia avvalere del diritto di rivalsa così come previsto dall’art. 243 della L. 234/201 che dà la possibilità allo Stato di chiedere il risarcimento a quelle regioni o ad altri enti pubblici responsabili di violazioni del diritto dell’Unione europea.
Evidenziato, tra l’altro, che:
 
-la  procedura d’infrazione (Causa C-196/13) riguarda la mancata esecuzione della prima sentenza di condanna del 26 aprile 2007 per violazione della direttiva rifiuti 75/442/CE in riferimento a 200 discariche presenti sul territorio di 18 regioni italiane;
– Il 2 dicembre 2014, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Italia al pagamento, per le suddette violazioni, di una sanzione forfettaria di 40 milioni di euro e di una penalità semestrale di 42, 8 milioni di euro da pagarsi fino all’esecuzione completa della sentenza.
In data 24 febbraio 2015, il Ministero dell’economia e delle finanze ha provveduto al pagamento della somma forfettaria di 40 milioni di euro e, in data 11 marzo 2015, dei relativi interessi di mora pari a 85.589.04 euro;
–la Commissione ha chiarito che, per dare esecuzione alla sentenza, non basta garantite che nei siti oggetto della condanna non siano più depositati rifiuti o che i rifiuti gir depositati siano gestiti in conformità alla normativa dell’Unione europea in materia, ma occorre altresì verificare che i rifiuti non abbiano inquinato il sito e, in caso di inquinamento, eseguire le attività di messa in sicurezza o bonifica del sito ai sensi dell’articolo 240 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
-rispetto allo stato dei procedimenti in corso per le 155 discariche ancora oggetto della procedura d’infrazione, 151 discariche sono state oggetto di diffida ai sensi dell’articolo 8, commi 1 e 2 della L.13/2003 e in altri 4 casi di discariche che ricadono all’interno di Sui d’interesse nazionale di bonifica, sono in corso approfondimenti istruttori;
–riguardo all’esercizio del diritto di rivalsa, il sistema di rivalsa attivato dal Ministero dell’economia e delle finanze nei confronti dei soggetti responsabili delle violazioni che hanno determinato la sentenza di condanna prevede un meccanismo di compensazione con i trasferimenti che lo Stato dovrà effettuare in favore delle amministrazioni stesse. Non è più necessario, a seguito delle modifiche normative introdotte con la legge di stabilità per il 2016, acquisire l’intesa con le amministrazioni responsabili delle violazioni. Il Ministero sta procedendo a definire, sentiti le regioni e i comuni interessati, le modalità di reintegro delle anticipazioni effettuate.

Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare,  Gian Luca Galletti
5-07761
Interrogazione a risposta immediata in Commissione
 
M. Gnecchi, PD
Fondi solidarietà
-Chiarire quali fondi di solidarietà, previsti dalla L. 92/2012 siano già stati istituiti presso l’Inps riferiti rispettivamente a:
-fondi istituiti anche in relazione a settori e classi di ampiezza dei datori di lavoro già coperti dalla normativa in materia di integrazioni salariali;
-fondi di solidarietà bilaterali istituiti dalle organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale che stipulano accordi collettivi e contratti collettivi, anche intersettoriali, riguardante i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale in relazione ai datori di lavoro che occupano mediamente più di cinque dipendenti;
-indicare quanti siano i lavoratori suddivisi per sesso, già autorizzati dall’Inps a fruire dell’assegno straordinario per il sostegno al reddito, nel quadro dei processi di agevolazione all’esodo e che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi cinque anni.
Evidenziato che:
-la costituzione dei fondi di solidarietà settoriali è stata promossa per fronteggiare le situazioni di crisi di enti e aziende pubblici e privati di pubblica utilità nonché per sostenere quelle categorie e quei settori di impresa sprovvisti di un sistema pubblico di ammortizzatori sociali;
-la L 92/2012 ribadisce la funzione dei fondi di solidarietà prevedendo la costituzione da parte della contrattazione collettiva di fondi per i settori non coperti dall’istituto dell’integrazione salariale e l’adeguamento dei fondi già istituiti sulla scorta della previgente normativa (articolo 3, comma 4 della legge n. 92 del 2012).
La rivisitazione della disciplina dei fondi di solidarietà contenuta nel Dlgs 148/2015 si colloca in chiara continuità con l’obiettivo già manifestato dal legislatore del 2012 di riscrivere in maniera organica la normativa in materia di ammortizzatori sociali;
–per i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazioni salariali sono stati istituiti appositi fondi;
-per i lavoratori dipendenti di datori di lavoro appartenenti a settori non coperti da integrazione salariale, che non abbiano costituito un Fondo di solidarietà di settore, è assicurata tutela dal Fondo di integrazione salariale di cui al decreto interministeriale del 3 febbraio scorso adottato ai sensi dell’articolo 28, comma 4, del decreto legislativo n. 148 del 2015;
-il numero complessivo di lavoratori ammessi a fruire dell’assegno straordinario per il sostegno al reddito nei processi di agevolazione all’esodo – entro massimo cinque anni dalla risoluzione del rapporto di lavoro – successivamente all’entrata in vigore della L 92/2012, è pari a 5.556 soggetti di cui 3.882 uomini e 1.674 donne, suddivisi per Fondo di solidarietà di riferimento come illustrato nella tabella che metto a disposizione degli onorevoli interroganti e della Commissione.
 
Sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Franca Biondella
5-08375
Interrogazione a risposta immediata in Commissione
 
G. Benamati, PD
Teleriscaldamento
 
 
Considerato che il teleriscaldamento o riscaldamento urbano a rete è un servizio energetico che consiste nella distribuzione di acqua calda o surriscaldata a mezzo di reti interrate, destinata al riscaldamento degli edifici e alla produzione di acqua calda igienico-sanitaria, si chiede di sapere quali iniziative si intendano porre in essere per la diffusione di tale tecnologia, nell’ottica di adottare strategie finalizzate al raggiungimento degli obiettivi già previsti per il Paese per il 2030, anche al fine di rivederli, al rialzo, rispetto a quanto previsto alla Commissione europea.
Viene evidenziato che:
-in tema di teleriscaldamento, il Dlgs. 102/2014, ha stabilito che il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) predisponga e trasmetta al Ministero dello Sviluppo economico un rapporto contenente una valutazione globale del potenziale di applicazione della Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) e del teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti, considerando l’anno 2013 come base ai fini dell’analisi;
-tale rapporto è stato redatto e trasmesso dal GSE ed ha ottenuto, il 23 marzo scorso, il parere favorevole della Conferenza Unificata;
-il rapporto è strutturato in tre sezioni nelle quali sono riportate: una descrizione della domanda di energia termica, con riferimento all’anno 2013, suddivisa per settore di impiego; una panoramica dell’offerta nazionale di energia termica, comprendente una descrizione del mix termoelettrico italiano al 2013; l’individuazione, sulla base di criteri tecnici ed economici, della quota parte di fabbisogni energetici potenzialmente soddisfacibili tramite impianti di cogenerazione ad alto rendimento o tramite sistemi di teleriscaldamento efficiente;
-alla luce delle risultanze dello studio, verranno individuate, insieme alle Regioni e alle Province autonome, le misure da adottare al fine di sfruttare tutte le potenzialità del teleriscaldamento;
–per quanto riguarda, invece, le iniziative già assunte, si evidenzia che già da tempo il Governo ha adottato alcune specifiche misure volte alla promozione del teleriscaldamento. In particolare, si ricorda che il Decreto del Ministro dello Sviluppo economico 5 settembre 2011 prevede un apposito regime per l’agevolazione del teleriscaldamento da cogenerazione ad alto rendimento attraverso il meccanismo dei certificati bianchi;
inoltre è ormai in fase finale di concertazione, con i Ministeri dell’Ambiente e dell’Economia, il Decreto relativo al Fondo nazionale per l’efficienza energetica, all’interno del quale è prevista una specifica linea di finanziamento a favore dei nuovi investimenti nel settore del teleriscaldamento.
 
Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Antonio Gentile
SENATO DELLA REPUBBLICA
ATTO e PRIMA FIRMA
ATTO e PRIMA FIRMA
ATTO e PRIMA FIRMA
ATTO e PRIMA FIRMA
1-00496
De Petris, Misto
(testo 2)
 
1-00511
M. Scibona, M5S
 
1-00543
M. Scibona, M5S
 
1-00545
P. Romani, FI
(testo 2)
 
1-00550
L. Sonego, PD
 
Mozioni
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Privatizzazione Ferrovie
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Con riferimento alla privatizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, si chiede l’impegno del Governo, tra l’altro,  a:
–superare il gap tecnologico tra AV/AC (alta velocità e alta capacità) al Nord e rete infrastrutturale al Sud e a portare a compimento la rete AV/AC anche al Sud Italia, con particolare attenzione alle isole maggiori;
– individuare e adottare, dandone comunicazione alle Camere, le iniziative che possano permettere il reperimento di ulteriori risorse finanziarie e il miglioramento della qualità dei servizi di trasporto ferroviario che hanno carattere di servizio pubblico e che sono prevalentemente rivolti all’utenza pendolare, nonché dei servizi di trasporto ferroviario delle merci;
–sottoporre all’attenzione del Parlamento tutti i passaggi rilevanti del processo di privatizzazione del gruppo FSI;
-proporre al Parlamento la programmazione e il finanziamento pluriennale di incentivi al trasporto ferroviario delle merci del tipo “ferrobonus”;
-prevedere un autorevole programma pluriennale di investimenti statali per la modernizzazione dell’infrastruttura ferroviaria e del materiale rotabile.
Parere favorevole
Approvazione da parte dell’Aula delle mozioni:
 
1-00545
(testo 2)
 
1-00550
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
  
Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando.
 
Sono stati presentati alla Camera dei Deputati ed al Senato, tra gli altri, i seguenti Atti di indirizzo e controllo:
 
CAMERA DEI DEPUTATI
ATTO e PRIMA FIRMA
OGGETTO
IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
1-01222
Mozione
 
F. Zaratti, SI-SEL
Cambiamenti climatici
 
 
Assumere iniziative per applicare nell’immediato quanto previsto dall’accordo di Parigi, approvato il 12 dicembre 2015;
-revisionare radicalmente la «Strategia energetica nazionale», in modo da consentire l’abbandono delle fonti fossili e la totale decarbonizzazione dell’economia, promuovendo in tal senso un piano nazionale di riconversione ecologica ed energetica;
-assumere iniziative per predisporre la progressiva riduzione, sino alla soppressione, di qualsiasi tipo di facilitazione o sussidio alle fonti fossili in favore di investimenti nel settore delle energie rinnovabili, della resilienza al cambiamento climatico e della lotta al dissesto idrogeologico.
4-12840
Interrogazione a risposta scritta
 
C. Bargero. PD
Decreto correttivo del D.Lgs 102/2014, di  Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica
Considerato che l’11 giugno 2015 il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare, lo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative al D.Lgs 102/2014, di  Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, finalizzato a sanare tutti rilievi evidenziati dalla Commissione europea nella procedura di infrazione n. 2014/2284 in materia di efficienza energetica, su cui è stato reso il parere sia della Conferenza Unificata, sia delle Commissioni parlamentari, viene chiesto:
 
quali siano le ragioni del ritardo nell’approvazione da parte del Governo del decreto legislativo recante disposizioni integrative al D.Lgs 102/2014, e se non intenda attivarsi affinché il predetto decreto possa essere emanato con la massima urgenza.
SENATO DELLA REPUBBLICA
ATTO e PRIMA FIRMA
OGGETTO
IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
1-00561
Mozione
 
C. Fabbi, PD
Bonus mobili
 
-Adottare misure per la stabilizzazione, nel triennio 2017-2019, delle attuali misure di detrazione del 50 per cento delle spese sostenute per l’acquisto di mobili;
– inserire l’acquisto di mobili all’interno del complessivo quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali per le “case”, avendo cura di garantire, in ogni caso, un effettivo vantaggio per i cittadini;
– rimodulare i tempi di erogazione dell’incentivo per l’acquisto dei mobili, che potrebbero non essere fissi (ora 10 anni), ma crescenti con l’ammontare della spesa, al fine di rendere conveniente la detrazione fiscale anche per micro-interventi;
–estendere l’applicazione dell’agevolazione anche ai singoli e alle famiglie monogenitoriali, di età fino ai 35 anni.
4-05644
Interrogazione a risposta scritta
 
F. Russo, PD
 
 
Fondo vittime amianto
 
-Chiarire quali siano le ragioni che hanno determinato il ritardo nell’erogazione del Fondo per le vittime dell’amianto istituito presso l’INAIL dall’art. 1, c.241, della L. 244/2007 (legge finanziaria per il 2008);
– adottare iniziative per far sì che si proceda in tempi brevissimi all’erogazione delle prestazioni aggiuntive relative al 2015 previste a favore dei titolari di rendita collegata alle patologie asbesto correlate per esposizione all’amianto e alla fibra fiberfrax, ovvero, in caso di premorte, agli eredi dei lavoratori e, più in generale, per far sì che in futuro non si registrino altri inaccettabili ritardi nell’erogazione di tali prestazioni.
 

Si veda precedente del 11 aprile 2016

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