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Presentato alla Commissione degli Esperti, di cui fa parte anche l'ANCE, il progetto di sostituzione degli studi di settore con un "indice di compliance", che permetterà di misurare l'affidabilità dei contribuenti per farli accedere a premialità fiscali

Archivio, Fiscalità e incentivi

Progetto “Studi di Settore 2.0”: l’indice di affidabilità sostituirà lo strumento d’accertamento

8 Settembre 2016
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Avviata la fase sperimentale di completa innovazione degli Studi di Settore, che, una volta implementata, consentirà di abbandonare l’utilizzo dello strumento d’accertamento presuntivo e la sua sostituzione con un “indice di affidabilità/compliance” che consentirà al contribuente di accedere a specifiche premialità fiscali.
 
Così hanno annunciato il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate e la SO.SE. alla Commissione degli Esperti per gli Studi di Settore, della quale fa parte anche l’ANCE, nel corso della riunione tenutasi ieri 7 settembre 2016.
 
Durante l’incontro, in particolare, è stata presentata la proposta di innovazione metodologica degli Studi di Settore, che, nei mesi scorsi, ha visto impegnata l’Amministrazione finanziaria nell’attività di sperimentazione per la messa a punto di un nuovo indicatore sintetico, che avrà il fondamentale obiettivo di garantire un’inversione di tendenza nel rapporto Fisco/contribuenti.
 
Il nuovo strumento, infatti, è stato ideato per superare la logica dell’accertamento presuntivo, oggi fondato sullo scostamento tra i ricavi dichiarati e quelli stimati dallo Studio di Settore, e favorire invece la compliance e l’adeguamento spontaneo dei contribuenti, attribuendo loro forme di premialità al raggiungimento di determinati livelli di “affidabilità fiscale”.
 
In particolare, il nuovo “indice di compliance”, che nelle intenzioni del MEF dovrà sostituire in toto gli Studi di Settore, è un indicatore che fornisce, su scala da 1 a 10, il grado di affidabilità di ogni contribuente e, a sua volta, è influenzato e sintetizza il valore dei seguenti indicatori (il cui peso sarà differenziato a seconda di alcuni fattori legati all’attività esercitata, primo fra tutti il settore produttivo d’appartenenza):
  • valore aggiunto per addetto,
  • reddito per addetto,
  • ricavi per addetto,
  • costi residuali di gestione sui ricavi,
  • durata delle scorte,
  • costo del venduto per addetto,
  • valore dei beni strumentali per addetto.
Il meccanismo di operatività del nuovo strumento è tale per cui più sarà elevato il valore dell’indice (da 1 a 10) raggiunto dal contribuente, più questi avrà diritto al riconoscimento di premialità, tra le quali l’esclusione da alcuni tipi di accertamento ed una riduzione del periodo di accertabilità.
 
Resta fermo, inoltre, che, così come avviene oggi per gli Studi di Settore, anche il nuovo “indice di affidabilità/compliance” sarà articolato e differenziato in funzione dello specifico settore produttivo in cui il contribuente opera e terrà conto delle peculiarità di svolgimento dell’attività produttiva, anche a livello territoriale.
 
Per questo, verrà comunque mantenuta la suddivisione dei contribuenti in “categorie omogenee” (cd. “clusters”), che tuttavia saranno numericamente ridotte e semplificate rispetto a quelle attualmente previste per gli Studi di Settore.
 
Verrà inoltre confermata anche la possibilità di adeguare i ricavi in dichiarazione, al fine di aumentare il valore dell’indice di affidabilità funzionale all’ottenimento delle premialità fiscali.
 
Il nuovo strumento verrà messo a punto con gradualità, con una fase di sperimentazione che coinvolgerà dapprima alcune professioni e piccole categorie produttive, per arrivare in futuro ad interessare tutti i settori economici, ivi compreso quello delle costruzioni (per il quale oggi opera lo Studio di Settore WG69U[1]).

 


[1] Cfr., da ultimo, ANCE “Studi di Settore – I nuovi chiarimenti dell’AdE nella C.M. 24/E/2016” – ID n. 24971 del 01 giugno 2016.
 
 

25687-proposta di innovazione metodologica degli Studi.pdfApri

25687-riunione tenutasi ieri 7 settembre 2016.pdfApri
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