Si sono svolte ieri le audizioni del Ministro della Giustizia Bonafede presso le Commissioni Giustizia del Senato e della Camera dei Deputati sulle linee programmatiche del Ministero.
Tra i temi toccati dal Guardiasigilli nel suo intervento si evidenziano, in particolare i seguenti:
LOTTA ALLA CORRUZIONE
Tra le misure allo studio del Ministero c’è la rivisitazione degli istituti, come pena accessoria, dell’interdizione dai pubblici uffici per alcuni reati contro la pubblica amministrazione e dell’incapacità a contrattare con essa in presenza dei medesimi reati.
L’obiettivo è quello di conseguire la massima deterrenza per coloro che, incaricati di pubblico servizio, siano tentati di trarre illecito e indebito profitto in ragione della propria posizione. In particolare, si tratterà di allargare l’ambito applicativo oggettivo della pena accessoria interdittiva, che attualmente riguarda solo alcune fattispecie, anche al corruttore.
Parallelamente, sarà indispensabile accompagnare a tale strumento – il cosiddetto “DASPO” per i corrotti e corruttori – una razionalizzazione complessiva delle cornici sanzionatorie – a cominciare dal traffico di influenze illecite -, innalzando minimi e massimi edittali.
Sotto il profilo, invece, dell’individuazione ed emersione del fatto corruttivo, l’impegno è quello di fornire supporto alle attività di indagine mediante l’utilizzo dell’agente sotto copertura, estendendo all’ambito dei delitti contro la pubblica amministrazione un istituto finora previsto sul crimine organizzato transnazionale.
RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE
Tra le varie opzioni d’intervento allo studio: la sospensione della decorrenza del termine di prescrizione dopo che sia stata emessa una sentenza di primo grado. Si tratta del punto di partenza di uno studio che dovrà tenere conto di tutti gli effetti, positivi e negativi, di una soluzione di questo tipo, per giungere ad un risultato efficace nel rispetto delle contrapposte garanzie
RIFORMA FALLIMENTARE
Centrale sarà il tema del diritto fallimentare, la cui rilevanza si presenta idonea ad incidere sotto molteplici aspetti, primo fra tutti quello della necessità di rendere più rapida la risposta di giustizia in materia fallimentare. Sul punto, come noto, occorre considerare che la legge 19 ottobre 2017 n. 155 aveva conferito delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza. In proposito il Ministro ritiene “assolutamente indispensabile ribadire la necessità di una riforma organica dell’intera materia dell’insolvenza e delle procedure concorsuali, anche in considerazione delle ricadute economiche sul piano dell’efficienza del sistema Paese (..)“.
Più nello specifico, rispetto a quanto elaborato dalla Commissione Rordorf, potranno essere previsti correttivi tesi a garantire una riforma improntata a canoni di modernità ed idonea a contemperare efficienza e tutela della crisi d’impresa, specie per quanto attiene alle piccole e medie imprese. Tra le varie ipotesi allo studio: la possibile previsione della necessità di assistenza tecnica (salvo che il debitore, sempre facoltizzato, nel procedimento di liquidazione giudiziale, a stare in giudizio personalmente), oppure della restrizione dell’ambito applicativo dell’allerta rispetto alle piccole imprese, attraverso la previsione di soglie di rilevanza dell’esposizione debitoria per debiti fiscali e previdenziali più elevati, alla elaborazione di specifici indici rivelatori.
Il Ministro ha, altresì, precisato che “l’esempio della delega così detta fallimentare è stato un esempio virtuoso nella scorsa legislatura di dialogo tra maggioranza e opposizione che ha portato a un buon risultato. Dopo l’entrata in vigore, però, della legge delega si è sviluppato un dibattito nel mondo degli addetti ai lavori che ha individuato alcuni difetti di concreta attuazione. Per questo si opererà seguendo la filosofia di fondo, e anzi tutto il complesso normativo che era previsto per quella legge delega, con interventi correttivi”.
“In quella delega c’è una filosofia di fondo importante che ribalta completamente il paradigma per cui un imprenditore che è in difficoltà economica sia necessariamente da considerare un fallito. Proprio in questo superamento – che permette allo Stato di stare vicino a un imprenditore che è in crisi attraverso una legge scritta nel migliore dei modi – ci sarà la grande sfida sull’attuazione di quella norma”.
CARCERI
Obiettivo prioritario sarà realizzare un processo di riqualificazione tale da superare le carenze strutturali del sistema penitenziario in ogni sua sfaccettatura, nella prospettiva di una piena applicazione della funzione rieducativa sancita dell’articolo 27 della nostra Costituzione.
Tra gli altri temi trattati nell’intervento del Ministro: durata ragionevole dei processi e efficienza del servizio giustizia; riforma processo civile; intercettazioni; processo telematico.