Dopo il giuramento del 5 settembre u.s. dinanzi al Capo dello Stato, il nuovo Governo si è presentato alle Camere dove il Presidente Giuseppe Conte ha illustrato le linee programmatiche per riscuotere la “fiducia”. La votazione alla Camera dei Deputati si è tenuta il 9 settembre c.m. (343 voti favorevoli, 263 contrari e 3 astenuti) ed al Senato il 10 settembre c.m. (169 voti favorevoli, 133 contrari e 5 astenuti).
Nelle dichiarazioni programmatiche il Presidente del Consiglio ha evidenziato, in premessa, come l’azione riformatrice del nuovo Governo sia racchiusa in un programma del quale sarà “il garante e il primo responsabile”.
Gli obiettivi posti a fondamento dell’azione di governo sono “elementi essenziali di un progetto riformatore che mira a far rinascere il Paese nel segno dello sviluppo, dell’innovazione e dell’equità sociale”.
Per quanto concerne i contenuti del programma di Governo illustrati dal Presidente Conte si evidenziano – in ordine di trattazione – i seguenti temi di maggiore interesse:
-Rafforzare e valorizzare il sistema universitario e di ricerca;
-incrementare la partecipazione dei giovani alla formazione terziaria per colmare il divario che ci separa dai nostri partner europei;
-la qualità della ricerca deve essere ulteriormente accresciuta anche attraverso un più intenso coordinamento tra centri universitari ed enti di ricerca, dei quali va assolutamente favorita l’internazionalizzazione;
-il sistema di reclutamento va allineato ai migliori standard internazionali e va potenziato anche attraverso l’istituzione di un’agenzia nazionale, sul modello di quelle istituite in altri Paesi europei, che possa coordinare e accrescere la qualità e l’efficacia delle politiche pubbliche sulla ricerca.
-Perseguire una strategia di azione che porti l’Italia a primeggiare, a livello mondiale, in tutte le principali sfide che caratterizzano la “quarta rivoluzione industriale”: un’efficiente e razionale politica di investimenti ci consentirà di crescere nella digitalizzazione, nella robotizzazione, nell’intelligenza artificiale;
–l’innovazione deve essere il motore che imprime una nuova spinta a tutti i settori dell’economia e della società e la Pubblica Amministrazione dovrà essere alla testa di questo processo realizzando le infrastrutture materiali e immateriali necessarie;
-assicurare ai cittadini un’unica, riassuntiva identità digitale di qui a un anno;
-dotare il Paese di un’infrastruttura di comunicazione a banda larga nei prossimi anni;
-rafforzare gli investimenti per il fondo di venture capital e sollecitare anche gli investimenti privati nel campo della innovazione tecnologica;
-le infrastrutture, in questa prospettiva, sono essenziali per avviare una nuova strategia di crescita fondata sulla sostenibilità;
-l’azione pubblica deve favorire questo processo rilanciando gli investimenti pubblici e creando le condizioni materiali che consentano agli attori privati di agire, investire, crescere. A tali fini è stato creato un Ministero dedicato all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, che aiuti le imprese, oltreché la medesima Pubblica Amministrazione, a trasformare l’Italia in una vera e propria Smart Nation.
Concessioni di beni e servizi
-Rendere più efficiente e razionale il sistema delle concessioni dei beni e dei servizi pubblici, operando una progressiva revisione di tutto il sistema;
-sul tema delle concessioni autostradali, avviato a seguito del crollo del ponte Morandi, “questo Governo porterà a completamento il procedimento senza nessuno sconto per gli interessi privati, avendo quale obiettivo esclusivo la tutela dell’interesse pubblico e, con esso, la memoria delle 43 vittime, una tragedia che rimarrà una pagina indelebile della nostra storia patria”.
–Obiettivo “primario” del Governo sarà la realizzazione di un Green New Deal, che promuova la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici;
-la protezione dell’ambiente, delle biodiversità e dello sviluppo sostenibile, saranno inseriti tra i princìpi fondamentali del nostro sistema costituzionale;
-tutto il sistema produttivo dovrà orientarsi in questa direzione, “promuovendo prassi socialmente responsabili che valgano a rendere quanto più efficace la “transizione ecologica” e indirizzino il sistema produttivo verso un’economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”.
Dissesto idrogeologico, sicurezza del territorio e accelerazione della ricostruzione della aree terremotate
-Massima priorità dovranno assumere le politiche per la messa in sicurezza del territorio, per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l’accelerazione della ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l’adozione di una normativa organica che consenta finalmente una volta per tutte di rendere più spedite le procedure, in particolare per la ricostruzione pubblica;
-la ricostruzione “sarà una questione prioritaria di questo Governo”.
-Rilanciare un piano straordinario di investimenti per il Mezzogiorno, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti;
-promuovere per le aree più disagiate il coordinamento di tutti gli strumenti normativi esistenti, come i Contratti istituzionali di sviluppo, le Zone economiche speciali e i Contratti di rete, e intervenire affinché i Fondi europei di sviluppo e coesione siano utilizzati al meglio per valorizzare i territori;
-introdurre misure che incentivino le PMI a rafforzare la propria compagine sociale e a dimensionarsi in modo sempre più strutturato e consistente. “Consolidare e strutturare meglio le nostre imprese significa favorirne l’internazionalizzazione e quindi incentivare anche il nostro export”;
-perseguire una strategia di integrale rafforzamento di tutti gli strumenti che consentono alle nostre aziende di navigare meglio nella competizione globale: “promuoveremo ancora più intensamente il nostro Made in Italy, universalmente apprezzato, coinvolgeremo tutte le nostre ambasciate in questa articolata strategia, porremo le basi per potenziare tutte le connesse attività di sostegno alle nostre imprese esportatrici: consulenza giuridica ed economica, agevole accesso a un ampio ventaglio di strumenti finanziari e assicurativi”.
-Potenziare il settore anche attraverso una seria revisione della sua governance pubblica;
-promuovere i multiformi percorsi del turismo, anche attraverso il recupero e la valorizzazione del nostro patrimonio naturale, storico, artistico, culturale, con attenzione particolare alle specificità di alcuni territori, come quelli alpini.
-Incoraggiare la crescita patrimoniale e dimensionale delle nostre imprese anche attraverso un’attenta politica fiscale, evitando che quest’ultima diventi disincentivante nei confronti delle imprese che assumono dimensioni più consistenti;
-perseguire una riforma fiscale che contempli la semplificazione della disciplina, una più efficace alleanza tra contribuenti e Amministrazione finanziaria;
–alleggerire la pressione fiscale, nel rispetto dei vincoli di equilibrio del quadro di finanza pubblica. “Questo Governo perseguirà una strategia molto chiara: tutti devono pagare le tasse, ma proprio tutti, questo affinché tutti possano pagare meno”;
–rimodulare gradualmente le aliquote a sostegno dei redditi medi e bassi, in linea con il fondamentale principio costituzionale della progressività della tassazione.
Politiche per il lavoro e per la sicurezza dei lavoratori
-Ridurre le tasse sul lavoro – il cosiddetto “cuneo fiscale” – e individuare una retribuzione giusta – il cosiddetto “salario minimo” – garantendo le tutele massime a beneficio dei lavoratori, anche attraverso il meccanismo che per altro nel nostro dettato costituzionale non è stato mai attuato, dell’efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative;
-procedere all’approvazione di una legge sulla rappresentanza sindacale, ovviamente sulla base di indici molto rigorosi;
-individuare il giusto compenso per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento che solitamente affliggono i più giovani professionisti;
-introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni;
-realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. “Il numero, ancora troppo elevato, di decessi e di gravi infortuni sul lavoro, non può essere tollerato, è un allarme al quale dobbiamo prestare la massima attenzione. Non possiamo accettare che in Italia – nello svolgimento della propria attività lavorativa – si possa morire o subire gravi e irreversibili danni fisici”;
–contrastare le forme di sfruttamento dei lavoratori.
-Porre massima attenzione al problema della tutela dei risparmi dei cittadini;
-prendere atto che i tre comparti – bancario, finanziario e assicurativo – appaiono sempre più intrecciati tra di loro e le attività di vigilanza dovrebbero ispirarsi a minimi comuni denominatori, con un maggiore coordinamento, e più efficacie coordinamento, tra le Autorità competenti, a livello europeo e nazionale, così da garantire maggiore trasparenza e un più accessibile e adeguato livello di informazione sui rischi e sulle condizioni di utilizzo dei risparmi e degli investimenti degli italiani.
“Questa è la nostra visione, che si sviluppa, lo comprendete, su un orizzonte temporale ampio, che finisce per abbracciare l’intero arco della legislatura”.
Debito pubblico e nuove risorse per infrastrutture
-Avviare un percorso di riduzione del debito. “In questo modo noi potremo arrivare a liberare nuove risorse, da reinvestire per realizzare a fondo e nel modo più incisivo questa complessiva, articolata stagione riformatrice. Come dimostra la sensibile riduzione dei tassi rispetto ai livelli dello scorso ottobre, i mercati finanziari stanno investendo con fiducia su questa nuova fase che l’Italia sta attraversando”. “Ogni euro risparmiato sulle prossime emissioni dei nostri titoli di Stato consente, infatti, di eliminare, direi, immediatamente e automaticamente, il capitolo più improduttivo della spesa pubblica in modo da liberare risorse pronte per essere investite nelle infrastrutture, nella scuola, nella sanità, nella riduzione del carico fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese”.
Prossima manovra economica
-“Siamo consapevoli che questa prossima manovra sarà impegnativa”;
–Evitare l’aumento automatico dell’Iva e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale;
-le risorse saranno reperite con una strategia organica e articolata, che includerà un controllo rigoroso della qualità della spesa corrente – e a questo riguardo vanno completate e rese efficaci le attività di spending review – e includerà, altresì, un attento riordino del sistema delle agevolazioni fiscali, di tax expenditures, che salvaguardi però l’importante funzione sociale e redistributiva di questo strumento, nonché un’efficace strategia di contrasto all’evasione, da condurre con strumenti innovativi e un ampio ricorso alla digitalizzazione.
Riforme costituzionali e autonomia differenziata
-Chiedere l’inserimento, nel primo calendario utile della Camera dei Deputati, del disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. Questa riforma dovrà essere affiancata da un percorso volto a incrementare le garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica anche favorendo l’accesso democratico alle formazioni minori e assicurando – nello stesso tempo – il pluralismo politico e territoriale;
-avviare un percorso di riforma, quanto più possibile condiviso in sede parlamentare, del sistema elettorale;
-procedere a una riforma dei requisiti di elettorato attivo e passivo per l’elezione del Senato e della Camera, nonché avviare una revisione costituzionale volta a introdurre istituti che assicurino maggiore equilibrio al sistema e contribuiscano a riavvicinare i cittadini alle istituzioni;
-completare il processo che possa condurre a un’autonomia differenziata “giusta e cooperativa”, che deve salvaguardare il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell’unità giuridica ed economica. Essenziale definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e i fabbisogni standard, dando attuazione completa all’art. 119.
–Rivedere il testo unico per gli enti locali, introducendo un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile delle città, delle città metropolitane, di Roma capitale, il cui Statuto dovrà essere profondamene riformato, perché sia più aderente al ruolo che la città riveste, anche in quanto sede delle massime istituzioni della Repubblica;
–attuare la legge per la valorizzazione dei piccoli comuni e sopprimere gli enti inutili;
-garantire e tutelare le autonomie a statuto speciale e le minoranze linguistiche.
-Riformare giustizia civile, penale e tributaria, anche attraverso drastica riduzione dei tempi;
-riformare metodo di elezione dei membri del CSM.
-Migliorare le politiche e rafforzare gli strumenti e la governance economica dell’Unione europea per favorire la crescita, l’innovazione, la sostenibilità sociale e ambientale, la coesione interna e la competitività nel quadro delle sfide globali;
-realizzare un piano di investimenti sostenibili, per riformare l’Unione economica e monetaria e l’unione bancaria, a partire dall’istituzione di un bilancio dell’area euro, di uno schema di assicurazione europeo control a disoccupazione e di una garanzia europea dei depositi;
–migliorare il Patto di stabilità e di crescita e la sua applicazione, per semplificarne le regole, evitare effetti pro-ciclici, e sostenere gli investimenti a partire da quelli legati alla sostenibilità ambientale e sociale;
-attuare il pilastro europeo dei diritti sociali e rafforzare, nell’ambito del sistema euro-unitario, le politiche di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale: ottenere che i profitti vengano tassati dove effettivamente sono realizzati;
–contrastare pratiche di concorrenza sleale non solo nel campo commerciale ma anche nel campo fiscale, attraverso l’introduzione di un’aliquota minima europea per la tassazione delle imprese.
-Proseguire lungo tre assi fondamentali: l’Unione europea, le relazioni transatlantiche, la stabilizzazione e lo sviluppo del Mediterraneo allargato;
-assicurare un rilancio della nostra azione nei Balcani;
-continuare a sviluppare i rapporti con i grandi attori globali, – India, Russia e Cina – e con le aree di maggiore interesse per il nostro sistema produttivo (ad esempio Sud-est asiatico) sempre e comunque con modalità compatibili con la nostra vocazione euro-atlantica.
–Ascoltare gli attori della vita sociale e civile, a partire dagli attori istituzionali: parti sociali, associazioni di categoria, rappresentanti del mondo del terzo settore.