Nelle comunicazioni rese alle Camere annunciato un nuovo decreto legge ad Aprile con stanziamenti aggiuntivi per famiglie, imprese e lavoratori e prossimi interventi normativi per semplificare P.A., burocrazia e rilanciare investimenti pubblici e privati.
Nelle sedute del 25 e del 26 marzo u.s. il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha svolto, rispettivamente, nelle Aule della Camera dei Deputati e del Senato, un’informativa urgente in merito alle iniziative del Governo per fronteggiare l’emergenza COVID-19.
Il Presidente Conte ha ripercorso le vicende legate al diffondersi del Covid-19 sul territorio nazionale e le misure finora intraprese per affrontare l’emergenza che ha colpito l’intero Paese sotto i profili sanitario, economico e sociale.
Ha, poi, sottolineato che il nostro ordinamento non conosce – a differenza di altri ordinamenti giuridici – un’esplicita disciplina per lo stato di emergenza e, pertanto, il Governo ha dovuto costruire, basandosi pur sempre sulla legislazione vigente, un metodo di azione e di intervento che mai era stato sperimentato prima, individuando nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri lo strumento giuridico più idoneo, in grado di adattarsi alla rapida evoluzione del contagio e di garantire la più uniforme applicazione delle misure.
Ogni decreto è sempre stato adottato con il coinvolgimento di tutti i Ministri, delle Regioni – sia singolarmente, sia attraverso la Conferenza Stato-Regioni – nonché delle delle parti sociali (sindacati e associazioni di categoria) con riguardo misure che incidevano sulla libertà di impresa, sull’iniziativa economica e sui diritti dei lavoratori.
Con l’ultimo decreto legge adottato dal Consiglio dei Ministri (n. 19 pubblicato nella G.U. di ieri) è stata introdotta una più puntuale procedimentalizzazione nell’adozione dei D.P.C.M., prevedendo, tra l’altro, l’immediata trasmissione dei provvedimenti emanati ai Presidenti delle Camere, oltre all’obbligo del Presidente del Consiglio, o del Ministro da lui delegato, di riferire ogni quindici giorni alle Camere sulle misure adottate.
Ha, poi, ricordato tutti i provvedimenti economici adottati dal Governo – da ultimo il DL 18/2020 – volti a tutelare i lavoratori e le imprese coinvolte dall’emergenza facendo ricorso ad uno scostamento temporaneo del saldo strutturale di bilancio dall’obiettivo programmatico di medio termine in precedenza stabilito che è stato autorizzato dal Parlamento.
Nella consapevolezza che quanto fatto finora, sul fronte della liquidità, della protezione sociale, del sostegno al reddito per le imprese, le famiglie, i lavoratori in particolare autonomi, non è sufficiente, ha anticipato che il Governo sta già lavorando ad un nuovo intervento normativo per il mese di aprile con stanziamenti aggiuntivi per assicurare alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori la liquidità necessaria per superare l’emergenza. I prossimi interventi dovranno essere, inoltre, volti a semplificare la pubblica amministrazione, la burocrazia e a dare impulso agli investimenti pubblici e privati. “Sarà cruciale, quindi, da questo punto di vista, superare le rigidità strutturali che hanno impedito sin qui di dispiegare tutto il potenziale di crescita dell’Italia, per esempio nel settore dell’edilizia e nelle opere pubbliche”.
Ha, poi, evidenziato che per il rilancio economico dell’Italia restano di assoluta centralità gli investimenti pubblici e privati nella sostenibilità ambientale e l’impulso sempre maggiore alla trasformazione digitale del Paese. “L’esperienza delle ultime tre settimane ci ha dimostrato che è necessaria e possibile una vera e propria trasformazione in chiave digitale della scuola, dell’università e del lavoro”.
Con riferimento alle politiche monetarie e di bilancio dell’Eurozona, si è soffermato sulla importante proposta della Commissione UE volta ad attivare la clausola di salvaguardia generale del Patto di Stabilità e Crescita. “Una volta approvata dal Consiglio, questa deliberazione consentirà agli Stati membri – e quindi anche all’Italia – di discostarsi ulteriormente dagli obblighi di bilancio che si applicherebbero in forza del quadro di bilancio europeo”. Tale clausola sarà essenziale per poter procedere con ulteriori stanziamenti di risorse che si renderanno necessari a partire dalla definizione del nuovo prossimo provvedimento di sostegno economico.
Ha, poi, evidenziato che, ad oggi, nessuno degli strumenti finanziari disponibili a livello europeo, è in grado di costituire un veicolo idoneo a dare una risposta economica alla pandemia in atto. “Per questa ragione, l’Italia sta lavorando e continuerà a lavorare alla creazione di strumenti di debito comuni dell’Eurozona, che possano finanziare gli sforzi messi in campo dai Governi e costruire un’adeguata linea di difesa”.
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