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Recepite nei pareri delle Commissioni della Camere alcune istanze illustrate da ANCE in audizione: un’ambiziosa strategia nazionale per le aree urbane incentrata su riqualificazione del patrimonio edilizio e rigenerazione urbana; proroga almeno triennale del super bonus 110%; rafforzamento del pacchetto Impresa 4.0 e formazione dei lavoratori

Archivio, Governo e Parlamento

Priorità utilizzo Recovery Fund: le proposte delle Commissioni Ambiente e Attività Produttive

30 Settembre 2020
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Il Parlamento ha avviato un’attività conoscitiva e di approfondimento ai fini dell’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund, il nuovo strumento adottato lo scorso 21 luglio dal Consiglio Europeo per superare la grave crisi economico-sociale determinata dalla pandemia.

In particolare, le Commissioni parlamentari della Camera hanno svolto un ciclo preliminare di audizioni ed approvato, in sede consultiva e per gli aspetti di specifica competenza,  le loro proposte. Il complesso dei rilievi verrà inviato alla Commissione Bilancio che approverà un proprio documento di proposte per l’Aula.

Al riguardo, le Commissioni Ambiente e  Attività Produttive hanno formulato numerose proposte di interesse, recependo alcune istanze dell’ANCE illustrate nel corso delle audizioni svolte (v. notizie di “Interventi” del 9 e dell’11 settembre u.s.).

La Commissione Ambiente ha formulato, in particolare, le seguenti proposte:

 

–appare urgente investire nella transizione verde del sistema produttivo, che si fondi, da un lato, sulla promozione di una produzione e di un uso puliti ed efficienti dell’energia e, dall’altro, sull’affermazione di modelli di economia circolare centrati sul riuso delle materie prime seconde. In particolare occorre:

  • un importante piano di investimenti che funga da sostegno e catalizzatore per l’attuazione delle nuove norme nazionali, anche affiancando imprese, regioni ed enti locali nell’adeguamento produttivo, nelle nuove procedure e nella realizzazione dei nuovi impianti, orientando in tal senso gli strumenti del programma «Impresa 4.0»;
  • prevedere adeguate risorse finanziarie e una semplificazione normativa al fine di garantire la conclusione dei procedimenti di bonifica delle principali aree SIN, che potrebbe consentire – anche attraverso opportuni incentivi e con fiscalità di vantaggio – un processo di reindustrializzazione dei medesimi siti. Un particolare attenzione deve essere data alle bonifiche da amianto, la cui presenza rappresenta una perdurante emergenza sanitaria e ambientale.
     
    -in relazione all’evidente collegamento tra spesa e riforme è necessario:
  • definire un quadro normativo certo e semplificato per gli investimenti pubblici in ambito infrastrutturale, anche attraverso il rapido completamento della fase di revisione e semplificazione della disciplina dei contratti pubblici, con particolare riferimento all’adozione del regolamento unico, alla digitalizzazione delle procedure di affidamento, alla previsione nei bandi di gara e negli inviti di stringenti requisiti di qualità progettuale e architettonica, al potenziamento delle forme di coinvolgimento di soggetti privati secondo lo schema del partenariato pubblico-privato, al rispetto delle norme di tutela ambientale e paesaggistica e di contrasto alla criminalità organizzata a garanzia della scelta del contraente;
  • utilizzare la leva della domanda pubblica in un’ottica di economia circolare attraverso l’implementazione – nonché il monitoraggio sull’effettiva applicazione – dello strumento rappresentato dai criteri ambientali minimi (CAM) predisposti dal Ministero dell’ambiente;
  • perseguire l’obiettivo di una riforma fiscale in chiave ecologica che assista il processo di riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, anche attraverso l’incentivazione di sistemi di produzione e di trasporto ambientalmente sostenibili;
  • dare seguito alla trasformazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) in Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), al fine di improntare ai principi di sostenibilità le principali decisioni in materia di programmazione della politica economica;
  • occorre coniugare la politica per le aree interne con una ambiziosa strategia nazionale per le aree urbane che sia incentrata sui principi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, rigenerazione urbana senza consumo di nuovo suolo, progetti di trasformazione ad alta sostenibilità ambientale ed energetica e superamento dei divari tra centro e periferie. Occorre riconoscere il ruolo delle aree urbane – e in particolare di quelle metropolitane sulle quali insistono quote maggiori di popolazione – quali motori di sviluppo economico e sociale. Al riguardo, la strategia nazionale per le aree urbane dovrà recare le seguenti priorità:
  • misure efficaci di contrasto al disagio abitativo, favorendo l’aumento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, e la disponibilità di spazi e di immobili da destinare a finalità culturali, sociali e sanitarie;
  • proroga almeno triennale dello strumento del cosiddetto «super bonus 110 per cento» riconosciuto per le spese di riqualificazione energetica e sismica;
  • sostegno alla progettazione e installazione negli immobili di impianti per il risparmio idrico ed il riciclo delle acque grigie;
  • misure volte ad estendere alle aree colpite da eventi sismici la fiscalità di vantaggio già prevista per il Mezzogiorno, in funzione di stimolo alla ricostruzione non solo edilizia, ma anche del tessuto economico e sociale di quei territori;
    -riconoscere priorità agli investimenti in infrastrutture idriche per la derivazione, il trasporto e la distribuzione dell’acqua al fine di garantire la sicurezza dei grandi schemi idrici, nonché a quelli per collettamento, raccolta e depurazione delle acque, per il riassetto delle reti fognarie comunali per la raccolta e lo smaltimento delle acque di dilavamento.
    – occorre, con riguardo alle infrastrutture per la mobilità, continuare a incentivare forme di mobilità nuova, a basse o zero emissioni, nonché lavorare per un sistema logistico-ferroviario-portuale e retro-portuale all’avanguardia;
    – incrementare la dotazione del Fondo per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti, nonché gli investimenti per il completamento e la riqualificazione dei trafori e valichi alpini, dei corridoi autostradali Ionico-Adriatico e Tirrenico;
    -occorre integrare i meccanismi di controllo della spesa, prevedendo uno specifico organismo cui demandare il controllo sulla coerenza dei progetti con le finalità della transizione verde, della riconversione ecologica e della neutralità climatica
    ***
     
    La Commissione Attività produttive ha formulato, in particolare, le seguenti proposte:
     

–potenziamento e introduzione «a regime» delle misure per favorire l’aggiornamento del sistema produttivo e l’innovazione d’azienda, rafforzamento del pacchetto Impresa 4.0 con specifica attenzione alle PMI;

– sostegno all’efficientamento industriale dei processi produttivi (in termini di uso di materie prime, di energia e di fluidi di lavoro) e sviluppo ed ottimizzazione dei prodotti. Orientare ed assistere con misure specifiche le imprese per la ridefinizione delle proprie filiere in chiave di maggiore sostenibilità e di economia circolare.

–nel settore degli edifici residenziali (privati e pubblici) sostenere la riqualificazione energetica stabilizzando per il periodo 2022-2024 il «Superecobonus» e «Sismabonus» promuovendo nel settore dell’edilizia una sempre maggiore rigenerazione tesa alla riduzione dei consumi energetici;
-uso della leva fiscale per incentivare la patrimonializzazione delle imprese, la loro crescita dimensionale anche mediante fusioni e acquisizioni ed il reinvestimento degli utili in azienda, prevedendo anche nuove e più rilevanti misure di sostegno ai prestiti alle imprese, al fine di garantire la necessaria liquidità con specifico riferimento a forme di intervento atte a sostenere le micro e piccole aziende aiutando anche le reti d’impresa;

–supportare il ruolo di attori pubblici (CDP, Invitalia) per il rafforzamento della leadership e delle connessioni nella filiera incentivando l’investimento di fondi pensione e casse di previdenza in tutte le asset class di private capital;

-sviluppo e attuazione di un piano nazione per la smart mobility e per favorire la share mobility ;
– rendere più facile il fare impresa, raccordare in modo migliore le procedure autorizzative fra i diversi attori pubblici continuando
un’azione di semplificazione normativa e semplificazione amministrativo-procedurale;
– rafforzare la capacità delle imprese e del tessuto produttivo in generale di programmare in maniera sistematica politiche di formazione dei lavoratori, specie di quelli in possesso di titolo di studio secondario o terziario;

 -destinare una serie degli investimenti pubblici previsti dal Next Generation EU alla crescita dell’ecosistema del venture capital italiano, favorendo la nascita di nuovi fondi, l’attrazione di fondi esteri e il rientro di talenti che tornino in Italia a lavorare in questo ecosistema;
– sostenere un grande piano di riqualificazione delle strutture ricettive e termali presenti sul territorio anche estendendo e stabilizzando le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni orientate al risparmio energetico e alla messa in sicurezza sismica degli edifici (»Ecobonus» e «Sismabonus» 110 per cento secondo la normativa vigente);

-definire progetti atti a promuovere e sostenere il «prodotto turistico» che affianchi gli attuali «cluster» portanti valorizzando luoghi e percorsi del territorio ora marginali e rinvigorendo anche un’offerta turistica mirata (ad esempio turismo sostenibile, di ritorno, sanitario dall’estero ecc.);

-sviluppare la Rete dei cammini (con interventi per la messa in sicurezza, la segnaletica, l’ospitalità, favorire la maggiore partecipazione delle comunità locali ai progetti) in particolare per quanto riguarda il turismo sostenibile e responsabile e la promozione del turismo interno e dei borghi;
-creare una piattaforma turistica nazionale con relativo sistema di promozione e commercializzazione del turismo e relativo monitoraggio dei flussi;
–riqualificazione delle infrastrutture logistiche per il Commercio essenziali e di collegamento, nuova edilizia pubblica nei settori di servizio per le comunità locali, agevolazioni fiscali in favore delle imprese insediate nei centri storici urbani e nei piccoli comuni, recupero del piccolo commercio all’interno dei centri urbani, interventi per la rigenerazione urbana soprattutto delle aree interne e delle aree costiere;

– avvio di un ampio piano di misure fiscali volte a incentivare l’economia circolare con detrazioni fiscali e crediti d’imposta sulle spese sostenute per l’acquisto di prodotti riciclati o per l’adeguamento tecnologico dei processi produttivi, sia in termini di agevolazioni o riduzioni delle imposte, anche locali, per quelle imprese che abbiano volontariamente adottato iniziative green, favorendo le filiere nazionali del riciclo e del riuso;

-favorire il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica. Nel caso dell’edilizia residenziale, sia pubblica che privata, l’estensione temporale almeno al 2022-2024 dei c.d «ecobonus» e «sismabous» al 110 per cento appare necessario ampliandolo anche alle strutture commerciali e turistiche. Nel caso dell’industria è invece importante e non rimandabile riorganizzare i meccanismi di sostegno (es. certificati bianchi) che consento la diagnostica, la progettazione e la realizzazione di interventi su linee e processi produttivi;
– creare le condizioni affinché nei territori possano sorgere ex-novo o possano potenziarsi insediamenti infrastrutturali in grado di determinare una contaminazione tra formazione terziaria, laboratori pubblici e privati di ricerca, iniziative di formazione avanzata per il mondo del lavoro, iniziative per la promozione di imprese innovative, iniziative per la coesione sociale e lo sviluppo economico dei territori e delle città.

 

Link parere Commissione Ambiente

Link parere Commissione Attività produttive

 

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