Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 4 del 26 febbraio u.s, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei ministeri.
Il testo istituisce il Ministero della transizione ecologica, che assume le competenze del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché quelle in materia di politica energetica dal Ministero dello sviluppo economico, tra le quali: la definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e mineraria nazionale; l’autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza statale anche ubicati in mare; l’attuazione dei processi di liberalizzazione dei mercati energetici e la promozione della concorrenza nei mercati dell’energia e tutela dell’economicità e della sicurezza del sistema; l’individuazione e lo sviluppo delle reti nazionali di trasporto dell’energia elettrica e del gas naturale e la definizione degli indirizzi per la loro gestione; le politiche di ricerca, incentivazione e gli interventi nei settori dell’energia e delle miniere; la ricerca e coltivazione di idrocarburi e risorse geotermiche; la vigilanza su enti strumentali e il collegamento con le società e gli istituti operanti nei settori dell’energia; la gestione delle scorte energetiche nonché la predisposizione e attuazione dei piani di emergenza energetica; l’impiego pacifico dell’energia nucleare, la protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito; le agro-energie; la rilevazione, l’elaborazione, l’analisi e la diffusione di dati statistici in materia energetica e mineraria, finalizzati alla programmazione energetica e mineraria; l’elaborazione di piani e misure in materia di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione per la ricarica dei veicoli elettrici; la qualità dell’aria; le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra; la pianificazione in materia di emissioni nel settore dei trasporti; la gestione, il riuso e il riciclo dei rifiuti e l’economia circolare. In considerazione dell’istituzione del nuovo dicastero, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri si istituisce il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Il comitato approva, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, il Piano per la transizione ecologica, al fine di coordinare le politiche in materia di mobilità sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell’aria ed economia circolare. Il Piano, sul quale è acquisito il parere della Conferenza unificata, individua le azioni, le misure, le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma, nonché le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure.
Si stabilisce la ridenominazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Si istituisce, inoltre, il Ministero del turismo, che avrà il compito di curare la programmazione, il coordinamento e la promozione delle politiche turistiche nazionali, i rapporti con le regioni e i progetti di sviluppo del settore turistico, le relazioni con l’Unione europea e internazionali in materia di turismo, fatte salve le competenze del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e i rapporti con le associazioni di categoria e le imprese turistiche e con le associazioni dei consumatori. Allo stesso Ministero saranno trasferite le funzioni in materia di turismo esercitate dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, che assumerà quindi la nuova denominazione di Ministero della cultura.
Il Ministro senza portafoglio per la transizione digitale, su delega del Presidente del Consiglio dei Ministri, avrà il compito di promuovere, indirizzare e coordinare le materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, della strategia italiana per la banda ultra larga, della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, nonché della trasformazione, crescita e transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato, dell’accesso ai servizi in rete, della connettività, delle infrastrutture digitali materiali e immateriali e della strategia nazionale dei dati pubblici. È infine istituito il Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), con il compito di assicurare il coordinamento e il monitoraggio dell’attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle diverse pubbliche amministrazioni ordinariamente competenti.
Inoltre, ha approvato, in esame definitivo, cinque decreti legislativi di riforma dell’ordinamento sportivo, in attuazione degli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 della legge delega 8 agosto 2019, n. 86, in materia di lavoro sportivo, di semplificazioni e sicurezza in materia di sport.
Con un successivo provvedimento del Consiglio dei Ministri sarà disposto il differimento dell’applicazione degli ulteriori decreti, relativi ad agenti sportivi, norme di sicurezza per gli impianti sportivi, semplificazione burocratica, contrasto alla violenza di genere e sicurezza degli sport invernali.
ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di recepimento degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio del 5 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2006/112/CE e la direttiva 2009/132/CE per quanto riguarda taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni e della direttiva (UE) 2019/1995 del Consiglio del 21 novembre 2019 che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le disposizioni relative alle vendite a distanza di beni e a talune cessioni nazionali di beni.
La normativa europea in materia fa parte del cosiddetto pacchetto “e-commerce”, che ha l’obiettivo di semplificare gli obblighi relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA) per le imprese impegnate nell’e-commerce transfrontaliero.
In aggiunta, ha deliberato:
-la dichiarazione dello stato di emergenza, per dodici mesi, in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 2 al 4 ottobre 2020 nei comuni di Andalo, di Arco, di Bleggio Superiore, di Bocenago, di Borgo Lares, di Bresimo, di Caderzone Terme, di Caldes, di Carisolo, di Cavedine, di Cavizzana, di Cis, di Comano Terme, di Commezzadura, di Croviana, di Dimaro Folgarida, di Drena, di Dro, di Fiavè, di Giustino, di Ledro, di Livo, di Madruzzo, di Malè, di Massimeno, di Mazzana, di Molveno, di Nago-Torbole, di Ossana, di Peio, di Pellizano, di Pelugo, di Pinzolo, di Porte di Strembo, di Rabbi, di Rumo, di Tenno, di Terzolas, di Tione di Trento, di Tre Ville, di Vallelaghi e di Vermiglio della Provincia autonoma di Trento. Per gli interventi più urgenti, nelle more della valutazione del definitivo impatto degli eventi eccezionali, è stato disposto lo stanziamento di 2.650.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
-la dichiarazione dello stato di emergenza, per tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni 4, 5, 6, 27 e 28 dicembre 2020 in parte del territorio della Provincia autonoma di Trento. Per fare fronte ai primi interventi è stata stanziata la somma di 8.600.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
-la dichiarazione dello stato di emergenza, per tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni dal 2 al 10 gennaio 2021 in parte del territorio della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Per far fronte alle esigenze più immediate per la messa in sicurezza della popolazione, è stata stanziata la somma di 2.400.000 euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
-la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni dal 1° al 10 gennaio 2021 nel territorio dei comuni colpiti delle province di Belluno, di Treviso, di Verona e di Vicenza. Per fare fronte ai fabbisogni più urgenti, è stata stanziata la somma di 3.200.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
-la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di tre mesi, in conseguenza delle precipitazioni nevose che si sono verificate nei giorni dal 31 dicembre 2020 all’11 gennaio 2021 in parte del territorio delle province di Lucca e di Pistoia. Per far fronte ai primi interventi è stata stanziata la somma di 2.200.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
-la proroga, per dodici mesi, dello stato di emergenza nel territorio dei comuni di Lipari, di Santa Marina Salina e di Malfa dell’arcipelago delle isole Eolie, già deliberato in seguito alle forti mareggiate che si sono verificate nel mese di dicembre 2019.
Infine ha esaminato alcune leggi delle Regioni e delle Province Autonome deliberando, tra l’alto, di impugnare:
-la legge della Regione Abruzzo n. 45 del 30/12/2020, recante “Norme a sostegno dell’economia circolare e di gestione sostenibile dei rifiuti” in quanto talune disposizioni violano l’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, materia in cui ricade la disciplina dei rifiuti;
-la legge della Regione siciliana n. 36 del 30/12/2020, recante “Disposizioni urgenti in materia di personale e proroga di titoli edilizi. Disposizioni varie”, in quanto alcune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale e, pertanto, eccedono le competenze statutarie attribuite alla Regione, in violazione dell’art. 81 della Costituzione;
-la legge della Regione Toscana n. 101 del 30/12/2020, recante “Disposizioni concernenti gli interventi sugli edifici a destinazione d’uso industriale o artigianale e commerciale al dettaglio. Proroga del termine per la presentazione dei titoli abilitativi degli interventi edilizi straordinari. Modifiche alla l.r. 24/2009”, in quanto alcune disposizioni si pongono in contrasto con la disciplina statale vigente in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione.
Nonché di non impugnare:
-la legge della Regione Emilia Romagna n. 14 del 29/12/2020, recante “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”;
-la legge della Regione Calabria n. 37 del 30/12/2020, recante “Modifiche alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)”;
-la legge della Regione Veneto n. 43 del 30/12/2020, recante “Modifica alla legge regionale 4 aprile 2019, n. 14 “Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”.
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