In Aula della Camera sono state presentate alcune Interrogazioni (n. 5-05451 primo firmatario l’On. Pellicani del Gruppo PD; n. 5-05470 primo firmatario l’On. Terzoni del Gruppo M5S; n. 5-05461 primo firmatario l’On. Fregolent del Gruppo IV) sulla proroga del Superbonus 110%.
In particole nelle premesse degli Atti sopra citati viene evidenziato che:
-la legge di bilancio per il 2021 ha esteso il periodo d’applicazione del «superbonus 110 per cento» per gli interventi volti all’efficienza energetica includendo le spese sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2022 per tutti gli edifici e al 30 giugno 2023 per gli edifici di edilizia popolare. Il primo vincolo per ottenere l’incentivo è il completamento di almeno il 60 per cento del lavori entro il 30 giugno 2022;
– il «superbonus» rappresenta l’occasione per rilanciare l’economia grazie all’effetto moltiplicatore che il settore delle costruzioni e dell’edilizia ha sul prodotto interno lordo; il gettito deriverebbe dalla regolarizzazione degli immobili, ma anche dalle imprese che aumenterebbero il fatturato;
-senza un’azione legislativa al riguardo il rischio è che i tempi lunghi degli iter autorizzativi per alcuni interventi e la stagionalità di altri riducano nei fatti di molto l’utilizzo di un vantaggio fiscale estremamente utile;
-un’altra questione rilevante è quella di tutti i centri storici italiani, i cui edifici sono sottoposti a vincolo architettonico o paesaggistico, e per questi l’applicabilità del «superbonus 110 per cento» si sta rivelando oltre modo limitata in particolare in città come Venezia;
-gli interventi che riguardano i principali cantieri, come i condomini, necessitano di una trafila burocratico/organizzativa complessa, soprattutto in pandemia; si rischia che molte iniziative rimangano sulla carta senza ulteriori proroghe;
-il comma 69 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, autorizza per l’anno 2021, al fine di consentire ai comuni di far fronte tempestivamente agli accresciuti oneri di gestione in ordine ai procedimenti connessi alla erogazione del cosiddetto «Bonus 110 per cento», l’assunzione, a tempo determinato e a tempo parziale e per la durata massima di un anno, non rinnovabile, di personale da impiegare ai fini del potenziamento degli uffici preposti ai suddetti adempimenti che i comuni possono utilizzare anche in forma associata in deroga ai limiti di spesa vigenti;
-il successivo comma 70 chiarisce che agli oneri derivanti dalle assunzioni di cui al comma precedente, i comuni debbano provvedere nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, nonché di quelle assegnate a ciascun comune mediante riparto, da effettuare con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di un apposito fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2021). Tale riparto è da effettuarsi in misura proporzionale sulla base delle motivate richieste dei comuni da presentare al Ministero dello sviluppo economico entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge in esame;
-il 30 gennaio 2021 sono scaduti i termini da parte dei comuni per la presentazione delle richieste di finanziamento, ma ad oggi non è stato ancora emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto delle risorse previsto originariamente su proposta del Ministro dello sviluppo economico ma le cui funzioni in materia sono state trasferite al nuovo Ministero della transizione ecologica;
– ritardi relativi alle pratiche burocratiche previste dal «Bonus 110 per cento» potrebbero creare molti problemi alla piena e corretta fruizione di tali incentivi, la cui scadenza è ad oggi fissata per il 30 giugno 2022. Su quest’ultimo aspetto viene infatti chiesto al governo di sapere quando verrà adottato il predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;
-in conclusione viene chiesto ai Ministri se intendano assumere ulteriori iniziative volte a prorogare le agevolazioni del cosiddetto «Superbonus 110 per cento» e della cessione del credito, favorendo così, nel settore delle costruzioni e dell’edilizia, la transizione energetica e green.
La Sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica Fontana, relativamente all’attuazione del Dpcm suddetto, ha risposto evidenziando che:
-Ai fini della predisposizione di tale decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si sono tenuti alcuni incontri anche con la Presidenza del Consiglio al fine di delineare contenuti e aspetti operativi connessi. In occasione di tali incontri sono emerse alcune criticità, connesse in particolare alla non congruità della dotazione del fondo in rapporto alle notevoli esigenze emerse.
-Tra le ipotesi di lavoro al vaglio, vi è quella di limitare il perimetro del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai soli comuni che nel 2020 hanno registrato il più alto rapporto tra numero di titoli abilitativi edilizi presentati e numero di risorse assegnate all’Ufficio Tecnico.
-Sarà comunque cura del Ministero della transizione ecologica porre la massima attenzione sulla questione e curare di accelerare i tempi di adozione e pubblicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto delle risorse.
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