Si è svolta dal 9 all’11 febbraio la missione dell’ANCE a Beirut, condotta dal Cons. Amb. Vincenzo Ercole Salazar Sarsfield, Global Head of Italian Infrastructure, e da Federico Moretti della Direzione Relazioni Istituzionali e Affari Esteri, organizzata da ICE Agenzia d’intesa con l’Ambasciata d’Italia a Beirut. Nel corso della missione, la delegazione dell’ ANCE ha avuto incontri con il Ministro dei Lavori Pubblici e dei Trasporti Hamie, il Presidente del Consiglio Economico e Sociale Arbid, il Direttore del Lebanese Center for Energy Conservation (il centro nazionale per le energie rinnovabili) Khoury, la capo dipartimento gare del Consiglio per la Ricostruzione e lo Sviluppo Haddad, il Presidente del Sindacato dei costruttori Helou, il Presidente dell’Ordine degli architetti e degli ingegneri di Beirut Yassin, e importanti gruppi privati attivi nel settore infrastrutturale e delle costruzioni (Rockland e Batifort).
1. La missione aveva finalità conoscitive della realtà libanese, ed esplorative delle opportunità di partenariato fra imprese dei due Paesi, sia per la realizzazione di progetti in Libano, sia per collaborazioni su mercati terzi. Nella consapevolezza dell’esigenza della previa stabilizzazione macro-economica del Paese, attraverso un auspicato programma di assistenza finanziaria del FMI e una ristrutturazione del settore bancario, la missione ha avuto l’obiettivo di porre le basi per pre-posizionare il sistema imprenditoriale italiano, in vista delle opportunità che potrebbero aprirsi in una prospettiva di superamento della crisi.
In tale ottica, vi è la possibilità di realizzare una missione più strutturata nei prossimi mesi, con una delegazione imprenditoriale di aziende specializzate nei settori infrastrutturali, delle costruzioni, delle energie rinnovabili e delle telecomunicazioni, indicati come prioritari dagli interlocutori libanesi. La missione è stata altresì propedeutica alla definizione delle modalità organizzative del costituendo osservatorio ANCE in Libano, previsto dal programma promozionale Ambasciata-ICE per il 2022.
Parimenti efficace per l’azione del Sistema Italia in Libano potrebbe essere la prospettata costituzione di uno strumento, in partenariato fra il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, CDP, Ferrovie dello Stato, ANCE e OICE, volto a offrire finanziamenti a dono ad imprese italiane per realizzare studi di fattibilità in Paesi terzi. Tale modello d’intervento rappresenta al momento lo strumento privilegiato dei nostri principali concorrenti sul mercato libanese, come evidenziato dalla realizzazione di studi di fattibilità da parte di consorzi francesi, tedeschi e olandesi per la ricostruzione del porto di Beirut, nonché dell’azienda spagnola Talgo per la realizzazione della rete ferroviaria del Paese. Tali studi consentiranno alle aziende in questione di acquisire una posizione di vantaggio, nell’ottica della partecipazione alle gare che potranno essere lanciate dalle Autorità libanesi, una volta identificata la fonte di finanziamento.
2. Da parte degli interlocutori libanesi, unanime è stato l’apprezzamento per la tempistica della missione, al fine di pre-posizionare le imprese italiane nelle dinamiche di ricostruzione in Libano e nella regione (e, in prospettiva, in Siria). Nonostante la cautela manifestata dal Sindacato dei costruttori, categoria fortemente penalizzata dal default dello Stato libanese e dal deprezzamento della valuta nazionale (in cui sono fatturati i pagamenti pubblici), nel breve periodo sono state sottolineate le potenziali opportunità di collaborazioni triangolari in Paesi terzi, con particolare attenzione all’Africa, dove è presente una numerosa e attiva diaspora libanese. Per quanto concerne i progetti d’investimento in Libano, condivisa e’ la consapevolezza della necessità di misure di stabilizzazione economica, in un contesto marcato dall’incertezza legata al doppio appuntamento elettorale di maggio (legislative) e ottobre (presidenziali). Il Presidente del Consiglio Economico e Sociale Arbid ha comunque indicato nel 2023 l’anno del rilancio del Paese, suggerendo di avviare, in questa fase, il lavoro preparatorio di tessitura di contatti e ricerca di partenariati commerciali e industriali con le aziende libanesi. A tal proposito, egli ha sottolineato l’importanza che la dimensione ambientale rivestirà nel piano di rilancio economico del Paese, che sarà presentato dal Governo a seguito dell’approvazione parlamentare della legge di bilancio.
3. Per sua parte, il Ministro dei Lavori Pubblici e dei Trasporti Hamie ha indicato alla delegazione dell’ANCE le principali prospettive di sviluppo del settore infrastrutturale libanese. La priorità è rappresentata dalla ricostruzione del porto di Beirut, come confermato dal lancio di un progetto della Banca Mondiale di assistenza tecnica ai fini della definizione della nuova strategia portuale libanese, e della realizzazione di un masterplan per il porto della capitale, che sarà finalizzato entro luglio dalla società di consulenza olandese Royal Haskoning.
Oltre ad auspicare la partecipazione di imprese italiane ai progetti di ricostruzione del porto, sul fronte dei trasporti il Ministro Hamie ha presentato le opportunità di realizzazione di un tunnel stradale e ferroviario che colleghi l’area di Beirut con la valle della Bekaa, in direzione del confine siriano, che potrà essere concessa alle aziende interessate secondo uno schema di BOT (Build-Operate-Transfer). Egli ha quindi ricordato il progetto di sviluppo del trasporto pubblico, con il rafforzamento della flotta di autobus che sarà realizzato anche grazie ad una donazione di mezzi usati da parte francese, concordata in occasione della recente visita del Ministro Hamie in Francia.
Il Ministro ha quindi evocato le prospettive di sviluppo della rete ferroviaria nazionale, dismessa negli anni Settanta a seguito dello scoppio della guerra civile, sottolineando l’interesse manifestato dall’azienda spagnola Talgo, che si è offerta di elaborare un masterplan finanziato da Madrid. Il settore è parimenti oggetto di uno studio di fattibilità finanziato dalla BEI, in corso di finalizzazione, ma che avrebbe presentato un costo troppo elevato, a giudizio del Ministro ($ 3 miliardi per 80 km di ferrovia). Sono invece rimaste in secondo piano le prospettive di sviluppo degli aeroporti del Paese, non ritenute una priorità al momento. Nel confermare la possibilità di realizzare progetti secondo lo schema BOT o attraverso partenariati pubblico-privati, il Ministro Hamie ha altresì evocato l’ipotesi di ricorrere ad accordi intergovernativi bilaterali G2G, ove la controparte fosse disponibile a proporre un canale di finanziamento, in assenza di garanzie sovrane a fronte del default dello Stato libanese
4. Per quanto concerne le imprese italiane attive nel settore infrastrutturale libanese, impegnate nella realizzazione di progetti finanziati dalla Cooperazione italiana, uno spunto d’interesse è emerso nel corso dell’incontro con il Consiglio per la Ricostruzione e lo Sviluppo (CDR), la stazione appaltante di tutti i progetti finanziati a credito dai donatori internazionali. E’ stato proposto di avviare una collaborazione fra l’ente appaltante ed ANCE, tramite ICE Agenzia.
La missione dell’ANCE, la prima di una delegazione in Libano dallo scoppio della crisi finanziaria a ottobre 2019, ha rappresentato un primo passo necessario ad individuare criticità ed opportunità, ai fini del posizionamento del sistema imprenditoriale italiano, in settori di potenziale ripresa. La missione di scouting ha consentito una prima presa di contatto diretta con la realtà libanese, al fine di comprenderne le complessità e al tempo stesso gettare le basi per partenariati in Libano e per collaborazioni sui mercati terzi.
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