Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 90 del 27 luglio u.s, ha approvato la Relazione al Parlamento sugli obiettivi di finanza pubblica (redatta ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243), da presentare alle Camere per la relativa autorizzazione, in cui viene evidenziata la necessità di adottare, senza indugio, un provvedimento di urgenza con cui contrastare le conseguenze negative sui cittadini, sulle famiglie, sulle imprese e sulle prospettive di crescita del Paese.
In particolare viene evidenziato che:
-nel primo semestre del 2022, nonostante l’evolversi della situazione internazionale, si evince un sostanziale miglioramento del Quadro tendenziale di finanza pubblica. Sulla base delle informazioni al momento disponibili, la previsione dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per il 2022 risulterebbe essere inferiore di 0,8 punti percentuali di Pil rispetto alla stima dell’indebitamento netto programmatico formulata in occasione del Documento di Economia e Finanza (-5,6%). In valore assoluto l’indebitamento risulterebbe inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, interamente dovuto alle maggiori entrate;
-la revisione al rialzo della previsione delle entrate è in larga parte attribuibile alla componente tributaria per la quale il monitoraggio, aggiornato con le informazioni disponibili sui versamenti del 30 giugno, segnala uno scostamento positivo valutato in circa 11,1 miliardi a cui si aggiunge la componente extra-tributaria per la quale si stima una variazione positiva di circa 3,2 miliardi.
-Le maggiori entrate tributarie derivano, in particolare, dal risultato dei versamenti in autoliquidazione e dalla sostenuta dinamica dell’IVA. La notevole crescita del gettito IVA è principalmente ascrivibile all’incremento dei prezzi dell’energia importata e alla conseguente impennata dell’inflazione. Sulla base della proiezione a fine anno delle spese basata sul monitoraggio a tutto giugno, si stima una maggiore spesa per interessi passivi legata all’evoluzione dell’inflazione e della curva dei tassi forward, compensata dalla revisione al ribasso della stima della spesa corrente primaria e delle spese in conto capitale.
Viene quindi chiesta l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento per un importo complessivamente pari a 14,3 miliardi di euro nel 2022. Tale autorizzazione, confermando i saldi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza 2022 e il livello del debito pubblico, non richiede la revisione del limite delle emissioni nette già autorizzato e di conseguenza non comporta un aumento del livello della spesa per interessi passivi.
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