La Commissione costituita da Federica Brancaccio, Presidente Ance, Massimo Locci, Direttore del comitato scientifico IN/Arch, Giuseppe Gurrieri, Giuseppe Gurrieri studio, Stefania Saracino, Saracino Tagliabue Architetti, e Susanna Tradati, Studio Nemesi, ha individuato 1 progetto vincitore dal titolo Casa della materia del progettista capofila Eugenia Rolando della Paros Architettura a cui l’Ance, ente banditore, assegnerà l’incarico professionale per gli ulteriori livelli progettuali e la direzione dei lavori.
La Giuria ha valutato dunque il progetto Casa della materia il più valido sotto il profilo funzionale e dei rapporti con il contesto urbano e paesaggistico. L’intervento previsto dialoga in modalità fluida e senza soluzioni di continuità con il terrazzo panoramico. Gli spazi interni sono tripartiti in modo da strutturare una fascia con funzione pubblica per incontri istituzionali, una semipubblica e di servizio e una strettamente privata, incontrando i desiderata della committenza.
La Giuria ha ritenuto inoltre di assegnare 3 menzioni speciali ai progetti che si sono distinti per soluzioni particolarmente innovative:
Palimpsestus, Progettisti: Giorgia Colombo (capogruppo) Michele Grazzini, Andrea Tonazzini.
La proposta si distingue per l’originalità dell’idea di progetto e la chiarezza della sua rappresentazione. Il concetto di “scarnificare” l’esistente, riducendolo sostanzialmente al solo involucro esterno, è sviluppato con coerenza. Gli spazi interni, privi di partizioni verticali, se da un lato hanno una forte unitarietà e qualità degli ambienti, dall’altro presentano alcune criticità dal punto di vista funzionale. Nonostante il progetto non riesca a rispondere del tutto alle esigenze della committenza, rappresenta comunque un lodevole contributo all’individuazione della migliore soluzione per il tema di concorso.
Uno spazio flessibile, Progettisti: Matteo Miceli (capogruppo) Chiara Intreccialagli, Paola Kervin.
La giuria ha apprezzato la capacità del progettista di riorganizzare lo spazio grazie ad un arredo che funge da spina dorsale dell’intero progetto. La circolazione attorno all’asse longitudinale genera due aree contrapposte, tra loro collegate, che si affacciano sulle rispettive terrazze. L’ ambiente esterno sembra dunque attraversare quello interno in una promenade tra le varie zone di rappresentanza, comode anche per un uso abitativo.
Ibridare e integrare, Progettisti: Alberto Pagliarini (capogruppo) Massimo Addamiano, Andrea Bianchi.
La giuria ha riconosciuto un approccio rigoroso alla composizione, frutto di tre principi: la continuità dell’abitare, e di fruire, degli spazi tanto al chiuso quanto all’aperto, una continuità che possa essere fisica o soltanto visiva; la fluidità funzionale del programma con ibridazioni degli spazi in ragione delle diverse necessità; la costruzione di differenti sfere di riservatezza. Il Progetto è stato inoltre in grado di sviluppare un approccio sensibile alla spazialità tridimensionale pre-esistente, attraverso l’individuazione di volumi abitativi in dialogo tra loro, giocando con le diverse altezze dell’abitazione, e valorizzando al contempo il concetto di “casa” alla base del bando di concorso.
In allegato il comunicato stampa
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