Si è svolta il 29 novembre scorso, presso le Commissioni Ambiente della Camera e del Senato in seduta congiunta, l’audizione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sulle linee programmatiche del Ministero.
In particolare, si evidenziano i seguenti passaggi:
Tragedia di Ischia
-Questa riunione si tiene in un momento particolarmente doloroso e delicato, a pochi giorni dalla tragedia di Ischia. Da rappresentante del Governo esprimo il mio cordoglio, assicurando il massimo impegno non solo in questa prima fase di emergenza ma anche e soprattutto nella fase della ricostruzione.
-Non è più tempo di passare sopra a illeciti urbanistici che possono trasformarsi in elementi di nuove tragedie. Ho detto più volte in questi giorni, e qui ribadisco, che ci sono abusi e abusi, taluni gravi ed altri ancora veniali. Chi ha compiti di vigilanza sul territorio deve evitare che si creino o aggravino situazioni di rischio.
Tutela dell’ambiente
-Bisogna continuare a perseguire la cooperazione bilaterale e multilaterale per garantire la piena attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’Agenda Onu 2030 e gli impegni internazionali per il contrasto ai cambiamenti climatici fissati nell’Accordo di Parigi del 2015.
Uno strumento che ci aiuterà a raggiungere questi obiettivi è il neocostituito Fondo Italiano per il Clima, lanciato a COP27, con uno stanziamento di 840 milioni di euro l’anno nei prossimi 5 anni, destinati a sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi emergenti.
-Raggiungere gli obiettivi del pacchetto “Fit for 55”, riduzione delle emissioni del 55% netto entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, è una sfida enorme che va affrontata in modo pragmatico e non ideologico, valutando i costi e i benefici delle soluzioni che l’evoluzione tecnologica ci mette a disposizione.
Cambiamento climatico
-Necessario attuare una strategia che ci permetta il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione del rischio evitando l’acuirsi di fenomeni quali la desertificazione e la perdita di biodiversità.
-Alcuni progetti sono già in corso, ma è necessario dare seguito alla Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici mediante l’approvazione del relativo Piano, che possa trovare la sua implementazione legislativa, in un quadro normativo stabile, di medio e lungo termine per le politiche e le misure climatiche: una legge per il clima.
Tutela del suolo
-Necessario approvare una legge nazionale sul consumo di suolo in conformità agli obiettivi europei, che affermi i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo dello stesso permetterebbe di preservare un ecosistema essenziale, complesso, di importanza cruciale sotto il profilo ambientale e socioeconomico, evitando, da un lato, il processo di densificazione delle aree urbane, e, dall’altro, il fenomeno della frammentazione delle aree naturali.
-Un ottimo punto di partenza per tale strategia è la costituzione del Fondo per il contrasto al consumo di suolo nella legge di bilancio per il 2023 con uno stanziamento complessivo di 160 milioni di euro per il periodo 2023-2027.
–Rigenerazione urbana significa anche snellimento e facilitazioni procedurali per il recupero delle aree industriali dismesse; così come l’aggiornamento e la semplificazione della disciplina sulle bonifiche dei siti contaminati, tra cui in particolare i siti orfani.
-Altro tema estremamente rilevante, legato alla tutela del suolo, è come accennato all’inizio il contrasto al dissesto idrogeologico.
A Ischia, solo perché è l’ultima delle tragedie a cui stiamo assistendo, il 49% del territorio dell’isola è classificato a pericolosità elevata e molto elevata per frane nei Piani di Assetto Idrogeologico e sono oltre 13.000 gli abitanti residenti nelle aree a maggiore pericolosità per frane. Purtroppo, è amaro ricordare che per la “messa in sicurezza della zona costiera” e per “la riduzione dell’erosione e la stabilizzazione dei versanti nel comune di Casamicciola” sono stati stanziati 12 anni fa dal Ministero dell’Ambiente complessivamente 3 milioni e 100 mila euro, ma gli interventi risultano ancora in fase di progettazione.
-C’è un nodo fondamentale da sciogliere e per affrontarlo metteremo tutto il nostro impegno: la difficoltà “strutturale” del sistema nello spendere le risorse, un problema paralizzante che nasce da meccanismi autorizzativi farraginosi, dalla impossibilità di molte pubbliche amministrazioni, soprattutto delle più piccole di fare progettazioni di interventi importanti con le risorse umane e professionali di un comune di poche migliaia di abitanti, difficoltà che derivano anche dalla stratificazione di strumenti, anche finanziari, spesso non coordinati e che si intralciano a vicenda. a. I buoni amministratori, lo ribadisco, vanno aiutati. E non caricati di adempimenti senza strutture tecniche e amministrative per farvi fronte.
-Sarà importante il contributo delle attività strategiche dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e delle Autorità di bacino distrettuale che sono devono essere supportate con interventi specifici che il Ministero ha proposto per la legge di bilancio. La conoscenza dell’assetto geologico di superficie e del sottosuolo è fondamentale, in quanto in grado di fornire dati e un quadro di insieme per orientare le politiche pubbliche.
Estremamente rilevante è l’obiettivo PNRR che prevede la realizzazione di un sistema di monitoraggio integrato avanzato del territorio che consentirà di rafforzare la capacità di previsione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, anche legati alla dinamica e alla morfologia evolutiva dei corsi d’acqua.
Economia circolare
Verrà assicurato il pieno utilizzo degli strumenti dei Criteri Ambientali Minimi negli appalti pubblici e della regolamentazione End of Waste per lo sviluppo di un mercato circolare con particolare riferimento alle filiere dell’edilizia, del tessile, dei RAEE (Rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche) e delle plastiche.
PNRR
-Siamo pronti a rispettare tutte le scadenze concordate nel Piano, i cui target temporali e milestones potranno subire qualche lieve modificazione dettata unicamente dalle mutate condizioni socioeconomiche e del mercato. In primis, livelli di inflazione molto più elevati di quelli attesi in fase di programmazione. In base ad una stima puntuale su ciascuna delle misure a titolarità MASE, tale impatto può superare i 5 miliardi di euro nei prossimi anni.
-Un’altra ipotetica criticità che potrebbe essere registrata nei prossimi mesi riguarda l’effettiva disponibilità e capacità delle filiere produttive ad attuare specifici segmenti del Piano; per questo, in un’ottica di prevenzione, stiamo per avviare uno studio dedicato sulle misure più rilevanti a titolarità MASE.
-Sarà inoltre necessario favorire la reale capacità attuativa dei progetti da parte degli enti territoriali, anche tramite un supporto tecnico dedicato, per evitare che l’elevata frammentazione ed eterogeneità dei soggetti attuatori, possa costituire un collo di bottiglia insormontabile nella concretizzazione dei progetti.
-I prossimi mesi saranno importanti per la definizione del nuovo capitolo PNRR previsto dal Repower EU, che rafforzerà gli interventi in materia di rinnovabili ed efficientamento energetico.
–Entro dicembre devono essere raggiunti i target riguardanti la tutela e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extraurbane, nonché quello riguardante i Porti verdi.
-È in fase di definizione il processo di selezione dei progetti relativi allo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento, e al miglioramento e potenziamento delle smart grid.
-Nei prossimi mesi inoltre, il MASE dovrà dare seguito al ‘Pacchetto’ di riforme di implementazione della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, assegnando risorse per oltre 7 miliardi di euro. Al contempo, dobbiamo porre le basi per il raggiungimento dei prossimi traguardi, dal 2023 in poi, avviando, ad esempio, le procedure necessarie per l’attuazione dello sviluppo del biometano e dell’agrivoltaico.
Alcune delle principali aree di intervento riguarderanno tra l’altro l’aggiudicazione di una prima tranche di risorse per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica; l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per le reti fognarie e la depurazione, per 600 milioni di euro entro la fine del 2023.
Sicurezza energetica
-Necessario un percorso di crescita esponenziale delle fonti rinnovabili. Per sviluppare tutti gli impianti di cui abbiano necessità occorrerà però del tempo, e in questa fase di “transizione”, non possiamo non ricorrere al vettore energetico fossile più pulito, ovvero il gas metano.
Per i nuovi rigassificatori la scelta è ricaduta su strutture galleggianti, dai più rapidi tempi di realizzazione, e da una più semplice amovibilità, in linea con la politica di decarbonizzazione del sistema energetico, che rimane il target prioritario della politica di diversificazione.
-L’opera di resilienza energetica del nostro Paese passa in ogni caso dall’opera di rafforzamento delle infrastrutture esistenti:
Fonti rinnovabili
-E’ intenzione del Governo dare rapida e compiuta attuazione al d.lgs. 8 novembre 2021, n. 199, che ha recepito la Direttiva europea sull’uso dell’energia da fonti rinnovabili, attraverso la definizione dei criteri per l’individuazione da parte delle Regioni e delle Province Autonome delle aree idonee all’installazione di impianti.
-Abbiamo già potenziato le Commissioni VIA/VAS e PNRR/PNIEC per l’analisi dei progetti, in modo da dare le risposte – positive o negative – nel minor tempo possibile.
-A livello nazionale, è prioritario concludere il lavoro sul Decreto c.d. FER2 che disciplina gli incentivi alle fonti e alle tecnologie non ancora pienamente mature o con costi elevati di esercizio come la geotermia, il solare termodinamico e il biogas. In questo stesso ambito, è intenzione affiancare un nuovo decreto FER per continuare l’incentivazione delle tecnologie più mature e con costi fissi bassi o comunque suscettibili di sensibile riduzione, come eolico e solare.
-Infine, per le comunità energetiche, il cui sviluppo a livello locale sarà favorito anche grazie a importanti risorse del PNRR (2,2 miliardi €), è stata avviata nella mattinata di ieri, la consultazione pubblica sul contenuto del decreto di incentivazione.
Mobilità sostenibile
Nel prossimo anno rivestirà grande importanza la revisione dei principali documenti programmatici in materia di energia, quali il Piano nazionale integrato per l’energia e il Clima (PNIEC) e la Long Term Strategy.
Il nuovo Piano, che l’Italia dovrà presentare alla Commissione, entro il prossimo 30 giugno, continuerà a svilupparsi sulle 27 dimensioni dell’Unione dell’energia: decarbonizzazione (riduzione emissioni e rinnovabili); efficienza energetica; sicurezza energetica; mercato interno dell’energia; ricerca, innovazione e competitività. In ogni caso, il Piano dovrà prevedere efficaci sistemi di protezione per i consumatori e le imprese, in grado di ridurre l’impatto dei prezzi in modo coordinato a livello europeo: questo si pone in continuità con le politiche nazionali in tema di povertà energetica e di equa transizione che hanno già visto il rafforzamento dei bonus energetici e l’adozione di misure tariffarie ad hoc per gli utenti in condizioni di vulnerabilità.
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