Si è svolta il 16 maggio c.m. l’audizione informale dell’ANCE presso la Commissione Industria del Senato nell’ambito dell’esame, in prima lettura, in sede referente, dei disegni di legge recanti “Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese, nonché disposizioni di semplificazione delle relative procedure” (DDL 571/S e 607/S).
Il Vice Presidente Centro Studi, Ing. Piero Petrucco, ha evidenziato, in premessa, come Ance condivida i principi alla base del testo del disegno di legge delega per la revisione degli incentivi alle imprese e ritiene che tale revisione rappresenti, insieme all’avviata riforma fiscale, un’occasione fondamentale per definire i contorni di una vera politica industriale per il settore delle costruzioni.
Per l’Associazione i due provvedimenti devono consentire in particolare a:
– favorire la transizione ecologica attraverso una politica stabile ed efficace di incentivi a favore del risparmio energetico e della messa in sicurezza sismica degli edifici italiani;
– rafforzare il tessuto industriale del settore, valorizzando la ricapitalizzazione delle imprese e consentendo la riorganizzazione aziendale;
– supportare efficacemente la digitalizzazione e l’innovazione delle imprese di costruzioni per consentire di accrescere la competitività del settore, adattando gli incentivi in materia alle specificità del settore;
– attuare la Strategia per l’economia circolare, agevolando il recupero dei rifiuti e rendendo vantaggioso l’utilizzo dei materiali provenienti da recupero al posto di quelli naturali;
– confermare e rafforzare le misure di incentivazione in materia di occupazione che rispondono ad esigenze specifiche del settore.
Ha, inoltre, condiviso la necessità di accompagnare la riforma con un adeguato sistema di valutazione e monitoraggio degli incentivi nonché di semplificare il sistema anche attraverso un migliore coordinamento tra i livelli europei, nazionali e locali.
Ha, quindi, ribadito la necessità di garantire che gli incentivi siano semplici ed automatici per assicurare un maggiore utilizzo da parte delle imprese e soprattutto stabili nel tempo.
Entrando nel dettaglio delle singole norme del testo, il Vicepresidente ha evidenziato che, con specifico riferimento agli incentivi in materia di occupazione, vi è la necessità di preservare e rafforzare quelle misure di incentivazione che rispondono alle specifiche esigenze di un settore, quale l’edilizia, caratterizzato da spiccate peculiarità. In particolare, si chiede di ripristinare anche con riferimento ai premi INAIL l’agevolazione contributiva specificamente prevista per il settore edile dall’art. 29 del D.L. 244/1995, consistente nella riduzione annuale, in misura pari all’11,50%, di determinate contribuzioni dovute all’Inps.
In materia ambientale, consapevoli del fatto che finora sia mancata una visione strategica e di medio-lungo termine, in grado di favorire effettivamente la transizione ecologica, è essenziale definire un sistema di misure che da un lato incentivi il recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione e dall’altro renda vantaggioso l’utilizzo dei materiali recuperati, al posto di quelli vergini.
Riguardo alla digitalizzazione per la concessione degli incentivi, nel valutare positivamente la finalità di accelerare le procedure di rilascio del Durc, è necessario integrare la relativa disposizione del testo (art. 7. Co. 4), includendo tra gli Enti da sentire in vista della definizione del protocollo operativo, oltre all’Inps, l’Inail e la Commissione Nazionale Casse Edili (CNCE), in quanto soggetti coinvolti, ciascuno per la parte di propria competenza, nella gestione del “Durc on line” di cui al DM 30 gennaio 2015.
Ha, inoltre, evidenziato che il Piano Industria 4.0 risulta di difficile applicazione per le imprese edili, in quanto gli Allegati A (beni strumentali) e B (beni immateriali) della Legge 232/2016 riportano dei requisiti di ammissibilità dei beni, tipici del settore manifatturiero. L’industria delle costruzioni ha delle specificità operative e tecnologiche di cui è importante dare riscontro negli Allegati della legge in vigore o in un nuovo strumento di incentivo al fine di poter beneficiare delle adeguate risorse strategiche per l’innovazione.
Ha, infine, sottolineato come il settore delle costruzioni acquisti beni e servizi da oltre l’88% dell’insieme dei settori economici, rivolgendosi quasi esclusivamente a produzione interna. La produzione e l’occupazione di un significativo numero di settori produttivi dipendono, quindi, in misura consistente, ed in alcuni casi pressoché totale, dall’attività del settore delle costruzioni.
Pertanto, è importante che le peculiarità della filiera delle costruzioni siano considerate nella ridefinizione degli incentivi.
In allegato il documento consegnato agli atti della Commissione con il dettaglio delle osservazioni e proposte ANCE.
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