Nella seduta del 14 settembre, in Aula del Senato la Sottosegretaria di Stato per le imprese e il made in Italy Bergamotto ha risposo alle Interrogazioni presentate dal Gruppo PD (3-00477 primo firmatario On. Basso, 3-00508 primo firmatario On. Manca, 3-00561 primo firmatario On. Rojc e 3-00562 primo firmatario On. Misiani) sull’accelerazione ed erogazione delle risorse del fondo per l’adeguamento dei prezzi dei materiali da costruzione in favore delle stazioni appaltanti.
In particolare, il Sottosegretario ha evidenziato che:
-le disposizioni introdotte dal Governo per far fronte all’eccezionale aumento dei prezzi dei materiali da costruzione prevedono la possibilità per le stazioni appaltanti di accedere a fondi appositamente istituiti presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In relazione alle attività di erogazione delle risorse del fondo di cui all’articolo 1-septies, comma 8, del decreto-legge n. 73 del 2021, relativo alla compensazione dei prezzi per le lavorazioni eseguite nel secondo semestre dell’anno 2021, il MIT ha ripreso l’iter volto all’erogazione dell’acconto del 50 per cento ad inizio dello scorso mese di maggio. Tale procedura era stata sospesa a settembre 2022 a causa di un contenzioso, conclusosi favorevolmente con sentenza TAR-Lazio n. 6984 del 19 aprile 2023, citata dall’onorevole Basso.
-A fine luglio del corrente anno è stata interamente conclusa l’istruttoria relativa all’acconto del 50 per cento con lo stanziamento di circa 51 milioni di euro a favore di tutti gli enti beneficiari. Il relativo decreto ministeriale n. 171 del 9 agosto scorso ha approvato la ripartizione delle risorse del fondo in piccola, media e grande impresa ed è attualmente al vaglio della Corte dei conti.
-In riferimento all’attualità 2022 circa le attività di erogazione delle risorse del fondo di cui all’articolo 26, comma 4, lettera a), del decreto-legge n. 50 del 2022 quanto al primo semestre sono state concluse le attività istruttorie di tutte le istanze presentate. Sono state ammesse a contributo 681 istanze ed attribuite risorse per un importo complessivo pari a circa 74 milioni di euro.
In merito al secondo semestre, sono state concluse le attività istruttorie ed ammesse a contributo 577 istanze, per un importo complessivo pari a circa 138 milioni di euro.
-Circa le attività di erogazione delle risorse del fondo di cui all’articolo 26, comma 4, lettera b), del citato decreto-legge n. 50 del 2022, quanto al primo semestre del 2022, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) ha proceduto all’accertamento dei presupposti minimi delle oltre 2.000 richieste di accesso al fondo e all’utilizzo del corrente mese di settembre è stato già erogato l’acconto del 50 per cento, pari a 229 milioni di euro a favore di circa il 99 per cento degli enti beneficiari. Ad oggi, è in corso di predisposizione il decreto di ripartizione delle risorse del fondo in piccola, media e grande impresa, ai fini dell’erogazione del saldo.
In merito al secondo semestre, è in corso l’accertamento dei presupposti minimi per l’accesso al fondo delle oltre 1.700 richieste pervenute, per un valore complessivo di circa 560 milioni di euro.
-Per quanto attiene alle iniziative del MIT per accelerare le procedure di pagamento, tra le misure messe in campo negli ultimi mesi ricordo che il comma 458 della legge di bilancio 2023 ha unito in un unico fondo le richiamate procedure di cui alla lettera a) e b), introducendo i commi 6-bis e 6-ter al citato articolo 26 del decreto-legge n. 50 del 2022. Il relativo decreto ministeriale di attuazione ha inoltre aumentato le finestre temporali per la presentazione delle istanze, passando dalle precedenti due alle attuali quattro, ovvero aprile, luglio e ottobre 2023 e gennaio 2024, disponendo l’immediata lavorazione nel mese successivo. Infatti, relativamente alla scadenza della prima finestra temporale del 30 aprile 2023, sono state tempestivamente concluse le attività istruttorie entro il 31 maggio ed ammesse a contributo 1.585 istanze, per un importo complessivo pari a circa 245 milioni di euro.
-Il decreto di ammissione a fondo è stato registrato alla Corte dei conti il 22 giugno scorso ed il successivo 27 giugno è stato emesso il decreto dirigenziale di impegno e liquidazione e relativi ordini di pagamento.
Anche relativamente alla scadenza della seconda finestra temporale del 31 luglio, sono state tempestivamente concluse le attività istruttorie ed ammesse a contributo 2.913 istanze, per un importo complessivo di oltre 458 milioni di euro. Il relativo decreto, il n. 190 dell’8 settembre scorso, è all’esame degli organi di controllo.
Inoltre, come riportato dal senatore Manca, presso il MIT è stata attivata un’apposita task force per consentire un’accelerazione della lavorazione delle istanze pregresse nonché delle nuove, anche alla luce dell’aumento delle finestre temporali.
Infine, l’articolo 11 del decreto-legge n. 75 del giugno 2023 ha introdotto una ulteriore semplificazione delle procedure con la previsione di controlli a campione sulle istanze di accesso al fondo. Tali iniziative testimoniano l’impegno del Ministero per scongiurare qualsivoglia previsione negativa sui tempi per il completamento dei pagamenti e per accelerare le procedure a favore delle imprese e dei lavoratori.
In replica è intervenuto il Sen. Manca (PD) evidenziando in particolare che:
-vorrei riprendere due considerazioni aggiuntive, che collocano un po’ nell’attualità le questioni che molti del Gruppo Partito Democratico hanno posto nelle diverse interrogazioni. Siamo di fronte ad una fase di tassi di interesse crescenti e sappiamo bene è una regola dell’economia, non dipende dal colore politico del Governo – che, di fronte a tassi di interesse crescenti, se si bloccano gli investimenti si spinge l’Italia in recessione. Il Governo attuale ha a disposizione un Fondo ereditato dalle scelte politiche che il Governo Draghi aveva compiuto, oltre al ricordato comma della legge di bilancio che il Governo Meloni ha cercato di accorpare e semplificare.
Ci sono tre miliardi di euro destinati ad affrontare una questione che riteniamo cruciale e che, di fronte a tassi di interesse crescenti, non può consentire al Governo di trattenere risorse nel bilancio dello Stato, quando invece si tratta di liquidità essenziale per evitare non solo il blocco dei cantieri, ma io dico anche il fallimento di numerose imprese che, dovendo ricorrere al credito con tassi di interesse così alti, non avrebbero le condizioni per reggere non solo la realizzazione di quell’appalto, ma il sostegno al lavoro, alla crescita e allo sviluppo economico del nostro Paese.
Quindi, la considerazione che facciamo è molto semplice: non possiamo permetterci, di fronte a questo quadro economico, che il Paese rallenti il processo di investimento pubblico e privato. È chiaro ed evidente che se non si fanno scelte importanti per velocizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza e anche tutte le opere che sono state individuate oggetto di commissariamento e se, a questo punto, anche le opere cosiddette minori, non oggetto di finanziamento, non trovano nella liquidità a disposizione del Governo una risposta immediata, questo Paese lo si spinge certamente in recessione. Questa è una responsabilità politica grave, che il Governo non può permettersi. Mi auguro che, anche di fronte all’ormai imminente nota d’aggiornamento al DEF, ma soprattutto con la legge di bilancio, si compiano tutti gli sforzi per evitare che liquidità e fondi già destinati impieghino così tanto tempo per arrivare nelle imprese e nelle stazioni appaltanti.
In questo momento, infatti, sono più le opere bloccate per l’incapacità di produrre una revisione prezzi, peraltro coperta da questi fondi, che quelle che riescono a completare l’iter e quindi a velocizzare la realizzazione e la conclusione di lavori fondamentali, non solo per le singole comunità, ma per l’intero Paese. Sappiamo tutti che, senza investimenti pubblici e privati, questo Paese lo spingerete in recessione e ne porterete una responsabilità politica, che riteniamo molto importante.
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