Il Consiglio dei ministri, nella seduta n. 95 del 17 settembre u.s, ha esaminato lo schema del Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, introdotto nell’ambito della riforma delle regole di bilancio europee.
La traiettoria di spesa netta inserita nel Piano, che rappresenta il nuovo indicatore univoco sottoposto alla sorveglianza della Commissione, è in linea con le aspettative delle autorità europee. Nell’orizzonte temporale considerato dal Piano, il tasso di crescita della spesa netta si attesterà su un valore medio prossimo all’1,5 per cento. La traiettoria, inoltre, è coerente con l’andamento dei principali saldi di finanza pubblica già previsto dal Programma di Stabilità dello scorso aprile.
Il Piano definisce anche le linee strategiche relative alle riforme e agli investimenti che il Governo ritiene di realizzare nell’orizzonte di riferimento, in particolare quelle funzionali all’estensione da 4 a 7 anni del periodo di aggiustamento. Il Piano ha due finalità programmatiche: la definizione del percorso della spesa netta aggregata, ovvero la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee senza contare gli interessi passivi sul debito e gli effetti ciclici di particolari tipologie di spesa; un piano di riforme e degli investimenti da realizzare in un determinato periodo.
In ogni caso, all’Italia si applica la procedura di deficit eccessivo prevista dal precedente patto di stabilità.
Il Governo continua a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica, impegnandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL già nel 2026. Dopo il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future.
Il Piano include riforme ed investimenti che proseguono il percorso intrapreso con il PNRR e lo aggiornano per agire con maggiore incisività su sfide quali la PA, giustizia, miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, compliance fiscale.
Il documento sarà trasmesso alle Camere dopo aver recepito le revisioni statistiche apportate dall’Istat nell’ambito della “Revisione generale delle stime annuali dei Conti nazionali del periodo 1995-2023”, che saranno rilasciate il prossimo 23 settembre.
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In attuazione dell’articolo 21 della legge delega al Governo per la riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce il Testo unico in materia di versamenti e di riscossione.
Nel Testo sono ricondotte a unità le disposizioni vigenti, attualmente contenute in fonti normative differenti, tra le quali i numerosi provvedimenti in materia di razionalizzazione e semplificazione stratificatisi nel corso degli ultimi tre decenni.
Il Testo è strutturato in base all’ordinario iter di acquisizione delle entrate, riportando:
Vi sono, inoltre, tre allegati, che riguardano l’individuazione delle forme societarie dei soggetti residenti in UE e delle imposte sui redditi applicate negli Stati membri UE, ai fini dell’applicazione dell’esenzione dalle imposte sugli interessi; i canoni pagati a società non residenti o con stabile organizzazione in altro Stato membro; l’elencazione delle disposizioni di interpretazione autentica ricondotte all’interno del testo unico.
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Ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, in materia di mediazione civile e commerciale e negoziazione assistita.
Il decreto apporta alcuni correttivi per i quali sono state raccolte le convergenti indicazioni dei soggetti interessati, quali il Consiglio Nazionale Forense e le associazioni di organismi privati, oltre che dai giudici e dagli esperti e studiosi della materia delle cosiddette alternative dispute resolution (ADR).
In materia di mediazione, si interviene in particolare in modo da operare una chiara distinzione tra la disciplina della mediazione “telematica”, i cui atti sono completamente digitalizzati, e la disciplina delle modalità di partecipazione agli incontri con collegamento da remoto. Di conseguenza, si allinea a tali previsioni anche la disciplina della negoziazione assistita con modalità telematica.
Inoltre, si chiarisce che la mediazione nei casi di controversie in materia di condominio, diritti reali, divisioni, successioni ereditarie, etc. è condizione di procedibilità della domanda introduttiva del giudizio.
Si prevede che il procedimento di mediazione possa essere disposto dal giudice fino alla fissazione dell’udienza di rimessione della causa in decisione, e non già al momento della precisazione delle conclusioni e si prevede un aumento della durata minima del procedimento di mediazione dagli attuali tre mesi a sei mesi, con la possibilità di prorogare, di volta in volta, per ulteriori tre mesi. Quando il giudice rileva che la causa è improcedibile perché doveva essere esperita la procedura di mediazione, o quando il giudice procede ai sensi dell’articolo 5-quater e demanda le parti in mediazione, il procedimento di mediazione ha una durata di sei mesi, prorogabile dopo la sua instaurazione e prima della sua scadenza, per una sola volta, per ulteriori tre mesi.
Infine, si interviene sui requisiti di serietà che gli enti pubblici o privati devono avere ai fini dell’abilitazione a costituire organismi di mediazione.
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Ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, concernente modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 ottobre 2023, n. 208, recante Regolamento di organizzazione del Ministero dell’istruzione e del merito.
Il decreto ridefinisce l’equilibrio tra il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e il Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale riguardo talune competenze specifiche sugli uffici scolastici regionali (USR).
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STATI DI EMERGENZA
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato l’ulteriore stanziamento di euro 7.950.000 per il completamento degli interventi in corso in conseguenza degli eventi sismici che si sono verificati il giorno 18 settembre 2023 nel territorio dei Comuni di Brisighella in provincia di Ravenna, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano e Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena, con contestuale estensione degli effetti dello stato di emergenza al territorio della frazione di Bocconi del Comune di Portico e San Benedetto in provincia di Forlì-Cesena.
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INFORMATIVE
Il Ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha svolto una informativa in merito all’adozione del decreto per il riparto del contributo degli enti locali alla finanza pubblica per il 2024, in attuazione dell’articolo 1, comma 533, della legge di bilancio per il 2024 (legge 30 dicembre 2023, n. 213). Tale norma prevede, per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, un contributo pari a 200 milioni di euro a carico dei comuni e 50 milioni di euro a carico delle province e delle città metropolitane.
L’importo per il 2024 sarà suddiviso sulla base della nota metodologica e dei piani di riparto elaborati dal Ministero dell’economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato, che dispone presso BDAP (Banca Dati Amministrazioni Pubbliche) dei dati di bilancio degli enti locali. Il Ministro Piantedosi ha riferito che, in seguito a una prima fase di confronto con gli enti locali e in accoglimento delle richieste dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e dell’Unione delle Province italiane (UPI), è stata operata una revisione dei criteri metodologici e del riparto che ha portato all’esclusione dalla base di calcolo dei contributi finanziati con risorse PNRR relativi agli asili nido e scuole dell’infanzia. Conseguentemente, nella riunione tecnica tenutasi lo scorso 26 maggio, ANCI e UPI hanno espresso assenso tecnico al provvedimento. Tuttavia, nella seduta della Conferenza Stato-citta ed autonomie locali del 27 giugno, l’UPI ha espresso l’intesa mentre l’ANCI ha ritenuto di non poter esprimere parere favorevole, considerata l’entità del contributo alla finanza pubblica che con il decreto viene posto a carico dei comuni. In caso di mancata intesa, la norma prevede che il decreto sia comunque adottato trascorsi venti giorni dalla seduta della Conferenza.
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NOMINE
Ha deliberato:
Inoltre, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, vista la conferma della designazione da parte del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, sentito il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, ha deliberato la nomina dell’avvocato Antonino Lo Presti quale componente della Sezione giurisdizionale del Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana.
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