Si è conclusa l’indagine conoscitiva della Camera sul rapporto fra intelligenza artificiale e il mondo del lavoro. E, nel documento finale predisposto dalla Commissione Lavoro di Montecitorio, sono state accolte alcune delle indicazioni illustrate dall’Ance nel corso della sua audizione. In particolare, le proposte relative ai programmi di formazione e aggiornamento professionale, la creazione di adeguati incentivi e programmi che consentano alle PMI di utilizzare a pieno le nuove tecnologie, la diffusione e l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI) di ultima generazione, integrati con tecnologie di intelligenza artificiale.
Nel documento conclusivo si legge, tra l’altro, che “i rappresentanti di ANCE – Associazione nazionale costruttori edili hanno fatto notare che l’intelligenza artificiale, anche nell’edilizia, può determinare effetti positivi purché guidata da fattori umani e etici. Hanno segnalato che essa potrebbe consentire un aumento della produttività – tenuto conto della riduzione della manodopera prevista nei prossimi dieci anni – e una migliore pianificazione dei lavori, oltre ad un miglioramento della sicurezza dei cantieri, a condizione di svolgere un reskilling delle competenze dei lavoratori.”
Ecco, nel dettaglio, i capitoli del documento conclusivo della Commissione Lavoro che raccolgono le indicazioni espresse dall’Ance:
– l’IA deve essere considerata come uno strumento da supervisionare, mantenendo sempre il controllo umano ed escludendo utilizzi con effetti da subire passivamente. Si respinge, quindi, l’idea di una tecnologia che impone decisioni o effetti, senza la possibilità di intervento o correzione;
– a supporto di questa visione antropocentrica è stata evidenziata l’importanza di possedere competenze adeguate nell’approccio a tali tecnologie. Sono stati conseguentemente sollecitati investimenti mirati in programmi di formazione e aggiornamento professionale quale priorità ineludibile nel dinamico scenario del mondo del lavoro contemporaneo, per garantire processi di upskilling o reskilling delle risorse umane, affinché si assicuri una gestione informata, in sicurezza ed efficiente dei moderni strumenti tecnologici;
– è stata espressa la necessità di mettere in pratica un cambio di paradigma nel programmare i piani formativi, superando la logica degli interventi frammentati e discontinui, adottando politiche attive di sistema, in grado di integrare formazione, lavoro e innovazione in un processo organico e strutturato;
-il ricorso all’IA potrebbe offrire l’opportunità di aumentare la produttività e la competitività del Paese attraverso l’automazione di compiti, anche complessi, che consentono di ottenere la disponibilità di risorse umane da concentrare in attività a maggior valore aggiunto;
-è emerso il notevole potenziale di tali tecnologie nella prevenzione e mitigazione dei rischi per la sicurezza, sia nelle loro forme consolidate che nelle nuove configurazioni emergenti dal contesto tecnologico e produttivo contemporaneo. Segnatamente, è stata espressa l’opportunità di promuovere l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI) di ultima generazione, integrati con tecnologie di intelligenza artificiale. Tale approccio mira a incentivare le imprese a investire in soluzioni innovative che garantiscano la massima sicurezza dei lavoratori. L’integrazione di sensori intelligenti e sistemi di analisi predittiva può consentire di rilevare tempestivamente potenziali pericoli, prevenendo infortuni e migliorando le condizioni di lavoro;
-data la portata epocale e la pervasività del fenomeno, si rende necessaria una regolamentazione capace di guidare un’evoluzione organica dell’ordinamento giuridico, garantendo al contempo flessibilità e coerenza, anche escludendo che normative eccessivamente restrittive possano frenare l’innovazione, specialmente in un contesto di concorrenza globale;
-è stato evidenziato che a fronte degli epocali mutamenti nell’organizzazione delle imprese e dell’integrazione di sistemi tecnologici, nell’ambito dei rapporti di lavoro dipendente appaiono ormai incerti quei riferimenti – tra criteri e indici – individuati dal legislatore per accertare la natura del rapporto di lavoro
-durante le audizioni, particolare enfasi è stata dedicata al ruolo cruciale dell’innovazione e dello sviluppo, da alimentare con un significativo incremento degli investimenti in ricerca e digitalizzazione. Tale impulso si rivela imprescindibile, specialmente per le piccole e medie imprese, al fine di massimizzare le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale in termini di incremento della produttività per la creazione di nuove opportunità occupazionali;
-nello specifico, è stata sottolineata l’opportunità di favorire l’adozione di soluzioni basate sull’IA, attraverso adeguati incentivi e programmi, che consentano alle PMI di evolversi e di competere efficacemente nel mercato globale;
– un dialogo sociale costruttivo e una collaborazione sinergica tra istituzioni, imprese, scuole e sindacati sono essenziali per gestire efficacemente le questioni poste dall’IA e garantire un’azione concreta, coordinata e permanente.
Link al documento conclusivo approvato
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