In Aula del Senato sono state presentate numerose Mozioni (1-00176, primo firmatario Sen. Raffaele Ranucci del Gruppo parlamentare PD; 1-00635, primo firmatario Sen. Massimo Garavaglia del Gruppo parlamentare LNP; 1-00637, primo firmatario Sen. Gianpiero D`Alia del Gruppo parlamentare UDC; 1-00638, primo firmatario Sen. Gianperio De Toni del Gruppo parlamentare IDV; 1-00639 primo firmatario Sen. Francesco Rutelli del Gruppo parlamentare Api-FLI ), sulle misure di sostegno alla finanza degli enti locali.
Premesse
Nelle premesse degli Atti di indirizzo, viene evidenziato, in particolare, che:
– le ultime manovre governative hanno sottoposto i Comuni e le Province a tagli, vincoli e restrizioni, con un effetto netto cumulato nel periodo 2007-2013 di 12,677 miliardi di euro, riducendo in misura considerevole la loro autonomia finanziaria e ampliando le situazioni di disagio delle comunità locali;
– sulla base di recenti rilevazioni dell`Istat, emerge in tutta evidenza una riduzione della spesa degli enti locali per investimenti del 16,5 per cento nel periodo compreso tra il 2009 e il 2010, mentre nel 2012 è prevista una riduzione pari almeno al 18 per cento, con effetti inevitabilmente recessivi per le economie locali e complessivamente per l`intera economia nazionale;
– come si ricava dal rapporto dell`Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE), la spesa per infrastrutture, ed in particolare per le piccole opere, è diminuita del 34 per cento nel corso dell`ultimo triennio. In tale ambito, la spesa per la costruzione e la manutenzione delle strade, soprattutto quelle urbane, ha raggiunto livelli riconducibili ad oltre 20 anni fa;
– nonostante i tagli subiti e gli stringenti vincoli di finanza pubblica, molti Comuni e numerose Province risultano in regola con i vincoli del patto di stabilità ed hanno a disposizione risorse economiche libere ed utilizzabili per finanziare opere già progettate, cantierabili o già cantierate;
– tuttavia, i limiti, posti dal patto di stabilità, non consentono ai Comuni e alle Province di poter legittimamente utilizzare tali risorse proprie (avanzi di amministrazione, oneri di urbanizzazione riscossi, entrate da alienazioni patrimoniali dell`ente, eccetera) per effettuare gli investimenti economici e infrastrutturali necessari sul territorio;
– alla rigidità del patto si è aggiunto il grave danno finanziario conseguente alla sospensione del regime della tesoreria mista per il triennio 2012-2014;
– con l`anticipazione in via sperimentale dell`Imposta municipale unica (IMU) per il 2012, le autonomie locali avrebbero avuto un`occasione importante per disporre di maggiori entrate da destinare al sostegno dell`economia locale;
– il Governo ha riservato una cospicua quota di gettito all`erario, aumentando di fatto solo la pressione fiscale locale a carico dei cittadini e delle imprese;
– il ritardo nei pagamenti della pubblica amministrazione è un fenomeno che sta mettendo in difficoltà un gran numero di imprese, soprattutto di piccole dimensioni. L`esposizione debitoria della pubblica amministrazione, sempre secondo l`Autorità di vigilanza, ammonterebbe a circa 37 miliardi di euro (una somma pari al 2,4 per cento del Prodotto interno lordo nazionale);
– secondo una stima dell`ANCE le Regioni nel 2010 non hanno utilizzato autorizzazioni di spesa per 1,4 miliardi di euro, i Comuni per 813 milioni e le Province per 128 milioni, per un totale di 2,242 miliardi di euro che avrebbero potuto liberare risorse a costo zero per finanziare gli interventi in infrastrutture.
Conclusioni
Nelle Mozioni presentate viene, in particolare, chiesto al Governo l`impegno a:
– adottare le più opportune modifiche alle norme che regolano i vincoli del patto di stabilità interno, allo scopo di rafforzare le iniziative per il sostegno alla crescita economica del Paese;
– prevedere un allentamento dei vincoli del patto di stabilità per gli enti locali virtuosi e le Province in regola con il patto stesso, al fine di consentire l`utilizzo da parte di tali enti delle risorse a disposizione in via prioritaria per promuovere investimenti nelle infrastrutture tecnologiche e nella banda larga, allo scopo di ridurre il digital divide, per investimenti per lo sviluppo territoriale e nelle opere immediatamente cantierabili;
– creare una “corsia preferenziale”” per l`utilizzo dei fondi residui passivi per la spesa in conto capitale da impegnare nella manutenzione dei luoghi pubblici, con particolare riguardo a scuole, reti idriche, edilizia residenziale pubblica, nella mobilità sostenibile e nella messa in sicurezza del territorio;
– prevedere l`esclusione dal patto di stabilità, per gli enti locali virtuosi beneficiari di finanziamenti nazionali ed europei per opere infrastrutturali, della quota di cofinanziamento dell`opera a proprio carico, al fine di sbloccare numerosi programmi di investimento attualmente fermi in ragione dei vincoli di finanza pubblica;
– prevedere, nell`ambito dell`iniziativa per il sostegno alla crescita, misure finalizzate a garantire il pagamento dei debiti pregressi da parte degli enti locali nei confronti delle imprese, nonchè la semplificazione e la riduzione dei tempi di pagamento;
– prevedere misure finalizzate alla semplificazione delle procedure burocratiche degli enti locali, e dei relativi tempi di autorizzazione, per la realizzazione dei progetti di investimento nei territori;
– prevedere misure finalizzate a rafforzare il livello di autonomia finanziaria dei Comuni, portando a conclusione la riforma prevista dalla legge n. 42 del 2009 in materia di federalismo fiscale, rivedendo in tale ambito la disciplina vigente e i criteri di distribuzione dell`imposta municipale unica (IMU);
– promuovere l`introduzione di misure normative e di procedure chiare volte a rendere più efficaci gli investimenti attraverso il meccanismo del project finance, anche prevedendo agevolazioni per coloro i quali ritengono necessario ricorrere a tale strumento;
– proporre in tempi brevi una deroga al patto di stabilità intern o che attribuisca ai Comuni maggiore discrezionalità nell`utilizzo di alcune categorie di entrate proprie, quali quelle derivanti dall`alienazione del patrimonio dell`ente o dalla riscossione degli oneri di urbanizzazione;
– disporre una revisione complessiva del patto di stabilità interno nel senso di una maggiore flessibilità, anche al fine di rendere operativa la golden rule e riservare così una corsia preferenziale alle spese per investimenti pubblici anche a fronte di un maggiore rigore per quanto riguarda la spesa corrente.
Si allegano i testi delle Mozioni presentate in Aula.
6372-Testi delle Mozioni presentati in Aula.pdfApri