E’ all’esame, in prima lettura, in sede referente, della Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera dei Deputati il disegno di legge recante “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea- Legge di delegazione europea 2015” (DDL 3540/C, Relatore l’On. Michele Bordo del Gruppo parlamentare PD).
Il provvedimento è stato presentato dal Governo in base alla Legge 234/2012, che ha riformato le norme sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, sostituendo la legge comunitaria con i due disegni di legge di delegazione europea e legge europea, la prima contenente disposizioni di delega necessarie per i recepimento delle direttive e degli altri atti dell’Unione europea, la seconda contenente norme di diretta attuazione volta a garantire l’adeguamento dell’ordinamento nazionale, all’ordinamento europeo.
Il testo contiene, in particolare, disposizioni di delega al Governo per l’adozione, secondo le procedure, i principi e criteri direttivi di cui all’art. 31 e 32 della L.234/2012, di appositi decreti legislativi di attuazione delle direttive elencate negli allegati A e B al provvedimento stesso. Nello specifico, gli schemi di D.lgs attuativi delle direttive di cui all’allegato B vengono sempre trasmessi preventivamente al parere del Parlamento, mentre quelli relativi alle direttive dell’allegato A sono inviati alle Camere solo in caso siano previste sanzioni penali.
Tra le direttive indicate nell’allegato B vengono previste, tra l’altro:
– 2014/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, sulla comparabilità delle spese relative al conto di pagamento, sul trasferimento del conto di pagamento e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base (termine di recepimento 18 settembre 2016).
Per il recepimento di tale direttiva nel testo vengono previsti specifici criteri direttivi;
-2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva 2006/70/CE della Commissione (termine di recepimento 26 giugno 2017).
Per il recepimento di tale direttiva nel testo vengono previsti specifici criteri direttivi.
Viene, inoltre, conferita al Governo la delega, tra l’altro, per:
– l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 25 ottobre 2012, n. 1025, sulla normazione europea (art. 7);
– l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 9 marzo 2011, n. 305, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio (art. 8);
– il recepimento della raccomandazione CERS/2011/3 del Comitato europeo per il rischio sistemico, del 22 dicembre 2011, relativa al mandato macroprudenziale delle autorità nazionali (art. 9);
-l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2015/760 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2015, relativo ai fondi di investimento europei a lungo termine” (art. 11).
Vengono, inoltre, dettati i principi e criteri direttivi che il Governo è tenuto a seguire per l’attuazione della direttiva 2014/17/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 febbraio 2014, in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2013/36/UE e del regolamento (UE) n. 1093/ 2010, già prevista dall’art. 1, comma 1 e dall’Allegato B della L. 114/2015 (Legge di delegazione europea 2014) (art. 12).
Al riguardo, si evidenzia che è già all’esame delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, per il parere al Governo, lo Schema di Dlgs attuativo della suddetta direttiva (Atto 256).