CAMERA DEI DEPUTATI
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PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
APPROVATI DAUN RAMO DEL PARLAMENTO
– Decreto legge n. 193 del 22 ottobre 2016, recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili” (DDL 4110/C).
L’Aula ha licenziato, in prima lettura, il provvedimento in oggetto con la votazione di fiducia sul testo approvato dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze a seguito del rinvio deliberato dall’Assemblea (si veda al riguardo la notizia “In Evidenza” del 17 novembre 2016).
Il testo prevede, in particolare: lo scioglimento dal 1° luglio 2017 delle società del Gruppo Equitalia; l’introduzione dal 1° gennaio 2017 di due nuovi adempimenti comunicativi in ambito IVA da effettuare telematicamente ogni tre mesi: la comunicazione in forma analitica dei dati delle fatture emesse e ricevute e la comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA; l’estinzione del debito, relativo ai carichi inclusi in ruoli affidati agli agenti della riscossione negli anni 2000-2016, senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora (“definizione agevolata dei ruoli”); la riapertura, dal 24 ottobre 2016 al 31 luglio 2017, dei termini della procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure); l’incremento, per l’anno 2016, del Fondo sociale per occupazione e formazione, (art. 18, comma 1, lett. a), del DL 185/2008, convertito dalla legge 2/2009) nella misura di 592,6 milioni di euro, anche ai fini del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga; l’autorizzazione alla spesa di 320 milioni per l’anno 2016 e 400 milioni per il 2018 quale contributo al Contratto di programma – Parte investimenti, aggiornamento al 2016, della società Rete Ferroviaria Italiana (RFI S.p.A.); l’incremento della dotazione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, di cui all’art. 2, comma 100, lettera a), della L 662/1996, nella misura di 895 milioni di euro per l’anno 2016. In corso d’esame è stata, inoltre, introdotta una norma di interpretazione autentica in materia di determinazione del reddito di lavoratori in trasferta e trasfertisti volta a chiarire che il comma 6 (trasferta abituale) dell’art. 51 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al DPR 917/86 (TUIR), recante la disciplina della trasferta abituale si interpreta nel senso che i lavoratori rientranti nella disciplina ivi stabilita, sono quelli per i quali sussistono contestualmente alcune precise condizioni, in assenza delle quali, ai lavoratori è riconosciuto il trattamento previsto per le indennità di trasferta di cui al comma 5 (trasferta occasionale) del medesimo art. 51.
Il decreto legge, che scade il 23 dicembre 2016, passa ora alla lettura del Senato.
PARERI RESI SU ATTI DEL GOVERNO
– Schema di decreto legislativo recante riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Atto n. 327-bis).
La Commissione Attività produttive ha espresso al Governo un parere favorevole con una condizione.
Il provvedimento, predisposto in attuazione dell’art. 10 della L. 124/2015 (Legge Madia), dispone la riforma complessiva delle Camere di commercio, attraverso una serie di misure quali: la ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, con conseguente riduzione del numero delle Camere di commercio entro il limite di 60. In particolare, viene previsto che entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il numero complessivo delle Camere si ridurrà da 105 a non più di 60 nel rispetto, tra gli altri, dei seguenti vincoli: almeno una Camera di commercio per Regione e l’accorpamento delle Camere di commercio con meno di 75mila imprese iscritte. Il decreto interviene, inoltre, per limitare gli ambiti di svolgimento della funzione di promozione del territorio e dell’economia locale; eliminare le duplicazioni di compiti e funzioni rispetto ad altre amministrazioni pubbliche; limitare le partecipazioni societarie e ridurre il numero dei componenti degli organi; accorpare tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili e limitare il numero delle Unioni regionali. Viene, inoltre, disposta la riduzione del contributo obbligatorio delle imprese. Al riguardo, viene stabilito che le variazioni del diritto annuale, conseguenti alla rideterminazione annuale del fabbisogno delle camere di commercio, valutate in termini medi ponderati, debbano comunque assicurare la seguente riduzione rispetto agli importi vigenti nel 2014: per il 2016 una riduzione del 40%; per il 2017 una riduzione del 50%. Viene, altresì, rafforzata la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, che attraverso un comitato indipendente di esperti valuterà le performance delle Camere di commercio.
Il provvedimento, dopo l’espressione del parere della corrispondente Commissione del Senato tornerà in Consiglio dei Ministri, per l’approvazione definitiva.
– Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/95/UE recante modifica della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni (Atto n. 347).
Le Commissioni riunite Giustizia e Finanze hanno espresso al Governo un parere favorevole con alcune osservazioni.
Il provvedimento, adottato in esercizio della delega contenuta nella legge n. 114/2015 (legge di delegazione europea 2014) con specifico riferimento all’allegato B della legge, è volto a recepire la direttiva 2014/95/UE, che modifica la direttiva 2013/34/UE, per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità, da parte di enti di interesse pubblico che abbiano avuto in media durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti superiore a 500 ed abbiano superato, alla data di chiusura di bilancio, alcuni limiti dimensionali (stato patrimoniale e ricavi), ed enti di interesse pubblico che siano società madri di un gruppo di grandi dimensioni, con l’obiettivo di accrescere la pertinenza, l’uniformità e la comparabilità delle informazioni comunicate. Le norme introducono l’obbligo, per tali soggetti, di redigere per ogni esercizio finanziario una dichiarazione di carattere non finanziario relativa a temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro al corruzione.
Il provvedimento tornerà, ora, in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.
–Schema di Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Atto n. 348).
La Commissione Affari costituzionali ha espresso al Governo un parere favorevole con osservazioni.
Il provvedimento contiene norme di adeguamento dell’organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali conseguenti all’istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dell’ Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), ad opera dei Decreti legislativi n. 149/2015 e 150/2015 (attuativi Jobs Act). In particolare, il testo ridefinisce l’assetto delle strutture di livello dirigenziale generale (Segretariato generale e Direzioni generali) nell’ambito delle quali sono individuati i corrispondenti uffici dirigenziali non generali (Divisioni) e le relative funzioni e attribuzioni.
Il provvedimento tornerà, ora, in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.