Il Senato ha approvato il DDL che delega il Governo a riformare il Codice dei contratti pubblici, fissandone i principi. L’iter proseguirà alla Camera per la seconda lettura.
Si tratta di una riforma prioritaria le cui scadenze sono fissate dal PNRR:
–30 giugno 2022 entrata in vigore della delega;
–30 marzo 2023 entrata in vigore del decreto legislativo attuativo. Su tale termine è lo stesso DDL ad accelerare i tempi, fissando a 6 mesi l’esercizio della delega.
La Commissione Lavori Pubblici ha approvato una trentina di emendamenti, in larga parte sostenuti trasversalmente da tutti i Gruppi parlamentari, alcuni dei quali nel senso auspicato da ANCE (vedi audizione del 19 ottobre 2021)
Si tratta, in particolare, dei seguenti:
-divieto di sorteggio nelle procedure negoziate, “se non in presenza di situazioni particolari e specificamente motivate” (lett. d);
-razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, individuando le fattispecie che configurano l’illecito professionale (lett. l);
-obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e inviti, un regime obbligatorio di revisione dei prezzi “al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta” (lett. f);
–ridefinizione della disciplina delle varianti in corso d’opera, nei limiti previsti dall’ordinamento europeo, in relazione alla possibilità di modifica dei contratti durante la fase dell’esecuzione (lett. s);
–revisione del sistema delle garanzie fideiussorie per la partecipazione ed esecuzione dei contratti pubblici, prevedendo in relazione alle garanzie dell’esecuzione dei contratti la possibilità di sostituire le stesse mediante l’effettuazione di una ritenuta di garanzia proporzionata all’importo del contratto in occasione del pagamento di ciascun Stato Avanzamento Lavori (lett. aa);
– semplificazione delle procedure di pagamento da parte delle stazioni appaltanti del corrispettivo contrattuale, anche riducendo gli oneri amministrativi a carico delle imprese (lett. gg);
-previsione di un regolamento scritto in relazione alle diverse tipologie di contratti pubblici (lett. a);
-tutela delle PMI con la possibilità di procedere alla suddivisione degli appalti in lotti sulla base di criteri qualitativi o quantitativi e il divieto di accorpamento artificioso dei lotti (lett. c).
In allegato il testo approvato dal Senato
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