Preoccupa mancata proroga caro-materiali, 10 miliardi a rischio – Ance esprime “forte preoccupazione per gli effetti negativi che la Legge di bilancio rischia di avere sul settore delle costruzioni e quindi sulla crescita italiana”. Lo ha detto la presidente dell’Ance Federica Brancaccio in audizione sulla manovra, sottolineando che “fermare l’edilizia significa fermare il Paese”. Una “fortissima preoccupazione” dell’Ance riguarda in particolare l’assenza della proroga al 2025 delle misure relative al caro materiali per i lavori pubblici in corso di realizzazione: secondo le stime dell’Ance, infatti, sono a rischio più di 10 miliardi di investimenti nel 2025. “Un pericolo ‘blocco cantieri’ di cui il governo non ha tenuto conto nelle sue stime e che rischia di azzerare la crescita prevista nel 2025 e di determinare un taglio delle rate del Pnrr”. “Secondo l’Ance, la manovra si caratterizza per la mancanza di una chiara visione per il futuro”, ha detto Brancaccio. “Per l’Ance, i quattro ambiti strategici prioritari sui quali intervenire riguardano: la casa, la messa in sicurezza del territorio, la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, nonché la prosecuzione dell’ammodernamento infrastrutturale avviato con il Pnrr. Purtroppo, la manovra interviene solo marginalmente su questi temi – ha aggiunto -, che non trovano un’adeguata allocazione di risorse o ricevono risorse molto diluite nel tempo, limitando quindi il contributo alla risoluzione di problemi urgenti nel Paese”. In particolare, sulla casa, “la previsione di un ‘Piano Casa Italia’ rappresenta un segnale positivo”, ma “l’assenza di una dotazione finanziaria adeguata rischia di limitarne fortemente l’efficacia”. Rispetto a questa emergenza, “l’Ance ha elaborato una proposta di modello di intervento pubblico-privato finalizzato a realizzare un Piano casa basato sulla riqualificazione di parti degradate delle città italiane e la rifunzionalizzazione di alcune zone urbane con la realizzazione di opere di pubblica utilità”, ha detto Brancaccio. Sul fronte delle infrastrutture, l’Ance rileva “alcuni elementi di criticità”: “si riscontrano numerosi tagli a programmi di spesa riguardanti investimenti in opere pubbliche di competenza degli enti territoriali, per circa 8,9 miliardi di euro per il periodo 2025-2034, di cui 1,45 miliardi nel triennio 2025-2027”; “risultano ridotti, e in alcuni casi azzerati, i principali contributi agli investimenti territoriali”. Inoltre è prevista l’istituzione di un maxi-fondo da 24 miliardi di euro per il finanziamento di investimenti e infrastrutture a partire dal 2027, ma – osserva l’Ance – si allungano i tempi e non si sanno le priorità.
Fonte Ansa
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